Egitto - Vigilia della protesta anti-Morsi, tre morti ad Alessandria

29 / 6 / 2013

 Roma, 29 giugno 2013, Nena News - Ieri la possibile atmosfera che si respirerà domani in Egitto è stata preannunciata dalle violenze ad Alessandria, Port Said e Suez: gli scontri tra la polizia e i manifestanti hanno provocato due vittime, tra cui uno studente americano di 21 anni, e oltre 140 feriti, colpiti da proiettili di gomma. Gli Stati Uniti hanno deciso di evacuare parte dello staff diplomatico e hanno consigliato ai propri cittadini di non entrare in Egitto.

Il giovane, Andrew Pochter, del Maryland, sarebbe stato accoltellato mentre filmava gli scontri di fronte alla sede dei Fratelli Musulmani al porto, durante un raid degli oppositori che hanno dato fuoco all'edificio. Il ragazzo, iscritto al Kenyon College in Ohio, si era trasferito per un periodo in Egitto per insegnare inglese ai bambini.

E mentre la Fratellanza accusa le forze liberali di aver ucciso almeno cinque dei suoi sostenitori nei giorni scorsi, alla vigilia dalla manifestazione anti-Morsi indetta dalla campagna Tamarod e dai principali gruppi di opposizione (il Fronte di Salvezza Nazionale in testa), i dimostranti si organizzano. Ieri si sono tenute alcune proteste a Tanta, Mahalla, Minya e Damietta: slogan che chiedevano la caduta del regime e le prime tende di protesta che domani saranno il punto di riferimento delle manifestazioni. Al Cairo, nel distretto di Heliopolis, gli organizzatori hanno già eretto 18 tende e un palco all'ingresso dello Sporting Club della piazza. Il tutto a pochi passi dal palazzo presidenziale di Ittihadeya. Ma insieme a quello dei manifestanti, aumenta anche il numero di poliziotti e uomini della sicurezza. In piazza Tahrir le tende hanno già raggiunto quota 150. Quello che la campagna Tamarod chiede - forte di 15 milioni di firme raccolte in poche settimane in tutto l'Egitto, due milioni in più degli elettori di Morsi nel 2012 - sono elezioni anticipate e l'allontanamento del presidente accusato di aver tradito le aspettative e le richieste della rivoluzione egiziana. Non sono mancate le contro-manifestazioni: ieri migliaia di sostenitori di Morsi e del regime dei Fratelli Musulmani si sono ritrovati nella moschea di Rabaa El-Adawiya al Cairo, riaffermando il diritto dell'attuale presidente a restare al potere fino allo scadere della legislatura, nel 2016. Ad organizzare la manifestazione sono stati 40 gruppi e partiti islamisti, guidati dal Partito Giustizia e Libertà, braccio politico della Fratellanza. E ora il timore è che le manifestazioni pro e contro il governo inneschino nuove violenze e divisioni interne: non sono pochi, soprattutto nelle principali città, che temono di assistere a giorni di violenza, tagli di elettricità e barricate. Da qualche tempo sono le comunità locali e i comitati di quartiere a organizzare ronde e pattuglie per garantire un minimo di sicurezza ai commercianti e ai residenti.

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