Ferguson - Hands up don't shoot

Dopo le dimissioni di Darren Wilson non si placano le proteste

3 / 12 / 2014

Sabato 29 novembre Darren Wilson, il poliziotto bianco che l'undici agosto scorso ha ucciso Mike Brown, afroamericano di Ferguson, Missouri, ha presentato le proprie dimissioni al dipartimento di polizia della città. La decisione di Wilson arriva dopo che il lunedì precedente, 24 novembre, il Grand Jury di St. Louis aveva stabilito che non si sarebbe avviato un processo per giudicare la colpevolezza del poliziotto. 

St. Louis rappresenta una realtà urbana particolarmente problematica anche se non isolata negli Stati Uniti (New Orleans dei tempi dell'urgano Katrina ne è un altro esempio), dove ad una maggioranza di popolazione afroamericana economicamente debole si affianca una conformazione istituzionale (nello specifico sicuritaria) a maggioranza caucasica, fortemente distaccata dalle dinamiche locali, di cui presenta una scarsa rappresentanza.

La risoluzione del Grand Jury di non processare Wilson era giunta dopo settantacinque giorni di consultazione durante i quali il pubblico ministero Robert P. McCulloch aveva interrogato più di sessanta testimoni, aveva consentito a Wilson uno spazio di quattro ore per portare la propria versione dei fatti, e aveva successivamente reso pubbliche prove e testimonianze emerse durante la consultazione. Tale consultazione era inoltre stata caratterizzata dall'assenza di un'accusa precisa mossa dal pubblico ministero contro Wilson.

Di recente, il New York Times ha evidenziato l'eccezionalità di questa procedura mostrando come generalmente una risoluzione del Grand Jury del Missouri avvenga di solito nell'arco di pochi giorni, a partire dalla formulazione di una o più accuse a carico dell'imputato, che un gruppo di testimoni relativamente ristretto analizza decidendo se il processo all'imputato sarà da avviarsi, e concentrandosi su quale accusa tra quelle presentate. Inoltre, tale fase pre-processuale normalmente non prevede la testimonianza dell'imputato, e il materiale analizzato dal Grand Jury rimane segreto fino all'eventuale necessità di ripresentarlo a processo avviato.

La comunità locale, gli organizzatori, attivisti e altri manifestanti che continuano ad occupare le strade di Ferguson da agosto hanno reagito alle dimissioni di Wilson in maniera eterogenea. Alcune tra le organizzazioni storiche e moderate come il NAACP applaudono la realizzazione di una delle richieste dei manifestanti, per l'appunto l'eliminazione di Wilson dal corpo di polizia locale, mentre altri collettivi di più recente formazione stanno dimostrando forte intransigenza sui significati del consistente ritardo della fuoriuscita di Wilson, che considerano segno di irricevibile continuità con le tradizionali pratiche verticistiche delle istituzioni di St. Louis. 

Forte dissenso è stato unanimemente espresso contro la gestione che l'istituzione ha avuto nella comunicazione con i manifestanti, gestione che ha indotto difficoltà nell'auto-organizzazione della “strada” per mancanza di comunicazione e preavviso sulle decisioni del Grand Jury ai manifestanti, e risultanti azioni conflittuali e di contenimento violento.

A livello nazionale, lunedì 1 dicembre si sono continuate a svolgere manifestazioni in oltre trenta città statunintensi, con blocchi stradali e svariati arresti, sempre sulla scia delle dimissioni del poliziotto. Contemporaneamente l'amministrazione Obama ha aperto il dialogo con alcuni organizzatori che sono stati interpellati alla Casa Bianca su alcune delle richieste elencate qui, mentre all'esterno della struttura avevano luogo presidi e picchetti di protesta. L'amministrazione sta destinando fondi per intervenire sulla questione del racial profiling, per l'obbligo delle telecamere di dotazione e per una limitazione nell'uso delle dotazioni militari in uso alla polizia, che tuttavia per decisione della stessa amministrazione continuerà ad essere rifornita di strumentazione militare: la richiesta dei gruppi attivisti di abolire il programma 1033 che prevede la ridistribuzione di dotazioni inutilizzate dell'esercito alle polizie locali è stata risolutamente rigettata dal governo. Inoltre, per ora le linee guida destinate a contenere le pratiche di racial profiling si rivolgono alla polizia federale, e non riguardano i corpi di polizia statali o locali, come è il caso di quello di Ferguson.

Le azioni di protesta e rivendicazione dunque proseguiranno, con il recente supporto mediatico di cinque giocatori di football del St. Louis Rams, che hanno protestato contro la decisione del Grand Jury entrando in campo con le braccia sollevate, il gesto hands up don't shoot, da agosto diventato uno dei simboli della protesta. La richiesta di sanzioni ai loro danni mossa da un'associazione di polizia di St. Luis alla National Football League non è stata per ora assecondata.