Strage nel paese africano

Guinea. La polizia spara sui manifestanti

Sono almeno 87 le persone uccise ieri dalla polizia a Conakry.

30 / 9 / 2009

Società civile, sindacati e alcuni partiti protestavano per la candidatura del capitano Camara, capo delle giunta, alle presidenziali del 31 gennaio 2010. Due leader dell'opposizione sono rimasti feriti.

Doveva essere una manifestazione pacifica contro la candidatura alle presidenziali del 31 gennaio 2010 del capitano Moussa Dadis Camara, capo della giunta militare che ha preso il potere nel paese il 23 dicembre 2008. Si è trattato invece di una vera e propria strage. I militari hanno sparato proiettili veri, ieri, per disperdere i dimostranti, per lo più attivisti di partiti, sindacati e società civile, riuniti nel più grande stadio della capitale, Conakry.


Dopo aver fatto irruzione, i militari hanno aperto il fuoco, lasciando dietro di sé almeno 87 corpi. Poco prima, in mattinata, la polizia ha tentato di disperdere una manifestazione a colpi di manganello. Negli scontri sono rimasti feriti alla testa gli ex-capi di governo Cellou Dalein Diallo e Sidya Tourè, rispettivamente dirigenti dell'Unione delle forze democratiche di Guinea e dell'Unione delle Forze Repubblicane.

La manifestazione di ieri era stata vietata per non turbare l'ordine pubblico all'approssimarsi delle festa dell'indipendenza dalla Francia, che cade il 2 ottobre e che quest'anno compie cinquantuno anni.
E, proprio la Francia, ha condannato la carneficina, mentre gli Stati Uniti hanno espresso profonde preoccupazioni per l'accaduto.

Poco dopo l'assalto, il capo della giunta, raggiunto dall'emittente francese, Radio France International, ha dichiarato: «E' drammatico. Effettivamente, ci sono dei morti, ma io non ho ancora i dati. Sono là e aspetto che mi si faccia il punto della situazione. Molto francamente parlando, io sono molto desolato».

Solo giovedì scorso almeno 30mila persone avevano manifestato a Labé, seconda città del paese e feudo dell'opposizione, contro la prevista visita del capitano Camara. Si è trattato della più grande manifestazione ostile alla giunta militare da gennaio ad oggi.

L'esercito si è impadronito delle leve di comando nove mesi fa, poco dopo l'annuncio della morte del presidente Lansana Conté, alla guida della Guinea per 24 anni. Oltre alle presidenziali, il 2010 vedrà svolgersi il 26 marzo le elezioni per il rinnovo del parlamento.

Nigrizia - 29/9/2009
Tratto da:

Guinea - La violenza della polizia