La Staffetta solidale #overthefortress ad Idomeni

La staffetta si dirige verso il sud della rotta balcanica, tra Grecia e Macedonia

3 / 12 / 2015

La Staffetta solidale #OVERTHEFORTRESS raddoppia lo sforzo e si dirige verso il sud della rotta balcanica, tra Grecia e Macedonia, dove migliaia di migranti sono rimasti intrappolati nelle parti più desolate e fredde dell’Europa. Dopo la Slovenia, la Croazia, l’Ungheria e l’Austria continua la solidarietà dal basso messa in moto dalla staffetta, che al contrario delle politiche europee non è umorale alle pagine di cronaca.

La staffetta ha come chiaro obiettivo di documentare e raccontare quanto sta accadendo in quelle zone, toccare con mano la situazione, stringere relazioni e dare un supporto minimo, ma fondamentale ai migranti in viaggio. Tantissime associazioni internazionali stanno supportando la rotta balcanica dei migranti, raccogliendo materiale e portando aiuto concreto a migliaia di famiglie in fuga dalla guerra e dalla fame, poiché siamo tutti convinti che la miseria, come le guerre siano tragedie equiparabili e non si possa fare distinzione tra migranti economici e politici. Se dopo le tragedie in mare, l’Europa sembrava aver aperto degli spiragli per un’accoglienza degna, subito dopo gli attentati terroristici di Parigi ha ripreso a mostrare il pugno verso i migranti, creando un nesso tra gli eventi assolutamente falso come dimostrato da più parti. Guerra, miseria, terrorismo sono le facce della stessa medaglia, quella della repressione e dell’oppressione dei popoli.

La staffetta, invece, ha l’obiettivo di proporre un mondo diverso fatto di solidarietà e di accoglienza, se la politica non sarà capace di costruire questa Europa proveremo a costruirla dal basso.
L’Unione Europea ha proprio in questi giorni destinato tre miliardi di euro alla Turchia per contenere la spinta dei migranti in fuga, un regalo ad un paese in cui la libertà ed i diritti sono molto lontani da quelli a cui dovrebbe guardare un paese “democratico”. Anzi tutto il contrario, è il paese che respinge i migranti e opprime la minoranza curda. Già dal giorno successivo i militari turchi hanno ripreso con maggior vigore le violenze su chi cerca di attraversare il loro paese.
Allo stesso tempo anche il governo greco si è messo a fare il gendarme della fortezza Europa bloccando migliaia di migranti ad Idomeni in condizioni sanitarie e logistiche altamente degradanti.

I giorni scorsi l’esercito greco ha risposto con lacrimogeni alla protesta di molti migranti che chiedevano di passare il confine, poiché stremati dal freddo e dalle condizioni igieniche aberranti del campo improvvisato a pochi passi dal confine. Moltissimi bambini, donne e uomini stanno patendo un’ingiustizia infinita e sono costretti a sopravvivere come cani con l’unico supporto di volontari internazionali che si danno il cambio quantomeno per tamponare la situazione.
Saranno Idomeni e Salonicco le città attraversate dalla staffetta che Sabato 5 dicembre partirà da Ancona.

Le attiviste dell’Ambasciata dei diritti di Ancona e dell’Arvultura di Senigallia porteranno beni di prima necessità raccolti in questi giorni da diverse città marchigiane. Saranno le prime ad aprire la rotta verso sud della staffetta che continuerà anche sotto natale con altri volontari in partenza da Venezia.

Da anni moltissime associazioni umanitarie stanno chiedendo l’apertura dei canali umanitari per salvare i migranti in fuga, l’Europa risponde con la chiusura delle frontiere facendosi scudo con ragioni securitarie, noi non siamo questa Europa ...noi non volteremo le spalle.

L’evoluzione della staffetta potrà essere seguita sui siti Melting Pot Europa e Global Project , e sulla pagina facebook dell’Ambasciata dei diritti Marche e dello Spazio autogestito Arvultura.