Cosa succede in Siria, in un paese in guerra civile?

19 / 7 / 2012

Chiediamo a Michele Giorgio, giornalista del Manifesto e coordinatore di Nena News, chi sono i protagonisti dello scontro politico e militare che sta avvenendo in Siria.

Siamo vivendo, dopo le manifestazioni dell'aprile del 2011, che si erano caratterizzate come una rivolta popolare al regime e che per questo erano state violentemente represse una vera e propria insurrezione armata, una guerra civile, simile a quella che abbiamo visto in Libia con molti interessi in gioco.

Da un anno esiste un esercito armato con base in Turchia e sovvenzionato anche dal Libano e dai paesi del Golfo che ora, armato e con il sostegno della popolazione stà mettendo in seria difficoltà il governo.

La guerra, dopo mesi di scontri e di stragi, sopratutto tra la popolazione civile, in tutta la Siria è arrivata a Damasco, e questo pare essere l'inizio della fine dell'attuale governo siriano.

Il Consiglio Nazionale Siriano pare essere, pur nelle sue profonde differenze tra le forze politiche laiche e quelle confessionali che lo compongono, l'unico riferimento alternativo al governo attuale. Non mancano tra le forze di opposizione voci dissonanti che non vogliono interventi militari esterni ne ingerenze straniere, alcune sono anche contro l'intervento dell'Onu e per un processo democratico che coinvolga la popolazione e la società civile; la verità è che il Consiglio Nazionale Siriano sostenendo la rivolta armata dell'esercito di liberazione ha già in mano la successione al potere attuale.

Molto delicata è la posizione dei palestinesi in Siria, che per anni hanno utilizzato quel paese come rifugio e base. Anche le organizzazioni palestinesi progressiste hanno sempre visto nel regime siriano un buon alleato. Forze politiche e militari come Hamas ormai da tempo hanno abbandonato la Siria e il suo governo al proprio destino.

I giovani palestinesi figli dei profughi nati e cresciuti in Siria si sono uniti al conflitto, in ambe due le parti, ma nei campi sul confine regna un regime di neutralità con il terrore che la caduta di Hassad porti ad una situazione simile all' Iraq dove alla caduta del regime i profughi furono cacciati perchè visti contigui al potere passato.