Dentro il voto americano - spunti di ricerca sul campo alla Purdue University (Indiana)

19 / 11 / 2016

Qui alla Purdue University, in Indiana, non ci sono state proteste o altri grandi avvenimenti a seguito delle elezioni, tuttavia, nessuno è rimasto indifferente al loro sorprendente risultato. Dal momento che da giorni non si fa altro che parlare delle elezioni, più volte mi sono trovato coinvolto in discussioni sull’argomento. La maggior parte della popolazione del campus condivide la stessa incredulità, che ha pervaso l’Italia ed il resto del mondo. Questo terreno comune però è spesso il punto di partenza per riflessioni ed impressioni diverse tra loro. Ho quindi iniziato ad intervistare alcuni studenti e professori, per cercare di dare almeno un abbozzo di questa eterogeneità tra gli elettori. Ovviamente bisogna tenere conto che i campus universitari sono un po’ come bolle all’interno della società americana, con composizione etnica, culturale e sociale difficilmente riflesso di quella dell’intero Paese. Ho cercato quindi nei limiti del possibile di ovviare a tal problema strutturale, coinvolgendo elettori di terzi partiti, sostenitori di Trump, clintoniani, attivisti radicali, professori e minoranze.

Ho deciso inoltre di porre domande molto semplici con ampio margine di risposta per ottenere non tanto analisi, quanto impressioni, qualcosa che si avvicinasse al flusso di pensieri, timori, speranze e considerazioni non strutturate e immediatamente reattive al risultato delle elezioni.

Uno dei limiti che non sono riuscito a superare, per via della composizione umana del campus stesso, è la provenienza dal Mid-West, Indiana in particolar modo, della maggior parte degli intervistati.

Tuttavia, oltre che un limite considero ciò anche un’interessante opportunità, essendo l’Indiana uno degli stati che ha votato più compattamente Trump. Difatti la sua composizione demografica, i valori della sua popolazione etc. sono tra le chiavi per comprendere come tale sorprendente risultato sia potuto accadere.

Nome: Harry, professore universitario, anni 64, Illinois

Ti aspettavi il risultato?

No, come la maggior parte degli osservatori politici ho creduto ai sondaggi. E’ interessante notare che alcuni esperti, come il regista Michael Moore, si aspettavano una vittoria di Trump. Queste persone erano maggiormente in contatto con i lavoratori, in particolare nelle aree economicamente devastate. I media hanno giocato un grande ruolo nel creare la candidatura Trump, facendone poi un mostro per lo spettatore medio, ignorando però il modo paternalistico in cui veniva visto il suo messaggio da alcuni della sua base sociale ed elettorale.

Secondo te, perché Trump ha vinto? E perché non ti aspettavi questo risultato.

Un’analisi attenta che spieghi la vittoria di Trump richiede un approccio multi-fattore. Negli ultimi giorni  ho letto affascinanti spiegazioni da parte di Noam Chomsky, Naomi Klein, Glen Greenwald. Dichiarazioni di Bernie Sanders e Elizabeth Warren sono state altrettanto buone.

Sostanzialmente abbiamo bisogno di riflettere sul ruolo e l’impatto di 40 anni di globalizzazione neoliberale e le sue componenti chiave quali finanziarizzazione, privatizzazione, deindustrializzazione, riduzione del settore civile dell’economia, l’incremento del complesso militare industriale e la distruzione dei sindacati. La globalizzazione neoliberale si è estesa particolarmente nell’era Reagan, gli anni ’80, e gli fu dato un timbro d’approvazione centrista da parte della presidenza Clinton. Gli impatti sui lavoratori sono stati da allora devastanti.

Lo sfruttamento di tutti i lavoratori, e in particolare la disumanizzazione dei lavoratori di colore che sono sfruttati e reificati, è profondamente intrinseco alla logica del capitalismo. La campagna di Trump ha usato il razzismo e il suprematismo bianco storico e lo ha istituzionalizzato per mobilizzare parte della sua base. In queste elezioni razza e classe sociale hanno contatto.

Non possiamo dimenticarci dell’istituzionalizzazione del patriarcato, un sistema sviluppato ben prima dell’emersione del capitalismo, ma usato con la razza per dividere la classe lavoratrice e mettere le persone una contro l’altra. Le forme moderne di sessismo hanno usato i media per reificare e disumanizzare le donne, uno strumento che ha giocato un ruolo significante in questa campagna.

Infine i media, stampati, digitali, networks e televisione hanno creato la candidatura di Trump dandogli libera copertura, comunicando le sue dichiarazioni più spettacolari, per incrementare spettatori e profitti. La campagna di Trump era un dono per i propri profitti. Dopo che è stato nominato candidato repubblicano i media sono invece passati alla narrativa del mostro, egualmente profittevole. Quest’ultima tattica ha attratto i liberal, ma è stata ignorata o ricevuta con sdegno dalla base di Trump. Noi, drogati di informazione, siamo stati ingannati nell’aspettarci una vittoria di Clinton. La stessa imprudenza ha governato le operazioni sondaggistica e il nostro consumo dei dati sondaggistici.

Quali pensi siano le prospettive per gli Stati Uniti?

Le lotte per la democrazia economica, giustizia sociale e per la fine del razzismo, del sessismo continueranno. La campagna di Sanders è stata predittrice della continuazione delle lotte popolari nel futuro. Di particolare rilevanza è che i millennials della campagna di Sanders, Black Lives Matter, Fight for 15 e i movimenti ambientali sono la maggioranza. Naturalmente i pericoli di battute d’arresto per i radicali nel breve termine sono più grandi man mano che si prosegue con il deterioramento dell’ambiente, l’incoraggiamento di gruppi fascisti violenti, di maggiore violenza poliziesca, gli attacchi ai diritti delle donne e gli sforzi per distruggere l’assistenza sanitaria base etc. Ma la buona notizia è che i progressisti e una sinistra più giovane stanno emergendo. La cattiva è che le battaglie richiederanno più difesa che offensiva nel breve termine. Io penso che possiamo vincere, se la mobilitazione regge.

Cosa temi e cosa speri dopo queste elezioni?

Temo lo scatenamento di maggiore violenza poliziesca e vigilantismo contro le persone di colore e gli immigrati, una inversione significativa delle modeste conquiste nella protezione dell’ambiente e la possibile distruzione dei programmi popolari come sanità per tutti, istruzione pubblica e previdenza sociale.

La mia speranza è che le folle anti Trump che stanno occupando le strade, i movimenti progressisti nel Partito Democratico, i nuovi e vecchi di sinistra e le nuove questioni sociali che stanno emergendo, come la campagna in Nord Dakota, fioriscano e crescano. Questa è la nostra unica speranza.

Marly, studentessa, 18 anni, Indiana

Te lo aspettavi?

No, assolutamente.

Cosa pensi del risultato?

Sono delusa e sorpresa.

Quali sono le prospettive per l’America? Cosa temi o speri?

Sono preoccupata del fatto che le persone non lavoreranno insieme e che ci sarà un sempre maggiore polarizzazione e divisione. Mi spaventa la difficoltà di riconoscere le opinioni degli altri: già ora ci sono persone che inneggiano ad una indefinita “rivolta permanente”, qualsiasi siano le decisioni di Trump, il che rischia di diventare uno spreco di risorse e un problema per tutti.

Inoltre spero in un cambiamento del sistema bipartitico e che emerga maggiore rappresentanza di più partiti, in modo tale che la società americana possa essere compiutamente rappresentata.

Rispetto alle politiche che potrebbe fare Trump, sono spaventata soprattutto per la questione migratoria.

Katie, studentessa, 19 anni, Indiana

Ti aspettavi il risultato?

No.

Cosa ne pensi?

Io ho votato per lui, ma non faccio i salti di gioia per ora.

Perché?

Io pensavo che fosse il candidato migliore tra i due per la carica in palio, ma non mi piace come persona.

Quali sono le prospettive per l’America? Cosa temi o speri?

Io spero che le cose inizino ad essere messe in discussione e che Trump ci porti fuori dallo status quo e penso che lui sia il veicolo migliore per qualcosa di differente. Mi auguro che possa aprire la strada a futuri politici al di fuori dell’ideologia dominante.

Credo che sia importante concentrarci sul nostro paese anziché intervenire altrove; è molto difficile stare dietro a tutto e nel frattempo curare i propri affari. Da un altro punto di vista, temo che possa esserci un rischio che il nuovo Presidente si comporti in maniera irrazionale, cioè le persone che mi circondano mi hanno inculcato questa idea e io ci sto iniziando a credere.

Natasha, professoressa universitaria, 36 anni, Indiana

Ti aspettavi il risultato?

No, per nulla. Non pensavo certo che Hillary avesse potuto vincere in maniera facile e larga. Il fatto che Trump fosse riuscito a diventare il candidato repubblicano, all’interno di elezioni primarie tutt’altro che scontate,  suggeriva che potesse avere una possibilità di vincere. Pensavo, tuttavia, the i Democratici avrebbero potuto sconfiggerlo, sebbene con uno scarto marginale.

Secondo te perché Trump ha vinto? E perché non ti aspettavi il risultato?

Io penso abbia vinto per via della compiacenza che il Partito Democratico ha sempre mostrato riguardo ai propri sostenitori, unita con una debole strategia per corteggiare gli indecisi e gli elettori repubblicani disaffezionati. Io penso che allo stesso modo il privilegio (quello bianco) abbia avuto un grande ruolo. Nonostante Trump abbia fatto dichiarazioni opinabili riguardo i gruppi minoritari, i bianchi (anche coloro che dichiarano pubblicamente di non essere razzisti, omofobi e misogini) hanno dato priorità ai propri interessi economici (e hanno la possibilità di farlo in virtù del loro privilegio!) rispetto al danno potenziale che le sue politiche e dichiarazioni possano apportare alle comunità minoritarie (donne incluse).

Quali pensi siano le prospettive per gli USA?

Io penso che dobbiamo incrementare la partecipazione democratica. Non è abbastanza fare affidamento sulle elezioni per mantenere i leader responsabili. Tutti i leader, coloro per cui votiamo o meno, dovrebbero essere tenuti a rispettare un vincolo di mandato per tutta la loro permanenza in carica. Oltre a questo, c’è un’apatia sociale e politica che deve essere scossa e un rinascimento dell’attivismo deve, e potrebbe, emergere. Abbiamo già alcune delle evidenze di ciò nell’immediato, con diverse piazze in tutte le città degli Statu Uniti che si sono autoconvocate per contestare l’esito dei risultati elettorali.

Cosa temi e/o speri dopo queste elezioni?

Temo per le persone senza documenti. Ho paura che le molestie, le routine poliziesche aspre e razzialmente connotate continuino senza sosta o in maniera crescente nei confronti delle comunità minoritarie. Temo che le scelte delle donne e i loro diritti riproduttivi vengano minacciati o addirittura decurtati. Ma devo fidarmi delle istituzioni di questa democrazia. Affido ad esse il mio ottimismo nel fatto che ci saranno pesi e contrappesi; che ci sarà ricorso giudiziario contro i tentativi di negare alle persone i loro diritti umani o civili

Jean, professoressa universitaria, 36 anni, Indiana

Ti aspettavi il risultato?

Non me lo aspettavo necessariamente in sé, ma non sono stata nemmeno sorpresa.

Secondo te perché Trump ha vinto? E perché non ti aspettavi il risultato?

Trump ha vinto per via della sua precisa retorica sulla supremazia bianca. Come abbiamo visto con gli exit poll, la maggior parte dei bianchi, trasversalmente rispetto a status socioeconomico, livello d’istruzione, regione geografica etc. ha votato per Trump. Penso di aver sottostimato in qualche modo quanto tutto ciò fosse pervasivo.

Quali pensi siano le prospettive per gli USA?

Penso che i prossimi quattro anni saranno molto negativi per tante popolazioni già vulnerabili nella nostra società. Ci saranno mutamenti sismici in termini di politiche, per esempio circa la questione ambientale, il cambiamento climatico, l’accesso alla sanità, la salute delle donne, il sistema penale, l’immigrazione etc.

Cosa temi e/o speri dopo queste elezioni?

Ho paura che venga rieletto tra quattro anni.

Germina, professoressa universitaria 34, Indiana

Ti aspettavi il risultato?

Per nulla.

Secondo te, perché Trump ha vinto? E perché non ti aspettavi la sua vittoria?

Il fattore gender ed il crescente gap tra coloro che hanno e coloro che non hanno sono da prendere in considerazione per i risultati di queste elezioni. Io pensavo che la società americana sarebbe stata in grado di vedere quanto fossero divisive le politiche proposte da Trump.

Quali pensi siano le prospettive per gli USA?

Molto negative, non mi lasciano tante speranze.

Cosa speri e/o temi in seguito a queste elezioni?

Che Trump non sia così incapace come invece ha dimostrato durante la campagna.

Zahra, professoressa universitaria, 33 anni, Indiana

Ti aspettavi i risultati?

No.

Perché Trump ha vinto e perché non ti aspettavi questo risultato?

Perché ha vinto: prima di tutto bassa affluenza tra i democratici. E inoltre il solito supporto degli evangelici per qualsiasi candidato repubblicano. Non me lo aspettavo perché non credevo che i democratici votassero in numeri così bassi ( i sondaggi erano disorientanti) e perché credevo fortemente che gli americani fossero abbastanza astuti da vedere che Trump non fosse qualificato per questa carica.

Quali pensi siano le prospettive per gli USA?

Molto negative. La perdita di tutto il progresso fatto nei passati 8 anni.

Cosa temi e/o speri in seguito di queste elezioni?

Io spero che la leadership del partito democratico cambi e che in futuro nominino un candidato che le persone desiderino, non ciò che i super-delegati vogliono. Inoltre spero che gli Stati passino delle leggi per fare in modo che i loro voti elettorali vadano al candidato che vince il voto popolare.

Temo invece un razzismo aperto, violenza e bigotteria nei confronti dei gruppi minoritari negli Stati Uniti, in particolare le donne e i bambini; la deregolamentazione delle banche e di Wall Street, gli USA che non onorano l’accordo sul cambiamento climatico, l’assenza di rispetto per il diritto internazionale e la diplomazia da parte di Trump e la sua amministrazione. Temo anche Sarah Palin e John Bolton.

Keeton, studente, 18 anni, Indiana

Ti aspettavi questo risultato?

No, non pensavo vincesse, mi stavo preparando per una sconfitta.

Come pensi sarà dopo queste elezioni? Perché non ti aspettavi il risultato

Io pensavo non vincesse per via dei media, per come lo stavano ritraendo e come tutti fossero influenzati da quel ritratto. Anche i media conservatori proiettavano la sua sconfitta.

Io penso che la grande ragione per cui ha vinto sia la maggioranza silenziosa. La gente non parlava, veniva attaccata, ma in realtà lo reputava un leader migliore e lo hamostrato il giorno delle elezioni, quando ha vinto.               

Io penso che finalmente l’economia tornerà prima di tutto, guarderà prima ad essa, perché un’economia più forte è un’America più forte. Poi penso ci saranno cambiamenti nella sanità, cercherà di risistemarla, anche se quattro anni sono pochi per questo, anche otto sono pochi a dire il vero. Penso anche che unirà l’America, nonostante oggi sia visto come polarizzatore, ma quello era il Trump delle primarie, nelle elezioni generali è stato diverso, ha mostrato un altro volto, ma questo viene ignorato e ancora oggi il ritratto è quello del Trump delle primarie, ma non è così

Sarà più duro sull’immigrazione, il che va bene, abbiamo bisogno di confini per questo Paese.

Con i repubblicani al senato e alla camera penso che le cose passeranno, ma non ci saranno tutte queste leggi ultra conservatrici come la gente pensa, io credo che la camera dei rappresentati e senato avranno buon senso.

Cosa speri e/o temi in seguito di queste elezioni?

Io spero che il Paese si unisca e si liberi di questi protestanti che stanno sprecando il loro tempo. Oggi ho letto che la senatrice Barbara Boxer ha proposto un disegno di legge per liberarsi del collegio elettorale e io ho paura perché è previsto dalla costituzione e noi dovremmo rispettarla se vogliamo una forte America; è la nostra costituzione. La costituzione è un documento vecchio, ma i suoi principi sono vivi, e emendarla, liberarci di alcune sue parti non è il modo per rendere forte questo paese. I democratici devono accettare il risultato e diventare attivi nei prossimi 4-8 anni, andare a votare se vogliono vedere un cambiamento alla casa bianca.

Heather, studentessa 18, Virginia

Ti aspettavi il risultato?

Onestamente, un po’ sì, non lo desideravo, ma non ero sorpresa dal risultato.

Secondo te perché ha vinto? Come mai te lo aspettavi?

Io penso che hanno votato per Trump molti più conservatori e persone adulte di quelli che i sondaggi immaginavano, ma la maggior parte di coloro che hanno supportato Hillary erano giovani. Il problema è che molti dei giovani non hanno potuto votare, per svariati motivi. Le minoranze ad esempio, che tendono ad essere più liberal, hanno votato poco.

Quali sono le prospettive per gli USA ora?

Può andare o molto bene o molto male. Io penso onestamente che non sarà così male come lo stanno ritraendo. Non lo supporto, ma non è l’unica persona che governa il paese, ha il suo gabinetto, ci sono tutta una serie di persone al governo che lo aiuteranno. Sono curiosa di vedere cosa succederà, ma non penso proprio sarà così male come lo ritraggono.

E cosa speri e o temi dopo queste elezioni?

Io ho paura perché se tutto quello che ha detto fosse vero, se tutte le politiche che ha sostenuto a parole le facesse realmente sarebbe un disastro. Spererei a quel punto che le persone si ricordino che siamo una democrazia e che tutto il potere non può essere concentrato nelle mani di una persona. In un caso come questo tutti dovrebbero lottare e non arrendersi, per difendere tutto quello che abbiamo conquistato.

Thomas, studente, 21, Indiana

Ti aspettavi il risultato?

Non lo sapevo, per me era un’incognita, volevo che vincesse una certa persona ovviamente, ma con wikileaks, i media, i sondaggi a cui non sapevamo se credere, la questione migratoria incombente era difficile capire cosa aspettarsi. Ero quindi pronto ad attendere e vedere.

Perché secondo te ha vinto? Quali sono le prospettive per l’America ora?

Allora, io ho votato per lui e secondo me lui simbolizza la rivoluzione delle persone contro l’establishment, le persone ne hanno abbastanza della corruzione politica a Washington e hanno visto che la Clinton è proprio la continuazione di ciò, delle politiche di Obama.Era una persona corrotta, sotto investigazione dell’FBI, che ha manipolato le primarie etc.

Lo stesso vale per Trump si intenda, anche lui ha tanti elementi negativi, ma la persona comune, che vede il suo stipendio abbassarsi sempre più, la sua condizione peggiorare, tra i due era logico riponesse in lui le speranze. Questo già accadde con l’elezione di Obama: si è trattato della rivoluzione del cittadino medio.

Cosa temi e/o speri dopo queste elezioni

Non ne sono sicuro: se Trump farà quello che dice, come relazioni migliori con la Russia, con altri paesi o muoversi nei confronti della Cina (cosa che non penso succeda, visto come si comportano i politici), o anche pensare ai nostri confini, pensare all’interno, far salire i nostri posti di lavoro (tengo a precisare che non sono un esperto in tasse e materia fiscale), spingere per una visione più orientata verso la nazione rispetto alla globalizzazione, più nazionalistico, più isolazionistico: io penso che se farà questo avremo di nuovo la crescita economica.

Io ho tuttavia paura che non manterrà alcune delle sue promesse e possa continuare come Bush o Obama, che non hanno mantenuto le loro promosse. Così non risolvere la disparità nel nostro Paese, come ha detto nel suo discorso di accettazione del risultato elettorale. Le altre preoccupazioni che ho sono circa la sua personalità, certe cose che ha mostrato, i suoi tweet alle 3 di notte, certe dichiarazioni: non sono ciò che cerco in un leader, ma credo che ripulirà questi suoi tratti. Ritengo infatti che creda sinceramente nel fatto che si possa rifare l’America grande di nuovo. Ma che lo faccia o meno, penso che sia bene sperare in un grande cambiamento, che in un modo o nell’altro finisca per stimolare politicamente o culturalmente il nostro Paese.

Patrick, studente, 19, Illinois

Ti aspettavi il risultato?

No. Per nulla.

Perché non te lo aspettavi?

Perché tutto ciò che ha detto, le sue dichiarazioni sembravano allontanarlo da una possibile presidenza e anche parlando con i miei amici e gli studenti mi sembrava che nessuno lo avrebbe votato. Tutto sembrava riflettere esattamente ciò che i media dicevano.

Quali pensi siano le prospettive per gli USA ora?

Io penso che le cose continueranno ad andare nel modo in cui sono sempre andate, in maniera non tanto diversa rispetto all’evenienza in cui avesse vinto la Clinton. Ritengo che molte persone si siano un po’ risentite per il risultato ed ora ci saranno non pochi problemi. Ma penso che questo sarebbe potuto succedere anche se fosse stato eletto l’altro candidato. Non credo per niente che ci sarà alcuna terza guerra mondiale o altri avvenimenti catastrofici, come molti ora stanno affermando.

Cosa temi e o speri dopo queste elezioni?

Una delle cose che parzialmente penso, anche per via delle mie discussioni con un mio grande amico boliviano è che la maniera in cui parla Trump è problematica, a volte sembra razzista. Alcune sue dichiarazioni possono anche essere non volute o male interpretate, ma il punto è che legittimano i razzisti veri e fanno così sentire chi è vittima di pregiudizi ancora più tale. Ho anche paura che si liberi di tante delle cose buone fatte in questi ultimi 8 anni. Per fare un esempio, non crede nel cambiamento climatico e potrebbe liberarsi di tutti i regolamenti che abbiamo fatto. Ma cercando di guardare al lato positivo il sistema politico è stato un po’ rovinato e le persone che sono in politica continuano ad essere lì nonostante tutto quello che succede e forse un outsider può avere perspettive fresche e portare un cambiamento, si spera buono.