Messico - Trovate nuove fosse comuni a Iguala

10 / 10 / 2014

Le foto degli studenti scomparsi, durante una manifestazione a Città del Messico, l’8 ottobre 2014. (Edgard Garrido, Reuters/Contrasto)

Quattro nuove fosse comuni sono state ritrovate vicino a Iguala, una città del Messico sudorientale, dove il 26 settembre sono scomparsi 43 studenti in seguito ad alcuni scontri tra polizia e manifestanti.

Il procuratore generale federale, Jesús Murillo Karam, ha confermato che le fosse contengono resti umani carbonizzati e si trovano nella stessa zona dove il 4 ottobre sono state scoperte altre tre fosse con 28 cadaveri. Per sapere se si tratta degli studenti scomparsi bisogna aspettare i risultati del test del dna che dovrebbe arrivare tra due settimane.

Il ritrovamento è il risultato di un’operazione delle forze federali nello stato di Guerrero. Finora sono state arrestate 34 persone, in gran parte agenti di polizia locale, mentre sono ufficialmente ricercati il sindaco di Iguala, José Luis Abarca Velázquez, sua moglie Maria de los Angeles Pineda e il capo della sicurezza, scappati dopo la scomparsa degli studenti.

Secondo alcuni analisti, gli studenti potrebbero essere stati presi di mira perché minacciavano di interrompere il discorso della moglie del sindaco durante un comizio, scrive la Bbc.

Secondo il giornalista messicano Diego Enrique Osorno, la Scuola rurale di Ayotzinapa, da dove provenivano i ragazzi scomparsi, è da anni nel mirino dei narcos perché è un istituto “combattivo”. In varie occasioni la scuola è stata attaccata da gruppi paramilitari che agiscono con la protezione dell’esercito.

Osorno racconta di aver intervistato più volte gli studenti di Ayotzinapa e di essersi fatto un’idea precisa di loro: “Sono ragazzi giovani di umili origini e molto studiosi, sono informati e critici, e così idealisti che pensano di poter cambiare le cose”.

I 43 ragazzi stavano partecipando alle proteste contro la riforma dell’istruzione e sono stati visti per l’ultima volta mentre erano spinti a salire su alcuni veicoli dopo essere stati attaccati dalla polizia locale e da presunti narcotrafficanti.