Francia. La primavera diventa incandescente.

19 Aprile, Scioperi e manifestazioni interprofessionali in tutto il paese. Violenti scontri a Parigi.

20 / 4 / 2018

Il 3 Aprile scorso lo sciopero perlato dei ferrovieri, lanciato dalle 4 sigle sindacali della SNCF, ha innescato un’intensa primavera di lotta in Francia. Da allora il tasso generale di scioperi è sicuramente diminuito (19,8%, contro il 33,9% del 3 aprile scorso), a beneficio però di una mobilitazione contagiosa, raccolta e rilanciata dai dipendenti della funzione pubblica (postini, netturbini, personale ospedaliero su tutti) e alleata su tutti i piani con il movimento studentesco, che da tre settimane sta sperimentando nuove forme di autonomia e organizzazione, con occupazioni e blocchi in decine e decine di università.

Ieri, 19 Aprile, in seguito alla chiamata a scioperare e manifestare dei sindacati CGT e SUD Solidaires, le piazze si sono riempite in tutta Francia per una giornata di lotta interprofessionale che sfidava il governo Macron mirando ad una generalizzazione dello sciopero. Si trattata di fatto della prima grande chiamata a manifestare dall’inizio dello sciopero perlato. Da allora la mobilitazione nelle università si è rafforzata e riprodotta quasi ovunque, i picchetti nelle stazioni hanno dato vita a forme assembleari interprofessionali e potenziato l’impatto dei legami sindacali e la convergenza delle lotte sembra incarnarsi ovunque: sui binari, nelle facoltà, nelle strade.

Anche il personale della RATP (Azienda dei trasporti nell’area parigina) e il settore energetico si aggiungono al movimento sociale, confermando che l’apice della sua crescita non è stato ancora raggiunto, con ulteriori settori che non cessano di entrare in lotta. Nel frattempo il governo persiste nell’ignorare la crisi sociale che attraversa il paese, e ha annunciato mercoledì scorso la fine delle assunzioni per lo statuto di ferrovieri a partire dal primo Gennaio 2020.

A Parigi il corteo è partito da Montparnasse alle ore quattordici, in direzione Place d’Italie. Al concentramento c’erano già migliaia di persone, sotto un sole cocente: «Même Macron même combat!». Il corteo è diventato sempre più numeroso con il passare dei minuti e  le forze dell'ordine lo hanno attaccato immediatamente con un fitto lancio di lacrimogeni; la testa ha risposto e tenuto la strada. In seguito si sono verificati scontri lungo boulevard Saint Jacques, dopo le prime tensioni a inizio corteo vicino Montparnasse. La manifestazione è stata costretta retrocedere lungo il boulevard, cantando contro il governo Macron, le riforme di istruzione e SNCF, contro fascismo e razzismo. Il corteo ha poi ripreso verso Place d'Italie. La situazione è diventata sempre più incandescente e la testa del corteo ha costruito barricate in una strada secondaria del boulevard Saint -jacques per impedire le incursioni dei CRS. Più volte la polizia ha tentato, invano, di spezzare la marcia con getti di idrante, ma il corteo è rimasto compatto fino alla fine della giornata.

Francia

Manifestazioni partecipate e scontri anche in altre città della Francia; imponente il corteo di Nantes, che ha intersecato anche le lotte degli zadisti di Notre-Dame-des-Landes.