Francia - " Non ci servono documenti per poter studiare"

Continuano le mobilitazione nei licei parigini e di altre città della Francia per la revoca delle espulsioni di Leonarda e Khatchik.

20 / 10 / 2013

 Un'altra giornata di mobilitazione ha toccato Parigi e altre città della Francia nella giornate di venerdì e di sabato. Sempre a partire da un grande protagonismo degli studenti liceali, le varie manifestazioni hanno continuato a rivendicare la revoca dei mandati di espulsione per Leonarda e Khatchik, i due adolescenti sans papiers espulsi nelle scorse settimane.

Nella capitale il corteo, partito alle 13 da piazza della Bastille, è arrivato fino a Nation bloccando l'avenue principale della zona. Anche questa volta i vari blocchi delle entrate di molti licei e alcune scuole medie hanno garantito un'importante partecipazione: all'incirca 3000 tra studenti, sindacalisti e insegnanti hanno riempito la piazza di Parigi. La questione, infatti, non è semplicemente legata a questi mandati ingiusti e alle difficoltà di poter accedere ai diritti di cittadinanza per i sans papiers, ma è anche una delegittimazione delle politiche del governo Hollande, unica socialdemocrazia formale nel panorama europeo, come hanno fatto ben capire i continui richiami alle dimissioni del Ministro degli Interni Valls.

Le scelte governative stridono profondamente, a livello di identità politica, di fronte ad una nuova concezione della cittadinanza portata avanti in questi giorni nelle piazze e dalle generazioni più giovani. Chi è in formazione nei licei sa bene che la cittadinanza è tutti i giorni praticata in altro modo, nelle relazioni sociali, senza che sia veicolo di inclusione/esclusione e continuo ricatto, ma un modo positivo ed espansivo di avere diritti e accesso alla socialità. Come ribadito continuamente durante il corteo: “ non ci servono documenti per poter studiare!”. Cosa distingue quindi un governo di sinistra da un governo di destra?

Sui casi di espulsione le risposte istituzionali sono tuttora imbarazzanti. Il presidente Hollande in merito al caso di Leonarda ha detto che è pronto a farla tornare in Francia, senza però tutta la sua famiglia; nel frattempo si attende la reazione del governo alla conclusione dell'inchiesta interna al ministero di Valls. Marine Le Pen del FN invoca una presa di coscienza nei confronti della “patria” francese, dicendo che la questione è solo un'altra evidenza dello iato tra la casta e i bisogni reali della gente, la quale vuole veder garantita la sua sicurezza combattendo l'immigrazione irregolare. Del resto, per la segretaria del FN si capisce che Leonarda « non ha evidentemente niente da fare in Francia ».

Subito la risposta dei collettivi e sindacati studenteschi è stata ferma: il diritto a restare nel luogo dove si studia, lavora e vive deve essere garantito a tutti e tutte, maggiori o minori, con i membri del proprio nucleo familiare. Anche sabato nel pomeriggio, alcune centinaia di studenti dei licei hanno organizzato un sit-in per il diritto incondizionato alla formazione dei sans papiers, rilanciando la mobilitazione per il primo giorno dal rientro dalla pausa scolastica: il 4 di novembre. 

Se non verranno revocate le espulsioni per Leonarda e Khatchik, si direbbe che ci siano tutti i presupposti affinché ci sia un autunno di mobilitazione nei licei parigini.