Indetto corteo nel pomeriggio nel centro di Teheran nonostante i divieti

Iran, l'opposizione torna in piazza

Proseguono gli arresti di esponenti dell'area riformista. I pasdaran minacciano i siti online

17 / 6 / 2009

Teheran - L'appuntamento è per le ore 17, mentre continuano gli arresti di esponenti riformisti e i pasdaran cercano di censurare anche il web. E Mousavi chiama a raccolta i suoi per giovedì per ricordare le vittime degli scontri dei giorni scorsi.

Pomeriggio - I seguaci di Mir Hossein Mussavi hanno programmato una nuova manifestazione mercoledì in piazza Haft-e-Tir, nel centro di Teheran, secondo quanto affermato da alcuni loro rappresentanti. Il raduno di ieri (martedì) è stata dapprima revocato, poi si è svolto in una zona a nord della città per evitare il contatto con i sostenitori del presidente Mahmud Ahmadinejad, che avevano programmato una contro-manifestazione proprio nella centralissima piazza Vali Asr.

Mousavi: «Giovedì ricordiamo le vittime degli scontri» - Mousavi ha chiesto ai suoi sostenitori di riunirsi anche giovedì per una marcia pacifica e raduni in segno di lutto per i manifestanti uccisi lunedì a Teheran, secondo quanto riferisce Al-Jazeera. Moussavi ha chiesto «al popolo iraniano di tenere marce pacifiche e di riunirsi nelle moschee per consolare le famiglie dei martiri e dei feriti» nelle manifestazioni dei giorni scorsi. Lo stesso ex premier parteciperà personalmente alla giornata di lutto.

Arresti - Il governo ha cancellato gli accrediti degli inviati stranieri e proibito agli organi d'informazione esteri di seguire le manifestazioni. Inoltre il ministero degli Esteri ha dichiarato che i giornali stranieri sono «i portavoce di chi fomenta scontri» e che «a questi nemici sarà dato scacco matto». In mattinata sono stati fermati un noto esponente del movimento (il professore di sociologia all'Università di Teheran, Hamid Reza Jalaipur) e il direttore del giornale economico Sarmayeh (l'economista e analista politico Said Laylaz, fermato in aeroporto), spesso critico con il presidente Mahmoud Ahmadinejad.

Giro di vite sull'online - I pasdaran hanno minacciato di intervenire contro i mezzi di informazione online se non rimuoveranno da siti e blog notizie o commenti che «alimentino le tensioni». Si tratta della prima presa di posizione pubblica dei pasdaran dalla fine delle elezioni. I siti web e isocial network come Facebook o Twitter sono diventati in Iran uno dei principali mezzi utilizzati dai persiani per cercare notizie di quanto avviene nel loro Paese sui siti internazionalie.