Report dalla carovana partita da Parma per il Kurdistan

I primi tre giorni in viaggio per il Newroz

20 / 3 / 2011


Lunedì 14 marzo
Quasi pronti

Siamo quasi pronti, gli zaini fatti, nascoste le sciarpe gialle-rosse-verdi nell'angolino più nascosto in mezzo ai golf e maglioni. Andiamo in Kurdistan, chi per la prima volta, e sarà una splendida novità, chi per l'ennesima volta e sarà sempre una settimana appassionante. Quest'anno la nostra meta è Van, dove avremo due giornate di incontri con la società civile, ci sposteremo ad Hakkari per il nostro primo Newroz, il giorno seguente a Yuksekova per un altro Newroz, poi raggiungeremo Diyarbakir, sostando ad Uludere e Sirnak, per trascorrere un altro giorno di incontri; quello che più ci colpirà sarà senz'altro con i familiari delle centinaia di minori detenuti ed incarcerati nelle prigioni ordinarie, a volte solo per aver tirato un sasso o per essere stati trovati con le mani sporche di polvere!!!!!

Sì ... questo è il Kurdistan, con le centinaia di sindaci ed attivisti per i diritti umani incarcerati, con i minori a cui è toccata la stessa sorte, con le fosse comuni piene di cadaveri trovate di recente Andremo nelle zone a più alta densità kurda, al confine con Iraq e Iran, dove è più violenta la repressione. Andremo tra gente fiera, coraggiosa, che non china la testa, nonostante tutto. Andremo, come dice un nostro carissimo amico kurdo, dove è più vibrante il cuore delle rivolta. Andremo, per usare le parole di Erri De Luca, a vedere" la cosa più bella della rivolta Kurda: le montagne, lassù è nato un popolo di liberi, la cui scuola è tra le rocce e l'università nelle prigioni".

BIJI KURDISTAN

Nelly, Marco,  Nando, Raimondo, Giulio, Cecilia, Angelo, Alberto, GianLuigi, Salvatore, Peppino e Giulia


Giovedì 17 marzo
Il nostro blog oscurato

Finalmente siamo arrivati in Kurdistan, a Van. il lago bellissimo e le montagne innevate. Il nostro primo incontro e' stato con i famıgliari dei prigionieri politici kurdi detenuti nelle carceri turche.
L'associazione Tuyad-Der c'ha mostrato come la situazione sia peggiorata durante l'ultimo anno: 3850 i condannati del PKK, 2500 dei partiti della Sinistra, 350 donne e solo nella zona di Van 150 minori.
Sono aumentati i casi di violenza psicologica sui detenuti, specialmente nei confronti dei giovani dai 17 ai 23 anni; questi infatti sono accompagnati da psicologi che hanno il compito di convincerli ad abbandonare le proprie convinzioni politiche in cambio del rilascio. Sono tante inoltre le carenze in ambito sanitario: anche nei casi di patologie importanti i detenuti vengono trattati sommınıstrando solo aspirina e antidepressivi. Fino a pocchı anni fa, i famigliari potevano portare cibo ai detenuti, dal 2000 e' stato proibito. Si registra di fatto un notevole aumento di patologie legate a cattiva alimentazione, inclusi i tumori.

Venerdì 18 marzo
Una storia

Leyla e' detenuta nel carcere di Mus da quindici anni, ne deve scontare altri venti ... da alcuni mesi nella sua stessa cella e' arrivata la sorella, universitaria condannata a quattro anni. Leyla ha anche un fratello, guerrigliero del PKK e un altro che a breve dovrebbe fare il servizio militare, che in Kurdistan vuol dire combattere contro i propri fratelli. La loro madre ci racconta questa straziante storia con la bandiera kurda sulle spalle, abbracciandoci e tenendoci per mano. Vuole che questa vicenda diventi di pubblico dominio.
Ci spostiamo nella tenda delle Madri della Pace, che da mesi presidiano una Piazza di Van e continueranno fino al 12 giugno, giorno delle elezioni politiche turche. Questa tenda serve a sottolineare il desiderio del popolo kurdo per una soluzione negoziata del conflitto, come sostiene anche il suo leader Ocalan.
Questi presidi delle Madri della Pace sono presenti in molte citta' kurde.
A Mardyn la tenda e' stata recentemente distrutta; in molte citta' i kurdi stessi fanno da scudo alle minaccie nazionaliste turche e anche questa sera a Van abbiamo visto gruppi di ragazzotti intenti a urlare e minacciare le donne del presidio.
Non riusciamo ad accedere ai blog piu' utilizzati, come blogspot su cui si appoggia anche il nostro blog!

Ringraziamo quindi chi dall'Italia pubblica i nostri resoconti.

Sabato 19 marzo
Seconda giornata a Van

Iniziamo la nostra seconda giornata a Van incontrando Omer Isek , presidente della locale associazione per i diritti umani IHD. Gli chiediamo di farci una panoramica delle maggiori violazioni attuali. E' sconfortante sentire che nulla e' cambiato da due anni a questa parte, anzi! Anche se sulla carta il governo turco ha migliorato la legislazione ed in vista delle prossime imminenti elezioni ha fatto tante promesse, sono state la violenza e l'impunita' ad aumentare. Dopo la vittoria del partito filo-kurdo del 2009, solo a Van 50 difensori dei diritti umani sono stati arrestati arbitrariamente. Altro problema e' il servizio di leva obbligatorio per tutti i maschi di 20 anni. che dura 15 mesi. Moltissimi giovani kurdi non vogliono prestarlo perche' sarebbero costretti a combattere i loro stessi fratelli. L'obiezione di coscienza e' proibita. per cui subiscono processi e detenzioni: l'IHD li sostiene dal punto di vista legale.
Nei dintorni di Van, a Bitlis ma anche ad Hakkari sono state rinvenute fosse comuni contenenti i resti dei desaparecidos degli anni 80-90, quando piu' cruenta era la guerra. Sono stati i contadini e i pastori, i guardiani dei villaggi (ora scaricati) ed esponenti delle forze speciali (ora in parte smantellate) a far sapere i luoghi delle sepolture di massa. Il governo turco si e' affrettato ad usare bulldozer per smantellarle ed impedire il riconoscimento delle salme, mente l'IHD ha avviato una banca dati del DNA fornito dai famigliari degli scomparsi per dare un nome a questi corpi e riconsegnarli ai famigliari.
La municipalita' ci mette a disposizione un autobus di linea per andare poi a Bostamici e visitare la cooperativa delle donne - due volte discriminate perche' donne e perche'  kurde - in questo luogo hanno cosi la possıbılıta' non solo di imparare un lavoro, la sarta o la parrucchiera, ma anche di fare un percorso condiviso di consapevolezza dei propri diritti.
Concludiamo la mattinata con un incontro estemporaneo con attivisti del BDP di Bostamici che ci regalano i manifesti del Newroz. che anche noi non vediamo l'ora di festeggiare. Abbiamo notizie che sia a Sirnak che a Semdinli e' stato una festa di Pace.
Dopo un'affascinante visita ad un villaggio di montagna per vedere i resti di un'antica chiesa armena, bella ma in stato di abbandono vista la scelta del governo di non spendere fondi per restaurarla e valorizzarla come per altri monumenti presenti in zona kurda.
Torniamo a Van per incontrare il sindaco di Van ed il presidente del BDP provinciale. Sperano fermamente in una soluzione dell'annosa questione kurda consistente nell'autonomia democratica: vogliono una Turchia non piu' centralizzata, dipendente dal potere centrale di Ankara ... sperano in una democrazia partecipativa per cui il parlamento sia composto da deputati che rispecchino la multiculturalita' della nazione, dove per ogni minoranza sia rispettata la cultura, la lingua e le tradizioni. Certo sara' un percorso lungo, ma la storia, quella vera, e' fatta dı passi successivi.
La giornata si conclude con la visita dello spettacolare castello di Van, cı accompagna un2attivista del BDP, detenuto per 9 mesi ed ora formalmente libero.  Ha ancora i postumi di questo periodo buio, ma con grande forza e convinzione che la lotta per la liberta' e giustizia non ammette ne' Si ne' Ma cerca dı ritornare a una vita normale, pur continuando la sua attivita' politica.
Qui in Kurdistan ogni persona, ogni incontro ci fa capire che senza giustizia, senza liberta'. senza storia, senza radici culturali non si puo' vivere con dignita': queste persone sono i "giusti" che porteremo sempre nel cuore. 

Seguiranno aggiornamenti nei prossimi giorni.

Prime foto da Van