L’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale smentisce ogni contatto con AMLO

Comunicato del CCRI-CG dell’EZLN

23 / 7 / 2018

Il nuovo governo di Andres Manuel Lopez Obrador entrerà in carica a dicembre ma già emergono le prime tensioni in seno ai movimenti. In una recente serie di messaggi su twitter, il prete missionario Padre Solalinde (che ha appoggiato apertamente il nuovo governo), ha lanciato un messaggio di dialogo al movimento zapatista, chiedendogli di non continuare ad isolarsi e di stringere un’alleanza col nuovo presidente. Inoltre, padre Solalinde ha pubblicamente dichiarato che l’EZLN avrebbe accettato il dialogo. Queste dichiarazioni non sono per nulla piaciute all’EZLN che ha risposto con un duro comunicato nel quale ribadisce alcuni punti fondamentali della propria resistenza, primo tra tutti: l’EZLN non ha in nessun modo accettato l’invito al dialogo e né intende farlo. Seguono poi una serie di punti in cui si riprende la storia di ciò che è stato il rapporto della rivoluzione zapatista con le istituzioni, una storia di menzogne e tradimenti. A tal proposito, si legge chiaro il riferimento a Esteban Moctezuma Barragán (un tempo nel PRI e ora nominato da AMLO Secretario de Educación nella nuova squadra di governo), che durante la presidenza di Zedillo fu incaricato di coordinare il dialogo con l’EZLN, dialogo che fu poi solo una scusa con la quale il PRI cercò di annientare la resistenza zapatista. Il comunicato si chiude con il suggerimento al nuovo governo di continuare a celebrare il trionfo e soprattutto ad organizzarsi per governare il paese. Quanto a loro, le e gli zapatisti, continueranno ad essere «settari, marginali e fuori moda»; continueranno a fare ciò che hanno fatto in questi ultimi 25 anni circa: resistenza e ribellione. «Perché la libertà non si riceve né come elemosina, né come favore umano o divino; ma si conquista lottando». La traduzione comunicato del collettivo 20zln.

Esercito zapatista di liberazione nazionale.

Messico.


Al popolo del Messico:

Ai popoli e ai governi del mondo:

Ai media liberi, alternativi, autonomi o come si chiamino:

Alla sexta nazionale e internazionale:

Al congresso nazionale indigeno e al consiglio indigeno di governo:

Alla stampa nazionale e internazionale:

17 luglio 2018.

Da ieri come pure oggi, sui media gira l’opinione, sostenuta dalle dichiarazioni del signor Alejandro Solalinde (che si presenta come presbitero, sacerdote, prete o diciamo, cristiano, cattolico, apostolico e romano), di un certo avvicinamento tra l’Ezln e il signor Andrés Manuel López Obrador e che «l’Ezln ha già accettato il primo dialogo» (parole testuali del signor Solalinde).

A proposito di questa menzogna, l’Ezln dichiara:

Primo: il Ccri-Cg dell’Ezln, direzione politica, organizzativa e militare dell’Ezln, non ha accettato alcun primo dialogo con nessuno.  Com’è risaputo da chi ha una minima conoscenza dell’Ezln e dei suoi metodi, una questione del genere verrebbe comunicata pubblicamente e in anticipo.

Secondo: l’Ezln non ha ricevuto dal signor Solalinde nient’altro che menzogne, insulti, calunnie e commenti razzisti e misogini. Egli prende per scontato, come veniva sostenuto all’epoca del salinismo e dello zedillismo, che siamo solo dei poveri indigeni ignoranti, per usare le sue stesse parole, manipolati da «caxlani che amministrano lo zapatismo», e questo evita che abbassiamo lo sguardo e ci prostriamo davanti a colui che il signor Solalinde considera essere il nuovo salvatore.

Terzo: capiamo l’affanno di protagonismo del signor Solalinde e la sua attitudine a pretendere sottomissione, ma con lo zapatistmo dell’Ezln si sbaglia. E non si sbaglia solo in questo. Non sappiamo gran che di queste cose, ma pare che uno dei comandamenti della chiesa che il signor Solalinde dice di servire, reciti: «non pronuncerai falsa testimonianza contro il tuo prossimo né mentirai».

Quarto: come dovrebbe sapere chiunque conosca le leggi messicane, il signor Andrés Manuel López Obrador non è il presidente del Messico, e neppure il presidente eletto. Per essere “presidente eletto”, è necessaria la dichiarazione corrispondente da parte del tribunale elettorale del potere giudiziario della Federazione; da questo ne consegue che la camera dei deputati emetta un bando sulla Gazzetta Ufficiale della Federazione in cui comunica alla popolazione che è stato eletto un nuovo presidente. E, secondo queste stesse leggi, il presidente non entra in funzione finché non assume l’incarico il 1° dicembre 2018. Ovviamente, in accordo con l’ultima riforma elettorale, non governerà per 6 anni, ma due mesi in meno. Chiaramente, a meno che non avvenga una riforma della costituzione e sia permessa la rielezione. 

Quinto: quelli della squadra del signor Andrés Manuel Lopez Obrador si comportano come se fossero già al governo, perché così hanno fatto credere i grandi imprenditori (via youtube, il che è garanzia di serietà), l’amministrazione del signor Trump (tramite la sua visita faraonica), e i grandi media, si capisce; però forse non è poi così conveniente anticipare la propria predisposizione a infrangere le leggi dietro alla protezione del cosiddetto “carro completo”  (che è quel che ha fatto il Pri durante tutto il suo lungo regno).

Sesto: l’Ezln ha già avuto l’amara esperienza di accettare il contatto con un signore che poi è stato dichiarato presidente eletto. Si tratta del signor Ernesto Zedillo Ponce De León, che si è approfittato di questi contatti iniziali per pianificare l’annichilamento della dirigenza zapatista dell’epoca. Colui che ha messo in pratica questo tradimento, il signor Esteban Moctezuma Barragán, è uno degli eletti che farà parte del governo che dovrebbe entrare in funzione il 1° dicembre 2018, non prima. Non sappiamo se adesso il signor Solalinde pretende di sostituire le funzioni che il signor Moctezuma Barragán ha avuto con Zedillo.

Settimo: non ci riguarda, ma fanno male coloro che si definiscono “il vero cambiamento”, ad iniziare con menzogne, calunnie e minacce. Lo hanno già fatto con la storia del papa, e adesso con l’Ezln. Stanno ripetendo gli “usi e costumi” di quelli che dicono di aver allontanato dal governo.

Ottavo: com’è noto pubblicamente, da almeno 16 anni, dopo la controriforma indigena, l’Ezln non ha dialogato con i governi federali. Nemmeno con Fox dopo il 2001, né con Calderón, né con Peña Nieto. Alla nostra apertura al dialogo hanno sempre risposto con menzogne, calunnie e tradimenti. Per favore, offrite al signor Solalinde qualche ritaglio di giornale e qualche libro che racconti tutto questo nei dettagli, perché sta facendo esattamente la stessa cosa.

Nono e ultimo: se siamo “settari”, “marginali” e “radicali; se siamo “isolati” e “soli”; se non siamo “alla moda”; se non rappresentiamo nulla e nessuno; allora perché non ci lasciate in pace e andate avanti a celebrare il vostro “trionfo”? Perché invece non vi preparate per bene, e senza menzogne, ai 5 anni e 10 mesi che starete al governo federale? E organizzatevi, perché persino per litigare per l’osso e ricevere complimenti grazie ai soldi è meglio essere organizzati.

¿noi zapatiste, zapatisti, zapatist@?  Andremo avanti come stiamo facendo ormai da quasi 25 anni:

Resistenza e ribellione!

Perché la libertà non si riceve né come elemosina, né come favore umano o divino; ma si conquista lottando.

Dalle montagne del sud-est messicano.

Per il Comitato Clandestino Rivoluzionario Indegeno-Comando Generale dell’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale.

Subcomandante Insorgente Moisés. (100% messicano, 100% originario della lingua tzeltal (o “indigena tzeltal” secondo il signor Solalinde), e 100% zapatista).

Messico, luglio 2018.

Traduzione a cura di 20ZLN