India: stupri contro le donne con la complicità della polizia

Nonostante l'inasprimento delle pene ancora violenze efferate nei confronti delle donne

3 / 1 / 2014

Il 2014 è cominciato male per le donne in India. La notte di fine anno è morta una ragazza che, essendo stata violentata da un branco ad ottobre, aveva denunciato i suoi aggressori, subendo ancora una aggressione e minacce fisiche. Non solo lei ma anche la famiglia, in particolare il padre comunista e sindacalista dei taxisti locali.

La polizia ha ignorato le denuncie e minimizzato gli episodi di aggressione favorendo e lasciando n libertà gli accusati, appartenenti a famiglie alto locate con forti agganci col potere politico dominante nella regione. E' evidente come sia necessario un cambiamento radicale di mentalità nella società indiana più che un innasprimento delle pene per i crimini sessuali.

Una ragazza indiana di 16 anni ha subito per due volte uno stupro di gruppo ed è morta dopo essere stata data alle fiamme dopo che aveva denunciato la violenza: un tragico epilogo che ha scatenato proteste a Calcutta e a Nuova Delhi.

Stando a quanto reso noto oggi dalla polizia, la 16enne è stata violentata il 26 e 27 ottobre scorsi da un gruppo composto da più di sei uomini nei pressi della sua abitazione, a Madhyagram, 25 chilometri a nord di Calcutta. Il secondo stupro è avvenuto mentre la ragazza tornava a casa dopo aver denunciato la violenza subita il giorno prima.

 "Ci ha rilasciato una dichiarazione sul letto di morte, davanti ai medici, e ha detto che ad appiccare il fuoco sono state due persone vicine agli accusati, che l'hanno sorpresa a casa da sola il 23 dicembre", ha raccontato alla France presse l'agente di polizia Nimbala Santosh Uttamrao. I primi arresti sono stati eseguiti ieri, due mesi dopo l'avvio delle indagini.

La violenza sessuale è finita sotto i riflettori in India dopo il tragico stupro di una studentessa di 23 anni violentata in un autobus di Delhi nel dicembre 2012 e morta dopo due settimane di agonia. La natura particolarmente efferata dell'aggressione scioccò l'opinione pubblica in India spingendo migliaia di indiani, donne e uomini, a denunciare l'inazione della polizia e ad ottenere sul fronte della giustizia di fronte ai crimini sessuali che il Parlamento  approvasse leggi più severe per tali crimini.