Purun Pacha - Tempi oscuri in Bolivia

10 / 11 / 2019

Il governo del MAS nel suo tentativo di conservare il potere ha aperto le porte all’emergere del conservatorismo più reazionario. La violenza scatenata nelle strade, le morti e le energie sociali investite negli scontri hanno distrutto nuovamente il tessuto sociale cochabambino (perché il “gennaio nero” non si dimentica). Però questa volta succede tutto in forma ancora più tragica, dovuta allo sviluppo territoriale che ha avuto; non stiamo parlando solo del centro della città ma di molteplici punti di scontro nelle periferie e nelle zone interprovinciali [1]. Questo conflitto sta inaugurando un’epoca oscura, di radicalismo autoritario, non solo nella vita politica in generale ma nella società stessa. Evo Morales avrebbe potuto riconoscere la sua sconfitta senza interpretare questo come la sconfitta del MAS o “la fine del processo di cambiamento”, dal momento che è una forza politica enorme (intorno al 40%) e sicuramente avrà una lunga vita come partito. Inoltre, se il MAS avesse capito che le trasformazioni sociali si danno nel lungo periodo, l’eventuale uscita dal governo poteva pensarsi come un “ritorno alle basi”, nel linguaggio sindacalista, e avrebbe potuto contribuire alla rinnovazione e all’approfondimento di una vita politica “dal basso”. Ma, per avidità di potere ha preferito convertire la Bolivia in un ring di scontri tra civili [2], applicando la “democrazia a bastoni” dove i problemi politici, tra società e Stato, si risolvono con la polarizzazione (“difesa del processo di cambiamento” contro “difesa della democrazia”) e odio fratricida.

E quel che è peggio, dall’accumulo di malcontento sociale emergono personaggi temibili, leader carismatici che non sono stati candidati e che provengono da organizzazioni molto poco democratiche. Questi leader si alimentano del conservatorismo della società boliviana (una vera piaga patriarcale-coloniale), lo incoraggiamo e lo esaltano. In questi giorni non smette di risuonare una retorica belligerante e dimostrazioni di fondamentalismo religioso che pericolosamente sta generando molti aderenti [3] [4]. Se al principio del conflitto la popolazione è scesa in strada in forma spontanea e polifonica, ora si sta dando un allineamento ideologico e ideologizzante intorno a queste leadership.

Le organizzazioni sociali [5] e i benintenzionati di sinistra che sono mobilitati a difesa del voto avranno qualche capacità di intervento nelle decisioni dei “cívicos” o dei partiti politici?

Alla fine, sono loro che prenderanno le decisioni importanti. In questo panorama, la nuova “generazione di giovani nelle piazze” [6], non riuscirà ad esprimere altro al di là del voto, che non è poco ma è insufficiente, riducendo il conflitto alla difesa di una astrazione: “la democrazia”, così come il MAS ne difende un’altra: “la rivoluzione”.

Nel concreto, è evidente la forma con la quale ha governato il MAS (estrattivismo, rendite delle materie prime, disciplina, tutela, etc), ma mi domando, cosa pensa “Macho Camacho” della democrazia? O quale sarà il suo criterio economico o la sua memoria storica? Sembra che i vincoli di fiducia con questi leader si stiano tessendo in forma acritica e precipitosa.

Quello che è molto chiaro è le ferite che si (ri)aprono in seno alla società cochabambina; sono evidenti l’odio e la creazione di frontiere immaginarie tra di noi, mentre i governanti se ne lavano le mani e fanno i loro calcoli.

In questo bagno di pietre, bastoni, gas, umiliazioni e sangue [7], si inaugura una società più repressiva, che farà sentire la sua (doppia) morale conservatrice, “religiosa”, razzista e patriottica, quella di cui sono investiti i movimenti “civici”.

Sembra che la possibilità di un Pachakuti (processo di trasformazione) si chiuda e dia spazio al Purun Pacha (tempi oscuri). È urgente rimanere uniti e combattere a tutti i livelli il conservatorismo, venga da dove venga; e sempre tenere a mente che la lotta è per la vita e, in ogni caso, per recuperare la capacità di un mandato dal basso. La lotta non deve essere per innalzare oscuri caudillos.

[1] https://www.la-razon.com/nacional/animal_electoral/Muere-herido-conflictos-Cochabamba-bolivia-elecciones_0_3252874728.html

[2] https://www.youtube.com/watch?v=qxids3NOTg8

[3] https://www.facebook.com/watch/?v=438613770104337

[4] Al minuto 5’17 l’intervistato afferma: «Il nostro leader (Camacho) ha detto una cosa chiaramente: ci possono circondare, ci possono colpire, ma noi abbiamo Dio con noi, siamo il popolo unito per cambiare questo paese […]». https://www.facebook.com/watch/?v=438613770104337

[5] https://www.lostiempos.com/actualidad/pais/20191107/camacho-participa-cabildo-adepcoca

[6] https://www.paginasiete.bo/rascacielos/2019/11/3/gas-bicarbonato-revuelta-el-bautizo-de-una-generacion-236185.html?fbclid=IwAR0HkvS5vcT5rXJy3W38Q_PNTMpUZAo7nsnAenZTL2lQF9PzepkpkmL7L50

[7] https://la-razon.com/nacional/animal_electoral/violencia-Cochabamba-heridos-muerto-alcaldesa-elecciones-bolivia_0_3252874730.html

Traduzione Christian Peverieri