Imperversa la guerriglia mediatica in Colombia ma il confronto prosegue

Continua la trattativa tra FARC e Governo

La discussione sulla riforma agraria sul tavolo della trattativa

30 / 12 / 2012

Come abbiamo scritto in un precedente articolo il processo di Pace tra le forze popolari insorgenti della Colombia e il Governo, che è stato reso noto da una dichiarazione congiunta – FARC / Governo – ad Oslo, prosegue, pur con incandescenti dichiarazioni delle parti in conflitto. Il Governo attraverso i suoi vari portavoce sibila che le FARC sono costrette alla trattativa per le difficoltà che stanno incontrando sul piano militare, per la cattura o le defezioni di alcuni dirigenti importanti. Di contro le FARC e ELN hanno intensificato le azioni militari in vari distretti con attacchi a basi logistiche dell’esercito. Insomma la guerra di guerriglia continua anche sotto la forma di guerriglia informativa: la posta in gioco è importante ed alta, nessuna forza lascia nulla di intentato. Ciò nonostante i lavori prestabiliti di trattativa e contatto stanno procedendo, qui diamo conto, sinteticamente, di quello relativo alla riforma agraria e alla restituzione delle terre che si è tenuto a Cuba.

Si sono conclusi a Bogotà i lavori del Forum Agrario previsto nelle Conversazioni di Pace dell'Avana fra FARC e governo, e organizzato dall'ONU e dall'Università Nazionale di Bogotá, cui hanno partecipato 1400 persone, 550 organizzazioni e delegati da 36 regioni del paese per discutere del problema agrario.

I partecipanti hanno elaborato e presentato 4000 proposte, che saranno consegnate all'Avana il prossimo 8 gennaio alle delegazioni delle parti belligeranti, le quali potranno utilizzarle per lavorare sul tema della sviluppo rurale.

Come contributo al nodo della partecipazione popolare al processo di pace, la senatrice Piedad Córdoba, nell'ultima sessione di lavori, ha proposto la conformazione di un Foro Aperto Cittadino per la Pace, organizzato e sviluppato dai partecipanti al Tavolo delle Conversazioni. Uno spazio permanente attraverso il quale i movimenti sociali e le organizzazioni popolari si pronuncino, dibattano ed avanzino proposte in merito ai punti dell’agenda dei dialoghi dell’Avana.

Il miglior antidoto per impedire a quanti hanno tutto da guadagnare e nulla da perdere dalla prosecuzione della guerra civile, è proprio la partecipazione del popolo colombiano ai Dialoghi, elemento imprescindibile per la costruzione di una Nuova Colombia che finalmente raggiunga la pace, una pace con giustizia sociale.


La sessione di incontri e confronti è iniziata lo scorso 17 dicembre, a Bogotá, con il forum denominato “Politica di Sviluppo Agrario Integrale”, previsto nel contesto dei Dialoghi di Pace fra le FARC ed il governo colombiano, ed strutturato in 20 tavoli di lavoro.

I partecipanti hanno immediatamente espresso la loro netta opposizione alle inquietanti dichiarazioni del presidente José Féliz Lafaurie della Federazione dei grandi allevatori (Fedegan, che in un'intervista aveva

affermato che “il forum, invece di aiutare il processo lo danneggia, perché propone posizioni antagoniste al modello di sviluppo reale”.

I latifondisti, in Colombia, dispongono di 38 dei circa 44 milioni di ettari di terreno coltivabile, e si oppongono strenuamente ad una riforma agraria che, oltre che dall'insorgenza, è reclamata a gran voce dalle organizzazioni sociali e contadine come passaggio indispensabile al superamento del conflitto sociale ed armato che vive il paese da decenni.

Tutti i tentativi di riformare la struttura agraria del paese sono falliti, scontrandosi con l’ostruzionismo dell'oligarchia latifondista, niente affatto disposta a cedere un solo centimetro di quanto con ogni mezzo accumulato; e, come afferma lo scrittore brasiliano Jorge Amado, quel che i fucili dell'oligarchia conquistano, avvocati e notai si affrettano a vidimare e rendere legale.

La restituzione delle terre usurpate ai contadini deve avvenire senza ulteriori dilazioni, così come i risarcimenti agli oltre 6 milioni di sfollati forzosamente dal terrorismo di Stato; dalla soluzione dello storico e strutturale problema agrario dipenderà la costruzione di una vera Pace con Giustizia Sociale, ed il futuro stesso del paese. Futuro che, a partire dal processo di dialoghi in corso all’Avana tra le due parti belligeranti, dev’essere plasmato con la partecipazione decisiva del costituente primario, vale a dire il popolo colombiano.


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