Gaza vista dall'Egitto

Commento dall'Egitto di Elsayed dell'associazione Città Migrante di Reggio Emilia

4 / 1 / 2010

Il governo egiziano, formalmente pro palestina, di fatto è uno degli stati arabi tra i maggiori artefici del blocco della Striscia di Gaza. L'apertura e la chiusura del Valico di Rafah viene usata politicamente come strumento per regolare l'opposizione e i rapporti con i fratelli musulmani (fratelli di hamas) in Egitto. L'approvvigionamento di viveri alla Striscia arriva con molta fatica tramite i tunnel sotterranei e per far passare cibo, medici e altro bisogna pagare delle tangenti.

In questi giorni la situazione si è fatta tesa con la discussa decisione del governo di Mubarak di costruire un muro d'acciaio al confine tra Egitto e Gaza. Centinaia di attivisti pacifisti internazionali sono stati bloccati Al Cairo dal governo egiziano che non li ha autorizzati a entrare nella Striscia. Sembra impossibile manifestare dissenso, in tutto il paese il livello di repressione è altissimo mentre la popolazione sta facendo i conti anche con i pesanti effetti della crisi economica che sta impattando il Medio Oriente.

Abbiamo raggiunto Elsayed, dell'Associazione Città Migrante di Reggio Emilia, che in questi giorni si trova ad Alessandria D'Egitto.

Intervista ad Elsayed dall'Egitto