Da mercoledì la mobilitazione investe tutta la Francia

Francia - intermittenti e precari occupano teatri, musei e centri culturali per tutelare welfare e lavoro

Decine di migliaia in piazza per difendere il regime speciale di indennizzo disoccupazione in concomitanza con la scadenza della trattativa tra sindacati e imprese. A Parigi continua l'occupazione del Carreau du Temple.

22 / 3 / 2014

 Il 20 marzo, decine di migliaia di intermittenti e di precari insieme ai lavoratori dello spettacolo hanno manifestato e occupato teatri e musei a Parigi e Marsiglia, sedi Medef a Nantes, Digione, Lione, Avignone, Tolosa Maçon, Chalon sur Saône, in tutte la altre città ci sono state azioni e cortei mentre si stava svolgendo l'incontro per negoziare il futuro dei disoccupati.

A tutte le azioni hanno partecipato sia i collettivi di disoccupati che quelli dei precari dei servizi per i quali Medef intende sopprimere il regime specifico simile a quello degli intermittenti dello spettacolo che è stato bloccato dalla forte mobilitazione del 27 febbraio scorso. 

I manifestati per testimoniare la loro precarietà hanno indossato cartelli con la somma dei mestieri che accumulano: "artista, musicista e grafico", "truccatore, scenografo e ingegniere luci", "ballerina, attrice e cantante", "compositore, web-designer e musicista", "elettricista e coreografo", e cosi via...

Molti lavoratori delle serie televisive, tra cui attori e tecnici, anche i registi del popolarissimo sceneggiato "Un village français"  di France 3 continuano con gli scioperi. Senza gli intermittenti non sarebbe possibile assicurare la qualità della programmazione, è consapevolezza comune dalle televisioni ai teatri, nel cinema come nei musei. Il nuovo direttore del Festival di Avignone, Olivier Py, che giovedì 20 stava presentando l'edizione 2014 ha definito "ideologica" la posizione degli imprenditori.

 Ma Medef ha ripresentato un progetto ai sindacati con la proposta di stabilire un tetto massimo di indennizzo su base salariale e una negoziazione con lo Stato entro fine anno. Questa posizione esclude ogni discussione sulle proposte portate avanti dagli intermittenti-precari con i lavoratori dello spettacolo e viene dichiarata "inaccettabile!" da CGT-Spettacolo.

Parigi, Intervento finale del rappresentante CGT: "...Le proposizioni padronali sono della stessa natura del primo testo che ci è stato dato, che abbiamo il piacere di strappare!"

Parigi, momenti dal grandissimo corteo del 20 marzo - circa 7000 persone -  degli intermittenti e precari

A Parigi, oltre 8 mila persone hanno partecipato  alla manifestazione che, tra precussionisti brasiliani, marionette giganti e orchestra jazz, attori e tecnici, anche molti bambini, è partita dalla piazza dell'Odéon per raggiungere la sede del sindacato degli imprenditori francesi, Medef. La giornata di lotta si è conclusa con l'occupazione dell'Opéra Garnier immediatamente circondata dai CRS, il corpo speciale antisommossa della Gendarmeria fino al mattino.

Parigi, Occupazione dell'Opéra Garnier successiva al corteo

Venerdi 21 marzo, l'assemblea degli occupanti ha deciso di occupare il Carreau du Temple, uno spazio comunale vicino alla piazza République, per organizzare un'assemblea generale degli intermittenti e dei precari, e dei lavoratori dello spattacolo, per decidere le azioni dei prossimi giorni considerando che domenica si svolge il primo turno delle elezioni amministrative. Ciò che rivendicano gli occupanti è un punto di organizzazione pubblico e aperto che possa far radicare la mobilitazione nei prossimi giorni. I CRS non hanno esitato a fare pressione sugli occupanti nonostante il Comune abbia evitato di far intervenire la polizia alla vigilia elettorale; le pressioni dall'interno e dall'esterno hanno infine fatto sì che il luogo venisse smilitarizzato, per aprirlo ad un'assemblea generale.

Parigi, Occupazione del Carreau du Temple dopo che l'assemblea generale ha deciso di cambiare luogo per l'organizzazione.

Per tutta la giornata di venerdì il negoziato si è svolto in un clima teso, a causa della difficoltà nel trovare il compromesso annunciato dal sindacato CFDT sull'indennizzo dei 2, 2 milioni ufficiali di disoccupati. Dopo un vertice giorno e notte - con tanto di pause a domanda di Medef per far fronte all' opposizione della CGT e alle partecipatissime manifestazioni - alla fine i padroni hanno fatto passare la loro proposta riuscendo 'en passant'  ad imporre allo Stato il ruolo di finanziatore per i cosiddetti "droits rechargeables" non più sostenuti dalle tasse alle imprese.

Nei prossimi giorni i comitati locali e le assemblee permanenti dei vari spazi occupati in tutta la Francia cominceranno una campagna di opposizione alla firma di Hollande rispetto a questa proposta con una semplice rivendicazione: far parlare coloro che vivono la condizione di precarietà e usare il loro nuovo modello di diritti, sviluppato negli ultimi anni di lotte.

Qui il link dei comunicati in lingua dal sito del CIP

Parigi - Foto dei due giorni di mobilitazione