Il massacro di Iguala

Le forze dell'ordine uccidono 8 studenti. Manifestanti si riprendono le strade di Chilpachingo per chiedere giustizia.

2 / 10 / 2014

Un agguato in piena regola. Organizzato ed effettuato con una ferocia senza limiti dalla polizia municipale, che da molto tempo opera assieme a delinquenti, e da pistoleros in abiti civili.

Questo è quanto riportano i media liberi messicani e gli studenti di Iguala, piccolo centro del Guerrero, una delle regioni più instabili del Messico.

Lo scorso 26 settembre un’ottantina di studenti della Normal Rural de Ayotzinapa stavano raccogliendo fondi per la commemorazione del massacro di Tlatelolco, avvenuto il 2 ottobre 1968 a Città del Messico, quando sono stati brutalmente attaccati dalle forze dell’ordine che hanno assassinato almeno 8 persone, provocato 25 feriti (di cui alcuni molti gravi), mentre altri 58 ragazzi risultano desaparecidos.

Sotto accusa è finito il presidente della municipalità di Iguala, José Luis Abarca Velazquez, del PRD (Partito della Rivoluzione Democratica), e Angel Aguirre Rivero, governatore del Guerrero (anch’egli del PRD), che già nel 2011 aveva soppresso nel sangue le manifestazioni studentesche provocando la morte di due studenti.

Iguala è anche uno snodo fondamentale nel traffico di droga e al centro della guerra dei cartelli per il controllo del territorio, cosa che ha provocato negli ultimi anni decine di fatti sanguinari, tra cui l’agguato mortale a tre membri di Unidad Popular, rivali politici di José Luis Abarca Velazquez.

Da quando è al potere, è stato accusato di corruzione, nepotismo e autoritarismo, senza perdere il sostegno del suo partito.

Lunedì sono scese in piazza più di tremila persone, tra studenti contadini e padri di famiglia. 

I manifestanti si sono ripresi le strade di Chilpacingo, capitale dello Stato di Guerrero, per esigere un processo nei confronti di Rivero e Vélazquez, in quanto i due esponenti del PRD sono considerati i mandanti dell'agguato mortale agli studenti e della “sparizione” di almeno 55 alunni. 

Le manifestazioni si sono protratte fino a tarda sera e hanno visto la partecipazione anche di studenti e insegnanti da Aguascalientes, Chihuahua, Morelos e Michoacan. 

L'opinione di Luis Hernandez Navarro da La Jornada