Pisa - Common Properties. Incontro internazionale con esperienze di fabbriche recuperate

Interviste a lavoratori dall'Argentina e la Grecia

22 / 9 / 2013

All'interno della 3 giorni di Common Properties a Pisa si è svolto un incontro con due esperienze internazionali di fabbriche recuperate e rimesse in attività dai lavoratori.

Queste esperienze di lotta, fabbriche “senza padrone” o “sotto il controllo operaio” come le chiamano in Argentina, rappresentano una risposta radicale alla crisi che non si muove solamente sul terreno della riappropriazione dei mezzi di produzione e di reddito, ma apre la strada alla costruzione di forme di forme di lavoro dignitose in cui gli operai stessi si costituiscono in comunità, ed attraverso forme democratiche di partecipazione decidono insieme cosa produrre e come organizzare la produzione.

Eduardo Murua viene dalla fabbrica IMPA di Buenos Aires, che è stata la prima fabbrica recuperata in Argentina, circa 15 anni fa. Il padrone dell'azienda, che produce confezioni e contenitori per alimenti, la chiuse perché non stava più ottenendo i profitti che si aspettava; fu allora che i lavoratori decisero di riprendersi la fabbrica e rimetterla in attività. Racconta Edoardo che i primi tempi sono stati duri, e non sono giunti immediatamente dei risultati in termini economici per garantire un reddito dignitoso ai lavoratori. Negli ultimi anni, invece, attraverso una serie di canali di distribuzione che si sono creati, ad esempio nelle mense scolastiche, e con la partecipazione dei lavoratori alla presa delle decisioni, si è raggiunto importanti miglioramenti sia sulle condizioni di lavoro che riguardo al salario.

Il movimento delle fabbriche recuperate in Argentina ha avuto una importante espansione soprattutto a partire dalla crisi del 2001. Attualmente si contano più di 400 fabbriche recuperate e gestite dai lavoratori nel paese.

Guarda l'intervista a Riccardo Murua (in spagnolo):

Le esperienze argentine hanno rappresentato in questi anni un esempio importante nell'immaginario di molti movimenti sociali nel mondo, riuscendo a proporre una serie di pratiche di lotta concrete che lavoratori di altri paesi hanno fatto proprie ed hanno replicato.

E' il caso della Grecia, in cui recentemente è esploso un movimento di recupero delle fabbriche come risposta alla crisi.

Infatti, ci racconta Makis, lavoratore della fabbrica recuperata VIO.ME di Salonicco, la crisi nel suo paese ha prodotto più di 1.800.000 disoccupati ed una serie di interventi governativi che sono andati ad attaccare e smantellare il Welfare e i diritti dei lavoratori. A questo si aggiunge la situazione di circa 500.000 lavoratori che ormai da mesi stanno lavorando senza riscuotere lo stipendio. Questo fu anche il caso della sua fabbrica, che portò gli operai a decidere di occuparla e mettersi loro stessi a organizzare e controllare l'attività produttiva.  

Guarda l'intervista a Makis (in greco e italiano):