Nuovi scontri nella notte a Istanbul, AnKara, Adana e Smirne

Utente: zambeppi
13 / 6 / 2013

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Come riportiamo anche più sotto nell'articolo Erdogan ha dato inizio allo sgombero di Gezi: 'La nostra pazienza e' finita. È il mio ultimo avvertimento. Dico alle madri, ai padri, portate via i vostri figli da lì", ha intimato il premier Recep Tayyip Erdogan in un discorso davanti ai sindaci del suo partito islamico Akp. ''Non possiamo aspettare, Gezi Park non appartiene ai manifestanti che lo occupano, ma a tutti'', ha aggiunto. Il ministro degli interni Muammer Guler ha detto questa mattina che la polizia è pronta a intervenire a Gezi Park. Un bulldozer ha iniziato a rimuovere una barricata eretta dai manifestanti a Gezi Park, a Istanbul. Lo riferisce il corrispondente della Abc sul posto.

Dopo la notte di scontri fra martedì e mercoledì che è stata la più violenta dall'inizio delle grandi proteste antigovernative turche anche se non ha provocato morti ma solo una grande numero di feriti. A Taksim tremila poliziotti appoggiati da blindati e cannoni ad acqua si sono scontrati con decine di migliaia di manifestanti sotto una nuvola di lacrimogeni. Si è combattuto per otto ore. Analogamente ad Ankara, si svolgevano manifestazioni in varie piazze della metropoli.

Nel pomeriggio di mercoledì 12, intanto, il primo ministro Erdoğan ha incontrato undici persone legate in qualche modo alle proteste di questi giorni nel paese, all’incontro ha fatto seguito l'annuncio di un ipotetico referendum. Nella delegazione c’erano artisti, architetti e un esperto di social media. Uno di loro ha spiegato che Erdoğan sarebbe intenzionato a proporre un referendum sulla questione del parco Gezi, La possibilità di organizzare un referendum sul parco Gezi è l’unica apertura fatta fino a ora nei confronti dei manifestanti. La Piattaforma di Gezi Park che riunisce i 116 movimenti che partecipano alla protesta, non invitata alla riunione, ha subito respinto la proposta. ''Ci prende in giro'', hanno twittato diversi indignados. Fin dall’inizio delle proteste, Erdoğan ha mantenuto la linea della fermezza e dell’intransigenza, determinando, così, i comportamenti di piazza della polizia.

Poco dopo il colloquio organizzato da Erdoğan, i leader della protesta in piazza Taksim hanno spiegato, in una conferenza stampa, che le persone che vi hanno partecipato non rappresentano i manifestanti.e con una dichiarazione diffusa alla stampa hanno chiarito che: «Fino a quando le violenze della polizia continueranno senza pietà… questi incontri non potranno portare ad alcuna soluzione».

Rispondendo, poco dopo alla diffusione del comunicato alle domande di alcuni giornalisti il leader Recep Tayyip Erdogan ha dichiarato: “Gezi Park va sgomberato subito, altrimenti i manifestanti che l'occupano da giorni ''dovranno affrontare la polizia”; questo l'ultimatum lanciato dal governo, che però ha ribadito, in un gesto di apparente apertura, la disponibilità a dar luogo ad un referendum da tenere a Istanbul sul progetto di sviluppo di piazza Taksim e del parco, che è stato la miccia che ha scatenato le proteste che, subito, si sono allargate ai temi della libertà, democrazia, diritti e non ultimo alla tematica della vicina guerra in Siria.

La guerra in Siria sta polarizzando la Turchia. Secondo un recente studio del Strategic and Social Research Center ad Ankara, solo il 28% dei turchi sostiene le politiche del premier sulla Siria. Fin dall'inizio del conflitto, il governo ha duramente condannato il presidente siriano Bashar al-Assad. Erdogan ha da subito sostenuto l'Esercito Libero Siriano (ELS), gruppo di opposizione al regime, e ha fatto pressioni sugli Stati Uniti perché fornisse loro armi e creasse una no-fly zone.

Gli #occupygezi hanno annunciato che continueranno a manifestare e così è stato: ieri sera e nella notte, dunque, si sono tenute nuove manifestazioni, con incidenti e scontri, che si sono sopiti solo a notte tardissima, in particolare ad Ankara. A Istanbul, invece, le manifestazioni sono state meno partecipate, non è chiaro però se il movimento, essenzialmente spontaneo, cambierà strategia di fronte alla linea 'militare' adottata dal premier per porre fine al 'maggio '68 turco'.

Gli indignados si sono trovati intanto una nuova icona, la 'Nonna Ribelle', una per ora anonima signora sui 70 anni, immortalata in una foto mentre affronta, fionda in mano, mascherina antigas sul viso e gruppo sanguigno 'A+' segnato col pennarello sul braccio - non si sa mai - i 'robocob' della polizia.

SMS DIRETTA MULTILINGUA:

http://gezipark.nadir.org/index_ita.html

VIDEO da RADIKAL

http://webtv.radikal.com.tr/Turkiye/3879/eylemciler-referandumu-degerlendirdi.aspx