Dal 21 al 26 febbraio 2010, sono ricominciate a Bruxelles le
negoziazioni per l'Accordo di Associazione, AdA, tra
Unione Europea e Centroamerica, dopo la
sospensione forzata per più di otto mesi a causa del colpo di Stato in
Honduras.
Nonostante il grido d'allarme lanciato da varie
organizzazioni honduregne ed internazionali sulle continue violazioni ai diritti
umani contro membri del Fronte nazionale di resistenza popolare,
Fnrp, la commissione negoziatrice dell'Unione
Europea ha deciso di normalizzare le relazioni con
l'Honduras, invitando il nuovo governo a partecipare alla
nuova sessione di negoziazione e riconoscendo il diritto del paese
centroamericano a reinserirsi all'interno degli spazi e degli organismi
internazionali.
Dopo la presentazione dei risultati ottenuti a Bruxelles e
degli accordi raggiunti tra i due blocchi, tra cui una serie di passi in avanti
sui temi delle popolazioni indigene, la lotta contro il terrorismo, la
protezione dell'ambiente, cambiamento climatico, energia, trasporti e le prime
offerte fatte dall'Unione Europea sui temi più
delicati per il Centroamerica, come i "prodotti
sensibili", le norme fitosanitarie, servizi, accesso ai mercati, acquisti
pubblici, sviluppo sostenibile, migrazione e i diritti di proprietà
intellettuale, l'ambasciatore dell'Unione Europea per il
Centroamerica, Mendel Goldstein, ha risposto
ad alcune domande poste dalla Lista Informativa "Nicaragua y
más" e Opera Mundi sul rientro dell'Honduras
nelle negoziazioni.
"Crediamo - ha detto Goldstein - che
bisogna accettare la realtà delle cose ed essere pragmatici. Non possiamo
escludere un paese permanentemente.
Siamo quindi arrivati alla conclusione che le elezioni in
Honduras si sono svolte in modo trasparente ed equo, come
espressione della libera volontà della maggioranza degli honduregni. Con il
presidente Porfirio Lobo – ha continuato – abbiamo insistito su
alcuni temi come la riconciliazione, attraverso il rispetto degli Accordi di
Tegucigalpa/San José e la creazione di un governo di unità nazionale, e il
rispetto dei diritti umani, indagando a fondo su quanto accaduto prima e dopo il
colpo di Stato attraverso l'installazione di una Commissione della Verità.
Crediamo che il governo del
presidente Lobo stia rispettando queste condizioni e non
c'è motivo per lasciare fuori l'Honduras dalle negoziazioni.
Abbiamo fatto un primo passo e crediamo che tutta la comunità internazionale
farà lo stesso a breve", ha spiegato l'ambasciatore
della UE.
Per le organizzazioni che integrano il Fnrp,
queste spiegazioni dimostrerebbero l'ipocrisia dell'Unione
Europea.
Bertha Cáceres, dirigente del Consiglio
civico delle organizzazioni popolari ed indigene dell'Honduras,
Copinh, e membro del Fnrp, ha dichiarato alla
Lista Informativa "Nicaragua y más" e Opera Mundi
che "se la UE riconosce una delle elezioni più
fraudolente e militarizzate che il paese abbia mai visto, vuole dire che di
fatto si sta unendo all'azione golpista.
Sostenere e credere alla Commissione della Verità e a un
presunto governo di riconciliazione è inoltre una cosa sgradevole. In questo
momento – ha continuato Cáceres – in
Honduras non ci sono le condizioni per installare questa
Commissione, perché continuano gli omicidi, i sequestri e le torture. Continua
la politica del terrore con l'uso di gruppi paramilitari.
Se l'Unione Europea è davvero
preoccupata per i diritti umani e vuole riattivare la cooperazione con il
governo, le diciamo che non vogliamo una cooperazione che rafforzi un governo
che è l'erede del colpo di Stato, che continua a reprimere e spogliare il popolo
honduregno dei suoi diritti economici e sociali", ha denunciato.
La dirigente del Copinh ha anche aspramente
criticato le dichiarazioni di Goldstein, considerando che il
vero obiettivo dell'AdA sia quello di spianare la strada alle
multinazionali europee in Centroamerica, "per continuare
il saccheggio delle nostre risorse e privatizzando i servizi basilari come
l'acqua. L'Unione Europea continua con il suo atteggiamento
colonialista.
"Invitare l'Honduras a Bruxelles è stata
l'ennesima dimostrazione dell'ipocrisia e dell'irresponsabilità
dell'Unioine Europea. In Honduras la
situazione non si è normalizzata e questa decisione è un insulto nei confronti
della dignità del popolo honduregno, delle vittime del golpe e
delle persone che continuano a subire la violazione dei loro diritti", ha
concluso Cáceres.
La firma dell'AdA è prevista per il mese di
maggio 2010 durante lo svolgimento del Vertice Unione Europea-America Latina e
Caraibi, che si svolgerà a Madrid.