Avignone è una cassa di risonanza. La giornata di sciopero è cominciata con un'occupazione, questa volta è non è un teatro ma un grande distributore commerciale di prodotti di consumo culturale, la FNAC. Disoccupati, lavoratori stagionali, intermittenti e salariati, interinali hanno deciso di fare della giornata di sciopero decisa nelle assemblee del Coordinamento degli Intermittenti e dei Precari e dal sindacato CGT, una giornata di azione per denunciare la politica del governo tesa a precarizzare i lavoratori meno garantiti socialmente.
La FNAC è una società azionaria che impiega una massa di lavoratori con contratti a termine, part-time, di apprendistato e con contratti finanziati dallo stato, cioè lavoratori precari.
"La precarietà del lavoro non deve essere sinonimo di precarietà della vita.", scrivono nel loro comunicato i precari e intermittenti in lotta.
"Per questo denunciamo l'accordo sulla disoccupazione nel suo insieme. È un attacco ai disoccupati che non vuole chiedere alle imprese di farsi carico del costo della flessibilità che esse stesse impongono. L'accordo Unedic riguarda tutti. Oggi 6 disoccupati su 10 non hanno alcun sussidio. Stiamo lottando perché siano indennizzati 10 disoccupati su 10! ".
Contemporaneamente, il sindacato CGT sta boicottando la Conferenza sociale indetta da Medef, governo e sindacati CFDT e FO prevista il 7 e 8 luglio per discutere del "patto di responsabilità" economico.
Nel pomeriggio all'incirca 150 intermittenti della versione OFF del Festival di Avignone hanno messo in campo delle azioni di occupazione delle sedi locali dei sindacati che supinamente si sono piegati agli interessi padronali, (FO e CFDT).
Durante la serata è stato poi occupato il " Village du Off", nel quale l'associazione " Avignone e Compagnie"svolge le sue attività. Delle attività che sono accostate a quelle del Medef, in quanto entità privata che eroga servizi al Festival non facendo trasparenza sul suo profitto.
In molte altre città della Francia sono state chiamare in piazza delle vere e proprie agorà, come a Parigi in Place de la République, per creare momenti di discussione e condivisione rispetto alla lotta che stanno portando avanti.