Russia - Ricoverata Nadia, la Pussy Riot in sciopero della fame

30 / 9 / 2013

Nadezhda Tolokonnikova, incarcerata per l'azione delle Pussy Riot nella Cattedrale di Mosca, ieri è stata trasferita all'ospedale nel centro detentivo dove è rinchiusa.

La giovane ha iniziato da sette giorni uno sciopero della fame per protestare contro le dure condizioni di detenzione e le minacce che ha subito in carcere.

Il marito della ragazza, secondo quanto ha riferito Interfax ha commentato lo spostamento come un fatto positivo.

Ha inoltre diffuso una lettera in cui la moglie accusa l’amministrazione della colonia penale di averle sottratto l’acqua potabile dopo l’inizio dello sciopero della fame. La donna ha fatto anche sapere di essere stata messa in una cella gelata, ma le sue dichiarazioni sono state smentite dalla direzione.  

Intanto l'avvocato della donna non ha potuto fargli visita giovedì scorso.

Lo sciopero della fame ha svelato la realtà durissima dei centri detentivi, come quello in cui sono rinchiuse le Pussy Riot. in cui le detenute lavorano e vivono in condizioni durissime, che richiamano alla mente i gulag.

La situazione generale delle pesanti condizioni detentive sotto il governo Putin è confermato anche da altre fonti.

Diverse agenzie di informazione riportano il fatto che in una colonia penale vicino a quella dove è rinchiusa Nadezhda, almeno trenta detenuti rifiutano il cibo da vari giorni, denunciando soprusi da parte dell’amministrazione del carcere.

La notizia è stata resa nota da Gazeta.ru, che riporta le testimonianze di parenti confermate anche dal coordinatore del progetto Gulagu.net, Mikhail Senkevic, secondo cui nella prigione maschile Ik-14 “già da parecchi giorni non mangiano”.