#FastfoodGlobal - Sciopero mondiale dei lavoratori dei fast-food

Lanciata per il 15 maggio la mobilitazione a carattere globale dei lavoratori delle maggiori catene di fast-food: salario minimo, diritti e tutele sui luoghi di lavoro.

11 / 5 / 2014

Abbiamo seguito negli ultimi due anni le mobilitazioni dei lavoratori delle grandi catene dei fast-food statunitensi, scioperi e mobilitazioni per migliori salari e il riconoscimento dei diritti fondamentali sul posto di lavoro.

La protesta adesso si allarga a livello globale: il 15 maggio sarà il giorno dello sciopero dei lavoratori delle catene più importanti da McDonald's e Burger King, a Wendy's e Kfc, e saranno coinvolti più di trenta Paesi. E in questi paesi c’è anche l’Italia.

Le iniziative sono state annunciate in una conferenza stampa tenutasi a Manhattan settimana scorsa e sono state discusse a New York durante un raduno internazionale di dirigenti sindacali e lavoratori dei fast-food provenienti da dozzine di paesi, organizzato dalla federazione sindacale globale IUF (International Union of Food, Agricultural, Hotel, Restaurant, Catering, Tobacco and Allied Workers’ Associations) composta da 396 associazioni sindacali, 126 Paesi e 12 milioni di lavoratori.

La mobilitazione è il frutto di una serie di iniziative partite nel 2012, con un primo sciopero di 200 dipendenti, che vede ormai da tempo i lavoratori dei fast-food, sotto attacco da parte dell’industria del settore, le cui tipologie occupazionali sono sempre più diffuse e rappresentative del lavoro nell’America della post-crash economy.

Una manifestazione che coinvolga i lavoratori dei fast food di tutto il mondo con l'obiettivo di ottenere una maggiore retribuzione. Nelle piazze il 15 maggio sono attesi milioni di dipendenti dei fast-food che rivendicano in primis l’aumento del salario orario minimo da poco più di 7 dollari a 15 dollari.

Proprio negli Stati Uniti in questo momento è in corso un braccio di ferro tra Congresso e Casa Bianca per aumentare la paga minima a 10,10 dollari l’ora,e negli altri paesi il livello retributivo non è certo migliore. Differenti le forme di protesta nei vari paesi: nelle Filippine e in Corea del Sud ci saranno «flash mob» all’interno di alcuni McDonald’s, così come in Marocco e in Malawi, in Argentina e Brasile ci saranno volantinaggi e cortei.

Coinvolta anche la vecchia Europa dove la mobilitazione riguarda cinque Paesi tra cui l’Italia, dove la paga media è di 7,8 euro lordi al netto dei costi sanitari, con scioperi a Venezia, Milano e Roma e una mobilitazione sulla riviera romagnola.