Corea del Nord - E' morto Kim Jong-il

19 / 12 / 2011

Il leader nordcoreano è morto nella giornata di sabato, ma la notizia è stata annunciata solo questa mattina. Kim Jong-il, dittatore di uno dei Paesi più isolati al mondo, era al potere dal 1994. Aveva 69 anni ed è morto per cause naturali.

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China File

Corea del Nord: chi è il delfino?

Ritratto dell'erede designato da Kim Jong-il in persona. Terzogenito della dinastia Kim, formatosi in una scuola privata in svizzera sotto falso nome, sarà lui a prendere le redini della Corea del Nord nonostante i suoi 27 anni e una scarsissima esperienza politica alle spalle.

 Il messaggio ufficiale dai vertici del regime di Pyongyang è sostenere Kim Jong-un. Il terzogenito del Caro Leader è il successore designato del dittatore morto per un arresto cardiaco. La figura del “Grande successore”, come è stato soprannominato dalla stampa, è però avvolta nel mistero, tanto che neanche la sua età , 27 o 28 anni, è sicura.

  Di certo dallo scorso novembre il Partito al potere ha preparato la sua ascesa, nominandolo in posti chiave dell'apparato. La sua inesperienza potrebbe invece essere sopperita da un a coppia di reggenti che lo affiancherà al potere e lo metterà in salvo dalle resistenze di settori delle Forze armate

 La morte del leader affretterà ciò che da almeno un anno la macchina organizzativa del Partito coreano dei lavoratori (Kwp) era intenta a preparare: la successione al Caro Leader alla guida del regime. Per questo il primo messaggio ufficiale dopo l'annuncio dell'attacco cardiaco che ha stroncato il dittatore è stato un'esortazione alla popolazione a stringersi accanto al terzogenito. "Tutto il Paese", recita la nota dell'agenzia KCNAdovrà rispettare e riverire il compagno Kim Jong-un”.

Mistero sul successore. Chi in realtà sia veramente il futuro leader nordcoreano non è dato saperlo. La figura del ventisettenne, o almeno ritenuto tale, già sull'età non c'è certezza, è avvolta nell'ombra. Da quando a settembre del 2010 in una rara riunione del Partito fu nominato vice presidente della Commissione militare centrale ed entrò a far parte del comitato centrale del Kwp, il giovane delfino è apparso in più di un'occasione accanto al padre. Prima di allora l'unica foto nota lo ritraeva ancora bambino e le poche notizie che si avevano su di lui erano quelle pubblicate nella biografia dell'ex cuoco giapponese della dinastia Kim. Kenji Fujimoto, pseudonimo che nasconde l'identità dell'autore, scrisse nelle sue memorie che il ragazzo, avuto dalla terza moglie, Ko Yong-Hi, “era il preferito del padre”. Con lui condivide la passione per la cultura pop e il basket statunitense.

E, come il genitore, soffrirebbe di diabete e problemi cardiaci, effetto del poco esercizio fisico. Nel particolare sistema “repubblicano dinastico” in vigore nella Corea del Nord, il giovane Kim si è conquistato la successione anche per gli errori dei fratelli maggiori. Troppo debole il secondogenito Kim Jong-chol. Tagliato fuori il più grande Kim Jong-man caduto in disgrazia dopo essere stato intercettato in Giappone con un passaporto falso, per, così dicono le cronache, vistare Disneyland assieme alla famiglia e relegato in un esilio dorato a Macao.

 I rapporti dell'intelligence sudcoreana descrivono invece Kim Jong-un come un giovane determinato e poliglotta che si ritiene abbia studiato in Svizzera, iscritto sotto falso nome all'International School of Bern a Guemligen e tornato in Corea del Nord dopo il 2000. Lì avrebbe proseguito gli studi all'Università militare dedicata al nonno e fondatore dello Stato, Kim Il-sung. Dal 2004 sarebbe stata una presenza fissa durante le ispezioni militari condotte dal padre, fino al supposto viaggio in Cina nell'agosto 2010, in quello che gli analisti hanno letto come la ricerca dell'assenso di Pechino alla successione.

La stampa di Stato lo elogia, un modo per prevenire le resistenze alla sua ascesa degli alti ranghi dell'esercito, che di fatto hanno sostenuto il Caro Leader al potere. La mancanza di esperienza politica, al contrario di quanto avvenne al padre, designato erede di Kim Il-sung alla fine degli anni Settanta e al potere ufficialmente soltanto dal 1994, potrebbe rivelarsi una debolezza.  Per questo, secondo i coreanisti, sarà affiancato da una sorta di reggenza costituita dalla zia Kim Kyong Hui e dallo zio Jang Song Thaek, che lo dovrebbe tenere al riparo dalla rivalsa del fratello Kim Jong-nam. In un'intervista al Tokyo Shimbum il primogenito di casa Kim criticava i metodi di successione giudicandoli incompatibili con uno Stato socialista. “Le probabilità di un colpo di Stato sono scarse”,ha detto al Guardian il professore Yang Moo-jin, dell' University of North Korean Studies di Seul, “I nordcoreani si considerano una nazione con un destino comune. Considerata l'età dell'erede, la leadership collettiva andrà avanti per un po' ”.

di Andrea Pira, scritto per Lettera43