Dal 30 aprile al 15 maggio una nuova campagna #overthefortress, questa volta nel Paese dei cedri, lanciata dal Progetto Melting Pot Europa, dall’associazione Ya Basta Êdî Bese e Borders of Borders. Per sostenere "Fragile Mosaico" è stato attivato un crowdfunding su Produzioni dal Basso: http://sostieni.link/17836. Per altre Info: [email protected]; [email protected].
Ciechi Muri di Confine
Nessun muro è mai riuscito e mai riuscirà a fermare chi deve entrare. E certamente tutti i muri impediscono a chi sta dentro di vedere cosa accade fuori. Oltre i muri insanguinati con i quali la Fortezza Europa protegge le sue paure, oltre quel Mediterraneo diventato un cimitero di migranti, oltre le mobili linee del fronte, si dipanano storie, vicende e narrazioni che sono tessere indispensabili per leggere quel fragile mosaico che è il mondo contemporaneo.
Storie, vicende e narrazioni che abbiamo inseguito con #OverTheFortress,
incontrando i migranti nei campi greci di Idomeni, lungo la balkan
route o nei campi informali nel sud Italia.
Storie, vicende e narrazioni che abbiamo ascoltato nei laboratori tessili
delle città
turche di Gaziantep,
di Kilis e di Antakya da voci di bambini. Bambini fuggiti dalla Siria in
guerra, molti dei quali senza più familiari a fianco. Piccoli schiavi che sono
i veri protagonisti di quel decantato miracolo economico che il Paese di
Erdogan sta attraversando nel settore tessile. Vigliacche conseguenze di
quei trattati
di controllo che l’Europa ha energicamente preteso ma di cui non vuole
vedere le conseguenze, pur prevedendo, nella sua legislazione, chiari
meccanismi di tutela per i "minori non accompagnati" che riescono ad
entrare nei suoi confini.
Ed è proprio questo non voler vedere che è alla base di tutte le nostre paure. Perché guardare al di là di questi muri, fa male e ti mette davanti tutte le tue responsabilità. Ed è proprio per questo che gettare lo sguardo oltre è una necessità , oltre che un dovere.
Continuare Camminando e Domandando
Un viaggio, un viaggio vero, ha sempre un inizio ma non ha mai una
fine. Le risposte che raccogli nel tuo cammino innescano altre domande che ti
porterai dentro anche dopo il ritorno. Ripartire, per cercare altre
risposte e scoprire altre storie da narrare, è un percorso che viene naturale
al viaggiatore.
Per noi, che abbiamo avuto la
sorte di nascere dentro la Fortezza Europa, il cammino non può essere altro che
un cammino a ritroso di quello percorso dai migranti.
Intere famiglie in fuga dalla guerra e che abbiamo incontrato ai confini
d’Europa ci hanno raccontato del Libano,
di grandi campi profughi dove parenti e amici si sono rifugiati. Uomini, donne
e bambini sopravvissuti ai bombardamenti e alla pulizia etnica si sono aggiunti
ai profughi palestinesi cacciati da Israele.
Abbiamo deciso di raggiungere
questi campi, di parlare con queste persone, di raccontare le loro storie.
E lo faremo in un momento delicatissimo per il Libano. Domenica 6 maggio,
infatti, dopo ben nove anni di "democrazia sospesa" e di continui
rinvii, si svolgeranno le consultazioni elettorali che eleggeranno il
nuovo Governo.
Stretto tra un Israele prevaricante e una Siria in fiamme, appetito da
potentati economici come le ricche famiglie degli sceicchi del sud, attraversato
da un flusso migratorio che non ha nessun altro sbocco, il Libano si gioca il
futuro in uno scontro tra il Partito di Dio, sciita e filo iraniano, e lo
schieramento filo saudita attualmente al potere.
Uno scontro che rischia di compromettere quel "fragile mosaico" mediorientale che ancora resiste nell’altra
sponda del nostro stesso mare Mediterraneo.
Continuare raccontando
Un viaggio è di per sé un racconto. "Fragile Mosaico" -
così abbiamo deciso di chiamare l’esperienza che faremo in terra libanese -
vuole essere un tentativo di condivisione di questo racconto. E lo faremo con
tutti i mezzi a nostra disposizione registrando e monitorando i diversi aspetti
che animano questo luogo antichissimo e ricchissimo di diversità.
A seguirci su questo viaggio sarà il Progetto Melting Pot Europa, che già ha
lanciato la campagna #OverTheFortess , l’associazione Ya Basta Êdî Bese e Borders
of Borders.
Tante saranno le persone che ci racconteranno le loro storie, e tante saranno le storie che noi racconteremo. Tante le domande per le quali Fragile Mosaico cercherà di offrire, a chi ci vorrà seguire, strumenti per costruire risposte.
Con le riprese del reportage LA MERCE SIAMO NOI abbiamo mostrato diversi
laboratori tessili sul confine Turco-Siriano, luogo di sfruttamento di migliaia
di minori non accompagnati.
Con Fragile Mosaico invece cercheremo di dare una fotografia
rispetto soprattutto l’accesso all’istruzione nei campi profughi del Libano.
Bambini ai quali la guerra, dopo l’infanzia, ha rubato anche la continuità
culturale. La possibilità cioè, di seguire le tradizioni dei loro Paesi
d’origine, maturare sicurezze sulle quali costruire la propria personalità,
parlare la lingua dei loro genitori, studiare la loro storia, amare i loro
poeti.
Intere generazioni senza nome per le quali raccontare e raccontarsi è l’ultima speranza di sopravvivere con dignità in quel mosaico troppo fragile che è la storia contemporanea.
Rimanete in contatto con noi attraverso i nostri canali, condividete e supportateci in questo nuovo tentativo di creare una breccia #overthefortress.
Abbiamo tutti/e bisogno di tutte/i.