Il fratello ucciso 2 anni fa alla stessa manifestazione da un lacrimogeno sparato al petto.

Forze militari israeliane uccidono un'attivista nonviolenta a Bil'in

Jawaher Abu Rahma, palestinese di 36 anni, è morta all'ospedale di Ramallah in seguito all'inalazione di grandi quantità di gas lacrimogeni

1 / 1 / 2011

Jawaher Abu Rahma, 36 anni, era stata evacuata all'ospedale di Ramallah venerdì 31 dicembre, dopo aver inalato grandi quantità di gas lacrimogeni durante la manifestazione settimanale a Bil'in ed è morta di avvelenamento sabato mattina. Abu Rahma era la sorella di Bassem Abu Rahma, ucciso durante una protesta pacifica a Bil'in il 17 aprile del 2009.

I medici dell'ospedale di Ramallah hanno lottato per la vita di Jawaher Abu Rahma per tutta la notte, ma non sono riusciti a salvarle la vita. Abu Rahma ha sofferto di una grave asfissia causata dall’inalazione del gas lacrimogeni ieri a Bil'in, ed è stata trasportata all'ospedale di Ramallah in stato incosciente. Qui le è stato diagnosticato un avvelenamento causato dalla sostanza attiva nel gas lacrimogeni, e non ha reagito al trattamento.

Bassem Abu Rahma, fratello di Jawaher, attivista di Bil’in, è stato colpito a morte da un proiettile di gas lacrimogeno lanciato ad alta velocità durante una manifestazione il 17 aprile 2009 come mostra il video http://www.youtube.com/watch?v=5yM9U2y-op4.

Mohammed Khatib, membro del Comitato Popolare di Bil'in questa mattina ha detto: "Siamo scioccati e furiosi per la brutalità di Israele, che ancora una volta è costata la vita di una manifestante pacifica. La risposta letale e disumana di Israele alla nostra lotta non passerà. All'alba di un nuovo decennio, è venuto il momento che il mondo chieda a Israele di rispondere delle proprie azioni e di porre fine all'occupazione ".

L’avvocato Michael Sfard, che rappresenta Bil’in nel ricorso contro il Muro ha aggiunto: "Il figlio è stato ucciso da un proiettile sparato direttamente contro di lui, la figlia è stata soffocata dal gas. Due manifestanti coraggiosi contro un regime che uccide gli innocenti e non indaga sui suoi criminali.. Noi non ci fermiamo, noi non ci arrendiamo, noi non risparmieremo alcuno sforzo fino a quando i responsabili saranno puniti. E lo saranno."

Tradotto dal sito del Coordinamento Comitati per la Lotta Popolare.
http://www.popularstruggle.org/content/israeli-forces-kill-female-protester-bilin

Bil’in è un villaggio palestinese che vuole continuare a esistere, che lotta per salvaguardare la sua terra, i suoi uliveti, le sue risorse e la sua libertà. Lo Stato di Israele, annettendo a sé il 60% delle terre di Bil’in per costruirci il muro di separazione, distrugge questo villaggio ogni giorno, confinando i suoi abitanti in una prigione a cielo aperto. Sostenuti da attivisti palestinesi, israeliani e internazionali, gli abitanti di Bil’in manifestano pacificamente tutti i venerdì davanti al “cantiere della vergogna”. E tutti i venerdì, l’esercito israeliano risponde usando la violenza.