Londra - I postini recapitano la protesta

19 / 10 / 2009

Saranno due giorni “caldi” giovedì e venerdì se i colloqui tra sindacato e Royal Mail non riusciranno ad impedire lo sciopero nazionale, proclamato la settimana scorsa dal Communication Workers Union, che bloccherà gran parte della distribuzione postale sul territorio nazionale.

Il motivo dello sciopero sono i piani di modernizzazione della Royal Mail che, secondo il CWU, stanno procedendo troppo rapidamente e senza il dovuto coinvolgimento del sindacato.

Tra le altre cose, essi prevedono la riduzione del “legal minimum”, i contributi in strutture e salari per i rappresentanti sindacali, l’utilizzo di forme di contrasto degli scioperi anche attraverso nuove pratiche di lavoro, e soprattutto il taglio di alcune migliaia di posti di lavoro che secondo le stime sindacali saranno 60,000.

La risposta della Royal Mail è stata rapida ed ha annunciato un piano d’assunzione di 30,000 lavoratori interinali per schiacciare lo sciopero di questa settimana.

Di traverso, nel tentativo di sconfiggere la protesta, si è messo anche il ministro dell’industria, il Laburista Lord Mandelson la modernizzazione delle poste, vale a dire la riduzione del potere contrattuale del sindacato, “è questione di vita o di morte”.

È di ieri la notizia che TNT, la più grande compagnia postale privata, stafacendo pressioni sul governo per fornire il servizio necessario e garantire la regolare distribuzione della posta. Un ulteriore minaccia al diritto di sciopero ed un passo ulteriore verso la privatizzazione di un settore in gran parte già privatizzato.

Secondo diversi pareri lo sciopero nazionale di questa settimana e la minaccia di ricorrere al “crumiraggio interinale” potrebbero dare vita ad un conflitto industriale di dimensioni eccezionali e tali che non si vedevano dai tempi dello sciopero dei minatori del 1984-85. Sono previsti picchetti dei lavoratori in lotta davanti agli uffici postali per impedire che i lavoratori in affitto possano distribuire la posta. Anche la polizia si è già messa all’opera ed ha cominciato ha monitorare la situazione davicino per vedere quali possono essere i principali luoghi di tensione.

* docente di sociologia alla Middlesex University di Londra