Francia - Appunti dalle piazze

5 / 4 / 2016

Pubblichiamo il comunicato stampa di Nuit Debout del 34 Marzo 2016, traduzione a cura di Rino Boccolino.



Dal 31 Marzo noi, cittadini, abbiamo occupato in tutta legalità place de la République: l’occupazione è stata comunicata alla Prefettura. E’ stato possibile grazie al supporto di “Droit au logement” (Associazione per il diritto all’abitazione ndt). Soltanto le libertà che le autorità si assumono rispetto alle loro stesse regole, possono spiegare lo sgombero dei primi due giorni, verso le 5 del mattino, da parte delle forze dell’ordine.

Nonostante gli sgomberi arbitrari, la pioggia e lo stato notturno dello spazio pubblico, nonostante le difficoltà materiali, nonostante i tentativi di infiltrazione e l’irruzione di un gruppo di militanti dell’estrema destra, il nostro movimento ha riunito giorno e notte migliaia di cittadini diversi ma DEBOUT (in piedi, svegli ndt). Inoltre, una folla ancor più numerosa e in crescita di curiosi (donne e uomini di ogni età, di ogni estrazione sociale) continua ad attraversare la piazza e a manifestare in nostro sostegno. Se ce ne fosse stato bisogno, questi giorni confermano il fallimento palese del permanente tentativo di esclusione dei cittadini condotto dagli esponenti politici e dai mass media.

I loro sforzi per incoraggiare la rassegnazione, affinché il popolo resti al posto assegnatogli sono vani. Non riconosceremo alcuna legittimità alla farsa, a intervalli regolari, della “scelta” elettorale, alla loro passività e al silenzio tra le elezioni. Non hanno ottenuto e non otterranno mai il silenzio invocato e il letargo, che interpretano come nostro segno di soddisfazione di fronte al modo in cui ci governano.

Nonostante Mme la Maire de Paris (il sindaco di Parigi ndt) consideri questa occupazione una privatizzazione, ci impossessiamo dello spazio pubblico per dibattere ogni giorno, per riflettere e prendere decisioni collettive. I nostri dibattiti non si limitano a essere contro (la legge El-Khomri e altre “riforme” reazionarie condotte dai nostri politici), ma sono soprattutto “PER” costruire insieme, al fine di gravare sulle regole del loro gioco e, speriamo, per cambiarle in modo duraturo.