Movimento per la Pace con Giustizia e Dignità

Messico- Il movimento per la Pace è in Chiapas, e Javier Sicilia visita il Caracol di Oventik

Continua l'assedio dei paramilitari alla comunità zapatista di San Patricio

16 / 9 / 2011


La Carovana al sud del Movimento per la Pace con Giustizia e Dignità è giunta in questi giorni in Chiapas. La guerra che negli ultimi 5 anni sta martoriando il paese, qua in Chiapas è da almeno 5 secoli che è cominciata come ricordano da sempre gli zapatisti e le popolazioni indigene. Una guerra messa in atto dalle forze dello stato e da gruppi paramilitari contro i poveri e contro coloro che alzano la testa, siano essi indigeni, contadini, migranti, militanti o attivisti dei diritti umani.


Il Frayba, organizzazione in difesa dei diritti umani sempre a fianco della comunità indigene ed autonome, insieme ad altre organizzazioni della regione hanno dato il benvenuto alla carovana con un comunicato in cui ricordano che dopo l'insurrezione zapatista del 1994 il governo ha trasformato lo stato del Chiapas in uno scenario di guerra: “qui viviamo una guerra con gravi e profonde conseguenze da almeno 18 anni, una strategia di contrainsurgencia con una forte occupazione militare del territorio, la formazione di gruppi paramilitari, la repressione e la criminalizzazione della protesta sociale e dei difensori dei diritti umani”. (leggi tutto)


Questa guerra, come nel resto del paese, sta tentando di distruggere il tessuto sociale e comunitario, disarticolare le reti di solidarietà e di organizzazione tra cittadini, con lo scopo finale di consegnare i territori e le loro risorse ai grandi poteri economici transnazionali. Solo negli ultimi anni il governo federale ha dato in concessione più del 20% del territorio nazionale a imprese straniere per sfruttamento minerario, e centinaia di comunità, da quelle Wirrarika nel nord del paese, a quelle della Costa Chica-Montagna nel Guerrero, stanno lottando per la difesa del loro territorio. In Chiapas questa nuova forma di "accumulazione originaria", come viene definita da molti autori latinoamericani, prende il nome di progetti ecoturistici, megadighe, o riserva naturale come il caso della Biosfera dei Montes Azules nella Selva Lacandona in cui il governo sta cercando di sgomberare comunità zapatiste, mentre costruisce infrastrutture per l'estrazione petrolifera o la biopirateria.


Il maggiore ostacolo per le grandi imprese transnazionali sono le popolazioni che vivono questi territori, e che gestiscono le risorse in una maniera sensata e sostenibile, ma non accettabile per chi pensa alla natura come solo ad una merce per moltiplicare i profitti. Nel territorio zapatista molte delle terre sono state sottratte ai latifondi nel 1994, e da allora appartengono alle comunità e sono lavorate collettivamente. Per questo, negli ultimi anni, una delle principali strategie di controinsurgenza del governo si centra nell'attacco alle "terre recuperate"; il lavoro sporco è dato in mano a gruppi paramilitari che aggrediscono le comunità. L'ultimo episodio è prorpio di questi giorni, ed ancora non si è concluso; sta avvenendo nella comunità zapatista di San Patricio, appartenente alla zona del Caracol di Roberto Barrios, in cui i paramilitari stanno assediando la comunità, hanno distrutto raccolti e case, e minacciano di uccidere gli zapatisti. Il tutto sotto il silenzio-assenso del governo del Chiapas e le sue forze di polizia. (leggi tutto)


La carovana del Movimento per la Pace ha visitato Ciudad Hidalgo, città di frontiera tra Chiapas e Guatemala, per ricordare i migliaia di migranti centroamericani che attraversano il Messico, molti dei quali vengono assaltati o uccisi dalla polizia o da criminali. Poi è stata ad Acteal, luogo simbolo della violenza governativa e dell'impunità, in cui 14 anni fa i paramilitari uccisero più di 40 persone che stavano pregando nella chiesa. Infine, oggi una delegazione insieme al poeta Javier Sicilia ha visitato il Caracol di Oventik per portare un saluto alla Giunta del Buon Governo e agli zapatisti. (leggi il discorso di Javier Sicilia-in spagnolo)

Articolo in Desinformemonos su visita al Caracol di Oventik


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