La Staffetta solidale #OVERTHEFORTRESS
raddoppia lo sforzo e si dirige verso il sud della rotta balcanica, tra
Grecia e Macedonia, dove migliaia di migranti sono rimasti intrappolati
nelle parti più desolate e fredde dell’Europa. Dopo la Slovenia, la
Croazia, l’Ungheria e l’Austria continua la solidarietà dal basso messa
in moto dalla staffetta, che al contrario delle politiche europee non è
umorale alle pagine di cronaca.
La staffetta ha come chiaro obiettivo di documentare e raccontare quanto
sta accadendo in quelle zone, toccare con mano la situazione, stringere
relazioni e dare un supporto minimo, ma fondamentale ai migranti in
viaggio. Tantissime associazioni internazionali stanno supportando la
rotta balcanica dei migranti, raccogliendo materiale e portando aiuto
concreto a migliaia di famiglie in fuga dalla guerra e dalla fame,
poiché siamo tutti convinti che la miseria, come le guerre siano
tragedie equiparabili e non si possa fare distinzione tra migranti
economici e politici. Se dopo le tragedie in mare, l’Europa sembrava
aver aperto degli spiragli per un’accoglienza degna, subito dopo gli
attentati terroristici di Parigi ha ripreso a mostrare il pugno verso i
migranti, creando un nesso tra gli eventi assolutamente falso come
dimostrato da più parti. Guerra, miseria, terrorismo sono le facce della
stessa medaglia, quella della repressione e dell’oppressione dei
popoli.
La staffetta, invece, ha l’obiettivo di proporre un mondo diverso fatto
di solidarietà e di accoglienza, se la politica non sarà capace di
costruire questa Europa proveremo a costruirla dal basso.
L’Unione Europea ha proprio in questi giorni destinato tre miliardi di euro alla Turchia
per contenere la spinta dei migranti in fuga, un regalo ad un paese in
cui la libertà ed i diritti sono molto lontani da quelli a cui dovrebbe
guardare un paese “democratico”. Anzi tutto il contrario, è il paese che
respinge i migranti e opprime la minoranza curda. Già dal giorno
successivo i militari turchi hanno ripreso con maggior vigore le
violenze su chi cerca di attraversare il loro paese.
Allo stesso tempo anche il governo greco si è messo a fare il gendarme della fortezza Europa bloccando migliaia di migranti ad Idomeni in condizioni sanitarie e logistiche altamente degradanti.
I giorni scorsi l’esercito greco ha risposto con lacrimogeni alla
protesta di molti migranti che chiedevano di passare il confine, poiché
stremati dal freddo e dalle condizioni igieniche aberranti del campo
improvvisato a pochi passi dal confine. Moltissimi bambini, donne e
uomini stanno patendo un’ingiustizia infinita e sono costretti a
sopravvivere come cani con l’unico supporto di volontari internazionali
che si danno il cambio quantomeno per tamponare la situazione.
Saranno Idomeni e Salonicco le città attraversate dalla staffetta che Sabato 5 dicembre partirà da Ancona.
Le attiviste dell’Ambasciata dei diritti di Ancona e dell’Arvultura di
Senigallia porteranno beni di prima necessità raccolti in questi giorni
da diverse città marchigiane. Saranno le prime ad aprire la rotta verso
sud della staffetta che continuerà anche sotto natale con altri
volontari in partenza da Venezia.
Da anni moltissime associazioni umanitarie stanno chiedendo l’apertura dei canali umanitari per salvare i migranti in fuga, l’Europa risponde con la chiusura delle frontiere facendosi scudo con ragioni securitarie, noi non siamo questa Europa ...noi non volteremo le spalle.
L’evoluzione della staffetta potrà essere seguita sui siti Melting Pot Europa e Global Project , e sulla pagina facebook dell’Ambasciata dei diritti Marche e dello Spazio autogestito Arvultura.