Il 3 giugno 2019, l’esercito sudanese ha sgomberato il presidio per la democrazia e la giustizia sociale di Khartoum, uccidendo almeno tredici manifestanti. Un comunicato della coalizione sudanese Forze della libertà e del cambiamento accusa il Consiglio militare transizionale di golpe contro la rivoluzione, annuncia la fine di ogni tentativo di trattativa e dichiara lo sciopero generale e la disobbedienza civile fino alla caduta del regime. Traduciamo la versione inglese del comunicato pubblicata da RS21.
Comunicato sulla fine delle trattative con il consiglio golpista e appello alla disobbedienza civile
Le Forze della libertà e del cambiamento continuano, più unite che mai, a seguire gli sviluppi in merito al massacro criminale contro il presidio [davanti al Comando militare generale di Khartoum]. Dichiariamo dunque che, in base a dati provvisori, abbiamo perso almeno tredici martiri, caduti sotto le pallottole del traditore consiglio golpista, mentre i feriti si contano a centinaia.
Affermiamo che:
Primo, il consiglio golpista è il solo responsabile di questo crimine, e confermiamo che ha premeditato tale infamia a Khartoum e in altre città, tra cui al-Nahud, dove varie forze della celere, l’esercito, la polizia, le brigate e le milizie hanno disperso il pacifico presidio locale. Confermiamo inoltre che nella zona del Comando militare generale ci sono solo i corpi puri dei nostri martiri, che non abbiamo ancora potuto recuperare.
Secondo, dichiariamo la fine di ogni contatto politico con il consiglio golpista e la conclusione delle trattative. Dichiariamo che il consiglio non è più legittimato a negoziare con il popolo sudanese, e i suoi leader e membri sono responsabili del sangue versato a partire dall’11 aprile 2019. Opereremo per sottoporli a un giusto processo davanti a una corte imparziale, nel corso dell’inevitabile Rivoluzione sudanese.
Terzo, noi, le Forze della libertà e del cambiamento, annunciamo uno sciopero politico e la disobbedienza civile totale e aperta a partire da oggi, 3 giugno 2019, fino alla caduta del regime.
Quarto, le Forze della libertà e del cambiamento si appellano ai membri integri dell’esercito e della polizia affinché compiano il loro dovere di proteggere il popolo sudanese dalle milizie del consiglio golpista e dalle sue gang criminali e si mettano dalla parte della volontà popolare di rovesciare il regime e instaurare un organo transizionale pienamente civile.
Quinto, ci appelliamo alla comunità regionale e internazionale affinché non riconosca il golpe e si metta dalla parte delle scelte della rivoluzione popolare sudanese.
Le Forze della libertà e del cambiamento
3 giugno 2019