Istanbul - 23 aprile Giornata di festa nazionale del Bambino

23 / 4 / 2014

Oggi, mercoledì 23 aprile, per la Turchia è una giornata molto importante, in quanto si festeggia la festa nazionale del bambino. La scelta di dedicare la giornata proprio ai fanciulli, arriva dal lontano 1920, durante la guerra di indipendenza turca, per decisione di Ataturk.

Tra le tante iniziative svoltesi oggi ad Istanbul, un fatto che merita di essere menzionato è quello che riguarda l'arresto di quattro minori in una scuola nel quartiere di Eyup. Durante un convengo del governatore Huseyin Avni Mutlu, i ragazzi hanno esposto uno striscione urlando "Berkin Elvan is immortal", riferendosi al ragazzo ucciso dalla polizia durante gli scontri in piazza Taksim. Due di loro sono stati poco dopo liberati, mentre gli altri sono attualmente in stato di fermo.

Sempre in questa giornata si sono svolte differenti iniziative, tra le quali la commemorazione delle vittime del genocidio di Anfal nella piazza antistante il liceo Galatasaray. Oltre ad una mostra che ritraeva alcune immagini del massacro, erano presenti in piazza le "Peace Mothers" (in curdo, "Dayîkên Aşîtîyê"), un gruppo di donne che dal 1999 si batte per i diritti civili in Turchia, promuovendo una battaglia non-violenta per la pace tra turchi e curdi. 

Segni di riconoscimento di quest'etnia, sono la mano alzata con le dita che vanno a formare una "v", noto tra i curdi come simbolo di gloria per il loro popolo, ed i tre colori rosso-giallo-verde, indossati per ricordare la loro bandiera.

Inoltre domani, giovedì 24 aprile, in tutta la Turchia si terranno dei cortei atti a celebrare il novantanovesimo anniversario dalla strage del popolo armeno e in questa occasione Erdoğan, con un comunicato pubblico, ha espresso le sue condoglianze  ai nipoti degli armeni uccisi. Già nel novembre del 2011 aveva fatto le prime dichiarazioni riguardo la terribile strage asserendo che "Se c'è bisogno di scuse da parte dello Stato, se una simile prassi è prevista dal galateo istituzionale, mi vorrei scusare e lo sto facendo".


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