Messico, Acapulco - Polizia e gendarmeria aggrediscono brutalmente manifestazione di maestri della CETEG

Si parla di 72 arrestati, 9 bimbi desaparecidos, 4 morti, 90 feriti e 32 maestri desaparecidos

25 / 2 / 2015

"Qué más tiene que pasar para que se califique a Mexico como la tumba de los derechos humanos?", diceva così solo pochi giorni fa Federico Mastrogiovanni (profilo Twitter) , autore di “Ni vivos ni muertos” alla consegna di un importante premio giornalistico.

Giusto ieri, l'ennesimo atto di forza e brutalità dello stato messicano si é consumato ad Acapulco, nello stato di Guerrero. Circa duemila maestri della CETEG, un'organizzazione sindacale, erano scesi in piazza stanchi delle promesse del governo e di non ricevere lo stipendio da mesi. Si stima che siano oltre 94 mila i lavoratori che non ricevono lo stipendio. 

Il corteo, con alla testa donne e bambini, voleva raggiungere l'aeroporto di Acapulco ma è stato brutalmente caricato dalla polizia federale poco dopo la partenza. 

Al momento le cifre ufficiali parlano di 106 arresti (il numero è destinato a salire) e centinaia di feriti, inoltre pare che manchino all'appello svariati manifestanti, ma il numero dei desaparecidos per il momento é sconosciuto. 

I media indipendenti messicani parlano anche di alcuni morti. Testimoni raccontano di caccia all'uomo in giro per la cittá, di cecchini e di violenze, anche sessuali, subite dalle e dai manifestanti. 

Nella notte, azioni di protesta e solidarietà ai maestri sono avvenute in numerosi centri dello Stato. 

In particolare: gli studenti della Normal Rural di Ayotzinapa, che avevano ricevuto solidarietà e appoggio da parte dei maestri, hanno occupato il centro di Chilpancingo e costruito barricate per protestare contro l'ennesimo atto di repressione violenta del governo di Peña Nieto. 

I fatti di ieri di Acapulco fanno assumere un'importanza ancora maggiore alla prevista manifestazione del 26 febbraio che celebra i cinque mesi dalla scomparsa dei 43 ragazzi della Normal di Ayotzinapa: nello stato del Guerrero il Governo messicano ha dimostrato ancora una volta con la forza che cos'è il terrorismo di Stato.

*** È attivista del Centro Sociale Rivolta di Marghera e dell’associazione Ya Basta! Êdî bese! con cui ha organizzato numerose carovane in Messico e collaborato alla realizzazione di progetti di solidarietà con le comunità indigene zapatiste, tra i quali il progetto El Estadio del Bae, Agua Para Todos e Que corra la voz. Saltuariamente racconta su Sportallarovescia il doping nel ciclismo. Nel tempo sottratto alla libertà dal capitalismo, fa l’educatore a ragazzi con disabilità. Quando può cammina domandando per il mondo...

Documentario "Ni Vivos Ni Muertos" di Luis Ramírez Guzmán e Federico Mastrogiovanni

Messico - ¿Acapulco, qué mas tiene que pasar? (Foto)