La lotta per la foresta di Dannenröder e contro la A49

17 / 11 / 2020

La Dannenröder Forst è una foresta di latifoglie, principalmente faggi e querce, e si trova tra Homberg (Ohm) e Stadtallendorf, 20 km a est di Marburg in Assia. 

La maggior parte degli alberi sono in buono stato di salute e il bosco costituisce l’habitat naturale di varie specie, alcune delle quali a rischio di estinzione. La zone ha inoltre una falda acquifera che fornisce acqua a circa mezzo milione di persone nella Valle del Meno e del Reno.

Di questa foresta è previsto, tra Stadtallendorf e Gemünden, l’abbattimento di un’area di circa 100 ettari di bosco misto sano, necessario alla costruzione dell’autostrada federale 49. L’azienda appaltatrice del lavoro è la tedesca DEGES, società di progettazione e costruzione di autostrade.

Fin dall'inizio della progettazione dell'A49, che deve collegare Kassel e Gießen e condurre sia attraverso il Dannenröder Forst che l'Herrenwald, c'è stata molta resistenza da parte della popolazione locale e delle realtà ambientaliste.

Nell’Ottobre del 2019 la foresta è stata occupata da attivisti e attiviste con l’obbiettivo di fermare la costruzione dell’A49. 

Proprio qualche giorno fa, invece, il 10 novembre 2020, la polizia ha cominciato ad intervenire e per prima cosa hanno circondato il villaggio di case sull'albero "Drüben" vicino alla strada B62. 

«Noi difenderemo questa foresta; lo abbiamo detto e lo abbiamo fatto un anno fa. L'attacco di oggi alla foresta di Dannenröder dimostra ancora una volta che la politica sta fallendo fondamentalmente per quanto riguarda la questione climatica. Per questo ci troviamo costretti a difendere questa foresta con i nostri corpi contro questa colossale distruzione e contro i piani obsoleti di costruire l'autostrada A49», dice Nia dell'occupazione della foresta. «Non rinunceremo alla nostra lotta per un mondo giusto per il clima, per i nostri ecosistemi qui nella foresta e per un cambiamento radicale del nostro sistema di mobilità. Chiediamo a tutti di unirsi a noi e di difendere insieme questa foresta. Possiamo promettere una cosa: questo sfratto sarà molto difficile da risolvere».

Si parla di circa 200 barricate sulle strade forestali. Queste sono in parte abitate da attivisti. Inoltre, nella foresta si trovano diverse costruzioni come i "treppiedi". Si tratta di costruzioni con tre gambe di legno sulle quali si trovano gli attivisti per rendere lo sfratto più difficile per la polizia. Lo sfratto di queste strutture da parte delle forze speciali della polizia è complicato, perché gli errori possono essere un pericolo di vita per le persone coinvolte. In primo luogo, però, nel giro di un anno, gli attivisti hanno costruito più di 100 piattaforme e case sugli alberi.

Come abbiamo visto, tragicamente, succedere nello sgombero della foresta di Hambach, anche in questo caso le modalità di sgombero, nonostante il motto della polizia sia “sicurezza prima della velocità”, ha già causato tre feriti, di cui uno grave, per una caduta dovuta al taglio della corda di sicurezza a cui era legato, fatto per il quale la polizia ha ammesso la sua responsabilità.

In tutta la Germania si stanno organizzando iniziative di solidarietà, dai villaggi vicini migliaia di persone fanno passeggiate e manifestazioni in solidarietà, critical mass e occupazioni, come quella degli uffici statali dell’Assia, sono state portate a termine da vari gruppi, tra cui FFF Germania ed Ende Gelande.

Uno degli elementi più interessanti di questa lotta, come anche quella per la foresta di Hambach o contro le miniere di lignite nella regione di Colonia, è proprio come, specialmente recentemente, siano state in grado di collegare gli abitanti di quelle zone, i movimenti climatici studenteschi e attivisti climatici di più lunga data. 

Questo ha portato ad una maggiore creatività nelle pratiche messe in atto, con biciclettate, cortei, ma anche costruzione di case sugli alberi, tripodi, barricate dentro i boschi, allo stesso tempo di blocchi stradali che riescono a fermare intere arterie di traffico stradale per intere giornate.

La lotta per la foresta di Dannenröder e contro l’ennesima autostrada, in questo periodo di pandemia, ci restituisce una tensione ed una volontà a far presente che questa pandemia è legata a doppio filo ad un sistema di mercificazione e saccheggio della vita e che è necessario, ora più che mai, mettersi in campo per fermare tutti i tentativi di devastazione che stanno avvenendo favoriti dal fatto che l’attenzione è concentrata su tutt’altro.

** Pic Credit: Kai Pfaffenbach/Reuters