Le organizzazioni e i movimenti sociali contadini sono stati invitati a una riunione con la Presidente Dilma Roussef e le hanno consegnato una lettera nella quale spiegano la loro posizione e la loro analisi per aprire un dialogo che porti alla soluzione dei problemi che hanno i lavoratori e le lavoratrici delle campagne e delle città brasiliane.

La Presidente Dilma Roussef incontra alcuni rappresentanti dei movimenti

11 / 7 / 2013

A Brasilia la Presidente Dilma incontra i rappresentanti dei movimenti sociali

traduzione a cura di Ya Basta! Brasile

Le organizzazioni e i movimenti sociali contadini sono stati invitati a una riunione con la Presidente Dilma Roussef e le hanno consegnato una lettera nella quale spiegano la loro posizione e la loro analisi per aprire un dialogo che porti alla soluzione dei problemi che hanno i lavoratori e le lavoratrici delle campagne e delle città brasiliane.

“Il popolo brasiliano è nelle strade, chiedendo e rivendicando soluzioni per i veri problemi dei lavoratori, esigendo riduzione nelle tariffe, miglioramenti nel trasporto, lottando per migliorare il servizio di salute e l’educazione pubblica, gratuita e di qualità, per la democratizzazione dei mezzi di informazione, contro la repressione. Le lotte esigono cambiamenti strutturali. Le lotte sociali sono legittime e solamente Lei può migliorare le condizioni di vita del nostro popolo. Siamo uniti e continueremo insime nelle lotte popolari che si stanno verificando nelle città e nelle campagne.

Dichiariamo il nostro appoggio e la solidarietà alle lotte e rivendicazioni popolari dei giovani, del popolo dei quartieri di periferia e di tutti i lavoratori e le lavoratrici che vivono nelle città.

Nelle campagne c’è un enorme debito sociale e le disuguaglianze sono ancor più grandi. Le terre sono concentrate nelle mani dei grando proprietari e delle multinazionali. Si stanno privatizzando i beni della natura, come le terre, le acque, le foreste, le sementi, le miniere, che vengono concessi al controllo delle grandi imprese straniere.

(...)

Nove gruppi di imprese controllano le sementi, l’industria dei veleni, impongono l’uso di transgenico e di concimi tossici in tutta l’agricoltura. Disboscano grandi estensioni di foreste e invadono i teritori indigeni, quilombolas, dei pescatori e dei contadini imponendo il lavoro schiavo, criminalizzando e perseguitando le organizzazioni e aumentando i prezzi degli alimenti per le popolazioni delle città. Questo è il modello di agricoltura chiamato Agrobusiness, che non paga le tasse per esportare, riceve finanziamenti di denaro pubblico e viene privilegiato nelle politiche degli Stati e del Governo.

ESIGIAMO CAMBIAMENTI!

Le strade chiedono cambiamenti per migliorare la vita dei lavoratori e lavoratrici delle campagne e delle città. Ci aspettiamo che avvengano cambiamenti profondi nelle politiche agricole. E’ il momento che i governi superino le posizioni conservatrici e avanzino al ritmo e alla profondità che le lotte popolari stanno chiedendo.

Cosa vogliamo dal Governo:

1)     Recuperare la sovranità nazionale sulle terre brasiliane. Proponiamo che il governo annulli le aree già comprate e si riprenda le terre controllate dalle multinazionali straniere.

2)    Accellerare la Riforma agraria e che siano immediatamente insediate le migliaia di famiglie accampate sui cigli delle strade

3)    Politiche pubbliche di appoggio, incentivo e credito per la produzione di alimenti economici, sani, senza veleni, rafforzando l’agricoltura contadina. L’adozione di programmi efficaci per i giovani e le donne delle campagne.

4)    Garantire i diritti dei popoli contadini, attraverso il riconoscimento dei territori indigeni e quilombolas e dei diritti delle popolazioni fluviali danneggiate dalle costruzioni di dighe

5)    L’immediata proibizione dell’uso di sostanze tossiche in agricoltura, come già hanno fatto altri paesi del mondo, (...) e un cambiamento nelle politiche di liberalizzazione dell’uso del transgenico.

6)    Che il governo crei una politica di controllo della deforestazione in tutto il paese e appoggi il recupero delle aree distrutte e la riforestazione attraverso l’agricoltura familiare e contadina

7)    L’abolizione della privatizzazione delle risorse naturali, come l’acqua, le miniere, le foreste, i fiumi e i mari. (...)

8)    Realizzazione immediata di un programma per sconfiggere l’analfabetismo e garantire le scuole in tutte le comunità rurali

9)    Sospensione de tutti gli accordi di privatizzazione delle aree irrigate del nordest del paese e destinazione immediata delle terre per la Riforma Agraria (...)

10)  Fine della legge Kandir che esenta le grandi imprese dal pagare le imposte per le esportazioni di materie prime agricole, energetiche, minerarie.

Oltre a questo, appoggiamo tutte le rivendicazioni popolari e la necessità di una riforma politica del nostro paese, con la convocazione immediata di un plebiscito popolare.

Infine, vogliamo, attraverso questa lettera, poter contare sul vostro appoggio, lavoratori e lavoratrici della città. Continueremo insieme, manifestando e lottando.

Contate su di noi!”

Brasile, Luglio 2013

Confederação Nacional dos Trabalhadores na Agricultura (CONTAG),

Via Campesina – Movimento dos Trabalhadores Rurais Sem Terra (MST), Movimento dos Atingidos por Barragens (MAB), Movimento dos Pequenos Agricultores (MPA), Movimento das mulheres camponesas (MMC), Movimento dos Pescadores e Pescadoras (MPP), Conselho Indigenista Missionário (CIMI), A Coordenação Nacional de Articulação das Comunidades Negras Rurais Quilombolas (CONAQ), Federação dos Estudantes de Agronomia do Brasil (FEAB), Associação Brasileira dos Estudantes de Engenharia Florestal (ABEEF), Pastoral da Juventude Rural (PJR), Entidzade Nacional de Estudantes de Biologia (ENEBIO), Articulação dos Empregados Rurais do Estado de Minas Gerais (ADERE), Movimento dos Atingidos pela Mineração (MAM), Articulação dos Povos Indígenas do Brasil (APIB), Sindicato Nacional dos Trabalhadores de Pesquisa e Desenvolvimento Agropecuário (SINPAF) 

Federação dos Trabalhadores na Agricultura Familiar (FETRAF), Movimento Camponês Popular (MCP),

Associação Brasileira de Reforma Agrária (ABRA), Articulação Nacional de Agroecologia (ANA),

Articulação no Semiárido Brasileiro (ASA)