Fonte: peacereporter.net 28.12.09

Iran, oltre quindici morti negli scontri a Teheran

28 / 12 / 2009

La tv di stato iraniana, citando il ministero dell'intelligence, ha reso noto che negli scontri che hanno scosso Teheran per oltre due giorni, sarebbero state uccise oltre quindici persone.

Tra i morti ci sarebbero "più di dieci appartenenti a gruppi anti-rivoluzionari" e "cinque a gruppi terroristici".

Si tratta della sfida maggiore lanciata dall'opposizione al regime di Ahmadinejad a partire dal giorno delle presidenziali. Tra le vittime dei disordini, che si sono svolti in contemporanea all'Ashura, la più importante festività religiosa per gli sciiti, c'è anche uno dei nipoti di Mir Hossein Mussavi, leader dell'opposizione, ucciso da un proiettile alla schiena, esploso dalle forze di sicurezza per disperdere i manifestanti. Secondo quando riporta la Bbc i funerali del giovane dovrebbero svolgersi lunedì e potrebbero essere l'occasione per innescare nuove ondate di protesta.

Questa mattina all'alba, inoltre, è stato arrestato il leader dissidente Yazdi, dirigente del Movimento per la liberazione dell'Iran (Mli), una delle poche organizzioni ancora tollerate dal regime. Yazdi, che ha più di settanta anni, era stato ministro degli Esteri nel primo governo dopo la rivoluzione del 1979. Poco prima del suo arresto, è stato fermato anche il nipote.

A Teheran sono più di trecento le persone fermate dalle forze di sicurezza. A finire in manette molti riformisti e collaboratori del leader dell'opposizione Mir Hossein Mussavi. Secondo quanto riferito da siti e blog indipendenti, a cadere nelle mani delle forze di sicurezza iraniane sono il giornalista Emadeddin Baqi, responsabile dell'Associazione per i diritti dei detenuti, e tre stretti collaboratori di Mussavi. Si tratta di Qorban Behzadian-Nejad, capo del suo ufficio elettorale, del consigliere Mohammad Baqerian e di Furuzandeh, capo del gabinetto.
Fermato anche Hossein Mussavi-Tabrizi, un religioso sciita riformista che dirige l'Associazione degli istruttori e ricercatori della città santa di Qom. L'Associazione è un organo politico e religioso che si è schierata a fianco del fronte riformista.

Il governo di Ahmadinejad ha inoltre sospeso nel Paese il servizio degli sms, già bloccato lo scorso giugno e ripristinato solo a fine luglio. A darne la notizia il sito riformista Rahesabz che ha inoltre fatto sapere che anche il servizio Messenger di Yahoo, molto utilizzato dai giovani dell'opposizioni per scambiarsi le informazioni, è stato disattivato.