Messico - La resistenza e l'alternativa urbana

7 / 8 / 2010

Nel nostro viaggio nel Messico che si appresta a ospitare il Cop 16 a Cancun, abbiamo visitato il complesso abitativo autogestito da parte del Fronte Popolare Francisco Villa Indipendiente -UNOPII alla periferia est della metropoli messicana.

La devastazione ambientale in Messico si è accompagnata da una urbanizzazione selvaggia. Da un lato i quartieri e le zone abitate dai ceti abbienti dall'altro i cubicoli di cemento, o peggio le baracche di legno coperte da un tetto di lamina, in cui sono stipati la grande maggioranza della popolazione.

La città "monstruo" di più di 20 milioni di abitanti racchiude con potenza questa contraddizione evidente.

Le ville ed i quartieri lussuosi, protetti dalla vigianza privata sono l'immagine del Messico dell'alto, i quartieri modesti fino ad arrivare alle zone degradate sono il Messico del basso.

Il Fronte da un ventennio costruisce all'interno della propria pratica politica progetti di abitazioni degne, autocostruendo interi complessi abitativi.

REPORTAGE

Per arrivare alla Cooperativa Acapatzingo nella delegazione di Iztapalapa bisogna raggiungere il capolinea della metro Constitucion 1917, da lì con un pesero o un taxi si iniziano a percorrere strade affollate e vie che si snodano per un intricato labirinto di costruzioni grigie e mal costruite. Si vede chiaramente che nella zona mancano servizi e che l'edificazione "libera" ha avuto la meglio su qualsiasi progetto collettivo.

Arriviamo all'ingresso di uno dei 7 progetti abitativi gestiti nella sola Città del Messico dal FPFVI.

Tutta l'area, oltre 8 ettari, dove vivono 600 famiglie per un totale di circa 3000 persone è vigilato giorno e notte dagli stessi abitanti in modo da garantire la tranquilllità per chi ci abita. 

La terra di proprietà privata  è stata occupata nel 1998 in seguito si è raggiunto un accordo con il proprietario per una vendita formale.

Quando i terreni che si occupano sono pubblici l'occupazione si protrae fino al riconoscimento dell'assegnazione, se invece i terreni sono privati si mobilita fino a quando non si raggiunge un prezzo considerato equo per l'acquisto.

Le famiglie dopo aver occupato le terre iniziano a stabilirsi in maniera definitiva in alloggi provvisori, mentre si iniziano i lavori di costruzione. I fondi per l'edificazione vengono conquistati attraverso vertenze con gli Enti preposti. L'autocostruzione ha al suo centro la qualità dell'abitare e tra l'altro si è dimostrato, cifre alla mano, che con la stessa quantità di denaro  si riesce a costruire abitazioni con metrature molto più ampie di quelle che si avrebbero sul mercato privato speculativo. Vengono costruite sia abitazioni condominiali sia case unifamiliari per venire incontro alle esigenze delle famiglie.

Le famiglie si organizzazano in cooperative o associazioni in modo da avere una struttura legale formale con cui trattare tutti gli aspetti inerenti alla edificazione. La vera struttura portante è però l'assemblea generale, che si riunisce ogni 15 giorni e delibera su tutte le decisioni comuni. Le famiglie che hanno dato vita al progetto della Cooperativa Acapatzingo venivano da parti diverse del Messico ed erano arrivate in città per cercare una sistemazione migliore. Se la sono letteralmente costruita!

Contemporaneamente si sono avviati altre sperimentazioni collettive, perchè l'idea non è solo garantire una casa ma costruire uno spazio autonomo ed indipendente. Una delle strutture che funziona all'interno di tutte le attività culturali è la radio La Voz de Villa. Si tratta di una esperienza autogestita che si collega alle altre radio libere della capitale messicana. Dà voce alla gente del quartiere e serve come comunicazione sociale e politica.

All'interno delle varie attività  si sono sviluppati diversi progetti racchiusi nel Centro Culturale della Casa Comune, dove si trova una biblioteca, la scuola per bambini ed adulti e all'interno del quale si svolgono altri corsi e attività. Ultimamente è stata realizzata una cartografia sociale tra passato, presente e futuro per mantenere il ricordo delle condizioni di partenza del progetto e costruire collettivamente la prospettiva futura.

Alla Cooperativa Acapatzingo non ci si vuole fermare. Ci sono ancora molte cose da costruire: piazze e spazi verdi, un anfiteatro per le attività culturali e ricreative, una clinica per garantire il servizio sanitario, una serra in cui coltivare erbe medicinali e riappropriarsi della medicina tradizionale.

Sono idee e progetti collettivi che tra le mille difficoltà del vivere quotidiano di queste famiglie che in gran parte, vivono dell'economia informale della metropoli, rappresentano un continuo sforzo collettivo per progettare una vita degna nella città mostro.

VISITA RADIO COMUNITARIA 2 Parte

Il passato

Il presente

Il futuro