Partono le mobilitazioni contro il G7 a Biarritz

23 / 8 / 2019

Il summit in programma a Biarritz, località turistica del paese basco francese, da sabato 24 a lunedì 26 agosto, vedrà la partecipazione dei big del pianeta per discutere della “riduzione delle disuguaglianze”. Proprio per questo motivo, il padrone di casa Emmanuel Macron, opportunisticamente ha allargato la partecipazione invitando i leader politici di numerosi altri paesi, come Egitto, Ruanda, Cile, per allargare i partner e aggiornare il format del G7.

Dietro questa scelta, c’è innanzitutto il tentativo di Macron di smarcarsi dalle proteste che da mesi stanno investendo la Francia e che hanno come focus proprio quello della redistribuzione della ricchezza e della giustizia sociale. Per questa ragione si sono moltiplicati in queste settimane gli appelli di molti comitati e assemblee di base dei gilets jaunes per portare quella protesta nelle stanze dei bottoni della governance mondiale.

Dall’altro lato, sono tante le problematiche che attanagliano le grandi potenze e che – con ogni probabilità – a Biarritz non troveranno alcuna soluzione. Sullo sfondo c’è il pericolo di una nuova recessione mondiale, il cui campanello d’allarme più grande viene questa volta dal cuore dell’Europa, la Germania. A questo si aggiunge la crisi ecologica, che i recenti avvenimenti nell’Artico e in Amazzonia stanno rendendo sempre più drammatica. Le posizioni diverse tra i vari leader, in particolare sul tema dell’energia fossile, nascondono da tempo la mancanza di volontà della politica istituzionale di prendere scelte drastiche che non stiano all’interno dell’ormai monotona dialettica tra green capitalism e fossil capitalism. C’è poi il quadro geopolitico, e in particolare l’annosa questione mediorientale e la crisi iraniana. Per finire, ma non ultima in termini di importanza, il pericolo sempre più vivo di una hard Brexit e le conseguenze che questa potrebbe avere in tutto lo scacchiere politico ed economico globale.

Il tutto si inserisce all’interno di un contenitore – quello del G7 – sempre più diventato simulacro di sé stesso e incapace di essere dispositivo risolutivo per e tante questioni  mondiali aperte.

A fare da contraltare aduna governance sempre più involuta, ci saranno i movimenti, che negli ultimi vertici sono stati veri e propri protagonisti dell’agenda. Dal G20 di Amburgo del 2017 a quello di Buenos Aires dell’anno successivo, passando per il G7 in Quebec del 2018, le mobilitazioni intrecciano un piano sempre più complessivo. Come da tradizione, rimane l’altissimo livello repressivo predisposto e già operativo da settimane.

Sono molteplici infatti gli appuntamenti e le giornate di mobilitazione in contestazione al summit di Biarritz.

Oltre al contro vertice proposto dalla piattaforma G7 EZ!, a Urrugne, Hendaye e Irun, che dal 21 al 23 ospita incontri, forum, attività, dibatti e concerti, le azioni attorno al summit si concentreranno da venerdì a domenica 26, con il corteo previsto per il sabato.

Le mobilitazioni sono animate dalle realtà di movimento e autonome del paese basco, estendendosi sul versante spagnolo come su quello francese, come dimostrato fra gli altri, dagli appelli della ZAD, e dei Gilets Jaunes che hanno annunciato l’atto 41 proprio a Biarritz.

Su Globalproject seguiremo – in diretta sui canali social e con articoli sul sito – tutte le mobilitazioni e gli appuntamenti da oggi fino al 26 agosto