Ayotzinapa, cronistoria dell’impunità

24 / 9 / 2019

Il 26 settembre ricorre il quinto anniversario della sparizione forzata dei 43 studenti della Escuela Normal Rural Isidro Burgos di Ayotzinapa. Un caso che ha segnato profondamente il paese e che avuto il merito di porre all’attenzione pubblica mondiale il dramma delle sparizioni forzate, conseguenza del regime di terrore instaurato da Felipe Calderon nel 2006 con la cosiddetta “guerra al narco” e proseguita poi dal suo successore, Enrique Peña Nieto. Ad oggi, sono oltre 40 mila infatti le persone di cui si sono perse le tracce, vittime di uno dei crimini più infami di cui un governo possa rendersi responsabile. Si, perché nella sparizione forzata il ruolo dello Stato è centrale, per azioni od omissioni. Secondo l’ONU la sparizione forzata si verifica quando le persone “vengono arrestate, detenute o rapite coattivamente, o private in qualsiasi altro modo della loro libertà da parte di agenti dello Stato, di servizi, gruppi organizzati o soggetti privati che agiscono in nome dello Stato o con il suo appoggio diretto o indiretto, e che si rifiutano di rivelare la sorte delle persone rapite, il luogo in cui esse sono custodite o di ammetterne la privazione di libertà, con la conseguente sottrazione di queste persone alla tutela della legge”.

A cinque anni dalla tragica notte di Iguala - la città nella quale ci fu l’assalto agli studenti - ripercorriamo cronologicamente gli eventi che ci hanno condotti fino a qui, cinque anni dopo, a chiedere ancora verità, giustizia, la restituzione con vita dei 43 studenti e la fine dell’impunità per i criminali responsabili.

2014

26 settembre 2014

Nella notte tra il 26 e il 27 settembre, Polizia Municipale e Federale assaltano 5 bus occupati dagli studenti per raggiungere la capitale Città del Messico e partecipare all’anniversario della strage di Tlatelolco. Il bilancio è tragico: nell’assalto perdono la vita 6 persone tra cui un tassista e la sua cliente che passavano di lì per caso, un giocatore minorenne di una squadra di calcio il cui bus anch’esso passava di lì per caso e 3 studenti. Sono 25 gli studenti feriti nell’assalto, uno in stato di morte cerebrale. Alla fine dell’assalto mancano all’appello 43 studenti, consegnati dalla Polizia nelle mani del gruppo criminale Guerrero Unidos. A partire da questo momento gli studenti diventano desaparecidos.

https://www.jornada.com.mx/2014/09/28/politica/005n1pol

30 settembre 2014

22 poliziotti sono arrestati per aver presumibilmente partecipato all’assassinio di sei persone a Iguala. Il sindaco José Luis Abarca si dimette e fugge assieme a sua moglie.

3 ottobre 2014

L’ONU condanna la sparizione forzata dei 43 studenti qualificandolo come uno dei fatti più tremendi della storia recente.

4 ottobre 2014

Nel pieno della ricerca degli studenti scomparsi la PGR (Procura Generale della Repubblica) assume l’incarico delle indagini mentre la Procura del Guerrero fa sapere di aver ritrovato 28 corpi in una fossa comune in una zona a 30 minuti dal luogo dell’attacco agli studenti normalisti.

5 ottobre 2014

Il procuratore del Guerrero informa che, a partire da una dichiarazione di alcuni presunti membri dei Guerreros Unidos detenuti, la polizia di Iguala avrebbe consegnato 17 normalisti al gruppo criminale i quali li avrebbero poi assassinati e sepolti in una zona vicina a dove era stata trovata una fossa il giorno prima. Nello stesso giorno il PRD (Partito della Rivoluzione Democratica, di centro sinistra) espelle il sindaco di Iguala José Luis Abarca, ancora latitante.

6 ottobre 2014

A undici giorni dalla sparizione forzata il presidente Enrique Peña Nieto parla per la prima volta del caso: «Come tutta la società messicana, sono profondamente costernato e indignato per le informazioni che sono uscite nel fine settimana». Il procuratore Murillo Karam assume il comando delle indagini.

7 ottobre 2014

I normalisti di Ayotzinapa protestano all’interno della Procura Generale di Giustizia a Chilpanchingo, capitale del Guerrero, incollando i ritratti dei compagni scomparsi sulle pareti.

8 ottobre 2014

Dopo la mattanza degli studenti della Normal, i genitori dei ragazzi scomparsi organizzano una manifestazione a Città del Messico per chiedere verità e giustizia, la restituzione con vita dei desaparecidos e le dimissioni del Governatore Abarca e del sindaco Aguirre. È la prima giornata di Azione Nazionale e Internazionale per Ayotzinapa: migliaia di persone marciano in Messico e nel mondo per i normalisti desaparecidos.

10 ottobre 2014

Il procuratore Murillo Karam annuncia l’arresto di altre 4 persone e la localizzazione di altre 4 fosse comuni clandestine a Iguala. Al momento sono 34 le persone arrestate, di cui 26 poliziotti, e 9 le fosse comuni clandestine trovate.

13 ottobre 2014

Gli studenti di Ayotzinapa attaccano e incendiano vari uffici all’interno del Palazzo di Governo del Guerrero. Collettivi universitari della UNAM lanciano uno sciopero di 48 ore per chiedere l’apparizione con vita dei 43 studenti.

14 ottobre 2014

Le forze federali arrestano altri 14 poliziotti coinvolti nella sparizione forzata. Murillo Karam conferma che i 28 corpi ritrovati nella prima fosse comune non sono degli studenti.

16 ottobre 2014

Cresce la protesta studentesca per la sparizione forzata dei normalisti. Le principali università pubbliche del paese rilanciano lo sciopero di 48 ore in solidarietà coi desaparecidos.

17 ottobre 2014

Viene arrestato il presunto leader dei Guerreros Unidos, Sidronio Casarrubias Salgado. Murillo Karam dichiara che al momento sono stati arrestati 36 poliziotti e 17 membri del crimine organizzato. Vengono inoltre trovate altre 3 fosse clandestine nei pressi di Iguala. Padre Solalinde dichiara che gli studenti desaparecidos sono morti, secondo la testimonianza ricevuta da sue fonti anonime.

20 ottobre 2014

Dopo una riunione con le autorità federali, i rappresentanti dei familiari dei 43 studenti desaparecidos dichiarano che non hanno fiducia nelle indagini ufficiali e che non sono soddisfatti dell’avanzamento delle indagini fatte dalla PGR.

22 ottobre 2014

Primo report di Murillo Karam. La PGR stabilisce una nuova linea di indagini e riconosce che José Luis Abarca e sua moglie sono collusi con i Guerreros Unidos. Murillo Karam conferma che fu Abarca a dare l’ordine di attaccare gli studenti. In Messico e nel mondo in moltissimi si uniscono all’Azione Global per Ayotzinapa. Alla fine di una moltitudinaria marcia a Città del Messico, i genitori degli studenti danno un ultimatum di due giorni al governo per trovare i desaparecidos.

23 ottobre 2014

Si dimette il governatore del Guerrero Angel Aguirre.

26 ottobre 2014

Si compie un mese dalla sparizione forzata dei 43. Gli studenti di Ayotzinapa bloccano l’Autopista che collega il centro del paese con Acapulco per protesta.

27 ottobre 2014

Padre Solalinde si scusa coi genitori per aver reso pubbliche le testimonianze sui loro figli.

29 ottobre 2014

I genitori dei 43 studenti vengono ricevuti privatamente dal presidente Enrique Peña Nieto. Al termine della riunione durata 5 ore i genitori dichiarano di non aver nessuna fiducia nelle istituzioni. La polizia federale estende le ricerche degli studenti al rio Cucula.

4 novembre 2014

A Città del Messico viene arrestato l’ex sindaco José Luis Abarca con la moglie.

5 novembre 2014

Terza Azione Globale per Ayotzinapa: migliaia di persone marciano a Città del Messico per chiedere l’apparizione con vita degli studenti. Allo stesso tempo 115 scuole del paese lanciano uno sciopero nazionale di 3 giorni a sostegno della causa.

7 novembre 2014

I genitori si riuniscono col procuratore Murillo Karam che al termine della riunione presenta il suo secondo report dove dichiara che le indagini portano all’assassinio di un elevato numero di persone che, secondo le dichiarazioni di alcuni criminali arrestati, avrebbero poi bruciato i corpi nella discarica di Cocula. I genitori rifiutano questa ricostruzione fino a quando la PGR non produrrà delle prove scientifiche che dimostrino tale tesi. Fino a quel momento i genitori considereranno i loro figli ancora vivi. I genitori concludono il loro intervento accusando il il governo di voler far credere alla società civile che i giovani sono morti.

8 novembre 2014

Dopo le dichiarazioni di Murillo Karam, centinaia di persone manifestano a Città del Messico sotto la sede della PGR. I manifestanti sfondano le protezioni del Palazzo Nazionale e cercano di bruciarne la porta. Vengono fermate 18 persone. A Chilpanchingo invece 500 studenti di Ayotzinapa distruggono gli accessi al Palazzo del Governo del Guerrero e distruggono 12 veicoli per protesta.

9 novembre 2014

Parte la carovana 43x43 e vengono liberati i 18 fermati nei tumulti del giorno precedente.

10 novembre 2014

Studenti, familiari e maestri della CETEG (sigla sindacale dei maestri) bloccano per tre ore l’accesso all’aeroporto di Acapulco.

11 novembre 2014

L’EAAF (Equipo Argentino de Antropologia Forense) che lavora nell’identificazione dei corpi trovati in Guerrero informa che non c’è rispondenza genetica tra i resti ritrovati a Cocula con i 43 studenti desaparecidos. Il ministro Osorio Chong e il procuratore Murillo Karam si riuniscono nuovamente coi familiari dei 43 studenti

12 novembre 2014

Rappresentanti del governo e delle vittime del caso Iguala firmano un accordo per far partecipare la CIDH (Comision Interamericana de Derechos Humanos) alle indagini.

17 novembre 2014

La Brigata Nazionale di Ayotzinapa arriva a Oaxaca dove realizza una marcia per il caso Iguala. Al termine della manifestazione un gruppo di persone lancia bombe molotov alla sede locale del PRI (Partito della Rivoluzione Istituzionale del presidente Enrique Peña Nieto).

18 novembre 2014

Si formalizza l’accordo con la CIDH, che darà assistenza tecnica alle autorità messicane. Enrique Peña Nieto, dopo le recenti “violenze” dichiara che sembra esserci un disegno orchestrato per destabilizzare il paese e attentare contro il suo governo.

20 novembre 2014

114 scuole partecipano allo sciopero per Ayotzinapa e si realizzano proteste in vari stati della Repubblica e distinte parti del mondo. A Città del Messico, al termine delle manifestazioni coi genitori, un gruppo di persone incappucciate lancia bombe molotov contro il Palazzo Nazionale; vengono arrestate 31 persone.

25 novembre 2014

La EAAF informa che 3 dei 30 corpi recuperati non corrispondono agli studenti.

1 dicembre 2014

Migliaia di persone marciano a Città del Messico per chiedere nuovamente verità, giustizia e l’apparizione con vita degli studenti.

6 dicembre 2014

Il laboratorio dell’Università di Innsbruck informa che il frammento osseo di un dito

che la PGR dice di aver trovato nel rio San Juan appartiene al normalista Alexander Mora Venancio. Migliaia di persone scendono in strada per protestare.

7 dicembre 2014

La EAAF dichiara che non ci sono prove che il frammento osseo di Alexander Mora Venancio provenga dalla discarica di Cocula.

9 dicembre 2014

Il procuratore Murillo Karam insiste nell’affermare che un gruppo di studenti è stato bruciato nella discarica di Cocula.

16 dicembre 2014

I genitori dei 43 studenti scomparsi sospendono il dialogo col governo dopo l’aggressione della polizia a membri del movimento a Chilpanchingo.

2015

27 gennaio 2015

Il procuratore Murillo Karam annuncia la cosiddetta “verdad historica” secondo la quale i 43 studenti sono stati assassinati e in seguito bruciati nella discarica di Cocula.

26 febbraio 2015

Dopo le numerose critiche per le indagini sul caso, Murillo Karam si dimette da procuratore.

1 marzo 2015

Arriva in Messico il GIEI, (Grupo Interdisciplinario de Expertos Independientes), designato dalla CIDH per studiare il caso.

11 maggio 2015

Il GIEI denuncia l’uso della tortura sui detenuti per la partecipazione alla sparizione forzata dei 43 studenti.

28 marzo 2015

Oltre 600 poliziotti attaccano un autobus di studenti di Ayotzinapa con sassi e lacrimogeni. Numerosi studenti feriti e fermati dalla polizia.

https://www.youtube.com/watch?v=pd2CFh7zQYc&feature=youtu.be

16 aprile 2015

Parte la EuroCaravana con un rappresentante dei genitori, uno degli studenti e un avvocato per denunciare l’impunità e chiedere giustizia.

29 giugno 2015

Il GIEI denuncia di essere ostacolato negli interrogatori ai militari del 27° Battaglione di Iguala.

6 settembre 2015

Primo “Informe” del GIEI che smonta pezzo su pezzo la “verdad historica”, denuncia gravi irregolarità nelle indagini e segnala che, la presenza di grossi quantitativi di droga in uno degli autobus occupati dagli studenti, potrebbe essere stato uno dei moventi del crimine. https://drive.google.com/file/d/0B1ChdondilaHNzFHaEs3azQ4Tm8/view

16 settembre 2015

Secondo il laboratorio di Innsbruck esistono indizi che i resti rinvenuti nel rio San Juan siano dello studente Jhosivani Guerrero. Nel frattempo viene arrestato Gildardo López, membro dei Guerreros Unidos e considerato l’autore materiale della sparizione forzata.

23 settembre 2015

I genitori degli studenti scomparsi iniziano uno sciopero della fame di 43 ore.

26 settembre 2015

I genitori alla testa della manifestazione per commemorare il primo anniversario della sparizione forzata dei giovani. Migliaia di persone in tutto il mondo partecipano alla “giornata dell’indignazione” in solidarietà.

8 ottobre 2015

Il GIEI lamenta l’impossibilità di interrogare i militari del 27° battaglione di stanza a Iguala. La presenza dell’esercito nella dinamica dei fatti è considerata centrale dagli esperti indipendenti e l’indagine su di essi fondamentale per chiarire tutti gli aspetti del caso. La PGR nel frattempo annuncia una nuova pista nelle indagini.

26 novembre 2015

I genitori dei 43 studenti cominciano un presidio di cinque giorni di fronte alla residenza presidenziale.

30 novembre 2015

Il governo annuncia la creazione di una commissione specializzata nella ricerca dei giovani.

2016

9 febbraio 2016

l’EAAF annuncia che non ci sono evidenze scientifiche né biologiche che provano che i 43 studenti siano stati cremati nella discarica di Cocula.

28 febbraio 2016

Comincia una nuova perizia nella discarica voluta dalla PGR.

29 marzo 2016

La CIDH denuncia la “campagna di diffamazione” nei confronti del GIEI.

1 aprile 2016

Secondo una nuova perizia realizzata da sei esperti, almeno 17 persone potrebbero essere state bruciate nella discarica. Il GIEI smentisce il nuovo studio.

13 aprile 2016

Il Governo non rinnova il mandato al GIEI nonostante le richieste dei familiari.

14 aprile 2016

Secondo “Informe” del GIEI che documenta torture ai detenuti e apporta elementi che collocano la polizia federale in varie scene del crimine.

https://drive.google.com/file/d/0B3wuz7S3S9urY2YzdjlrUmpSQTQ/view

19 agosto 2016

I genitori dei 43 studenti desaparecidos rompono nuovamente il dialogo col Governo ed esigono la destituzione del direttore dell’Agenzia di Investigazione Criminale, Tomás Zerón, accusato di aver falsificato le prove nella discarica di Cocula.

9 settembre 2016

Inizia il lavoro del MES (Mecanismo Especial de Seguimiento) del caso, equipe di esperti mandato dalla CIDH.

14 settembre 2016

Tomás Zerón si dimette, accusato dai genitori di “seminare” prove per avvallare la versione ufficiale: i frammenti ossei dei due studenti rinvenuti nel rio San Juan sarebbero stati “seminati” appunto da Tomás Zerón.

26 settembre 2016

In migliaia scendono in strada a Città del Messico nel secondo anniversario della tragedia per chiedere verità e giustizia e la restituzione con vita degli studenti scomparsi.

4 ottobre 2016

Due studenti della Normal vengono uccisi in un agguato da uomini armati e incappucciati lungo la strada tra Chilpanchingo e Tixtla.

10 novembre 2016

Torna in Messico il MES per continuare le indagini indipendenti.

2017

23 gennaio 2017

La Jornada rivela che la PGR avrebbe nascosto al GIEI informazioni sull’utilizzo degli autobus per il trasporto di droga.

8 marzo 2017

Il comitato dei genitori sospende nuovamente il dialogo con il governo di Enrique Peña Nieto perché la PGR continua a non offrire garanzie per la risoluzione del caso.

25 aprile 2017

Durante una manifestazione davanti alla sede della PGR, la polizia lancia lacrimogeni contro i genitori dei 43 studenti desaparecidos.

6 luglio 2017

Durante una sessione della CIDH, rappresentanti del governo ammettono che 9 cellulari appartenenti ai ragazzi scomparsi sono rimasti attivi per ore dopo i fatti.

4 settembre 2017

Il Forensic Architecture crea una mappa interattiva, Ayotzinapa, una cartografia de la violencia, che mostra tutta la cronologia degli eventi.

http://www.plataforma-ayotzinapa.org/

13 settembre 2017

Nella strada tra Chilpanchingo e Tixtla nuovo scontro tra polizia e studenti della Normal: 12 gli studenti arrestati.

2018

15 marzo 2018

L’ONU pubblica il report “Doble injusticia” nel quale vengono dimostrate le numerose irregolarità violazioni dei diritti umani nel caso Iguala. Per l’ONU la linea investigativa da seguire è quella del GIEI.

http://hchr.org.mx/images/doc_pub/20180315_DobleInjusticia_InformeONUDHInvestigacionAyotzinapa.pdf

4 giugno 2018

Una corte federale del Tamaulipas stabilisce che la “verdad historica” è viziata da troppe irregolarità e ordina la creazione di una Commissione per la Verità e la Giustizia in cui siano presenti i familiari dei desaparecidos, la Comisión Nacional de Derechos Humanos (CNDH) e funzionari del ministero.

12 luglio 2018

Tribunale respinge i ricorsi del governo e della PGR contro la sentenza che ordina di creare la Commissione per la Verità e la Giustizia.

30 agosto 2018

Nel suo discorso di fine mandato, il presidente Enrique Peña Nieto afferma che sul caso Ayotzinapa il problema è che i genitori non hanno accettato la “verdad historica”. L’EAAF risponde al presidente ribadendo che non ci sono prove scientifiche che i 43 studenti siano stati bruciati nella discarica di Cocula.

3 settembre 2018

Nel report annuale della sua attività la CIDH rifiuta nuovamente la “verdad historica” creata dal governo di Enrique Peña Nieto per nascondere le proprie responsabilità.

25 novembre 2018

Il MES pubblica l’Informe finale dove denuncia che persistono dubbi sul legame tra esercito e Guerreros Unidos.

http://www.oas.org/es/cidh/informes/pdfs/MESA-es.pdf

29 novembre 2018

Per la CNDH la sparizione forzata dei 43 studenti è avvenuta per il legame della polizia municipale di Iguala, della polizia statale, della polizia federale e dell’esercito con i gruppi criminali organizzati.

2019

13 gennaio 2019

Un giudice federale ordina una nuova indagine sulle irregolarità commesse dalla PGR.

3 settembre 2019

Gildardo Lopez, uno dei capi dei Guerreros Unidos e accusato di aver materialmente portato a termine la sparizione forzata degli studenti, è liberato perché le prove raccolte contro di lui sono state ottenute sotto tortura. Con lui salgono a 44 gli accusati del caso scarcerati. A quasi cinque anni dalla notte di Iguala, non c’è un solo condannato per il crimine.

15 settembre 2019

Giudice del Tamaulipas rimette in libertà 24 poliziotti accusati di aver partecipato attivamente alla sparizione forzata dei 43 studenti.

18 settembre 2019

Il presidente Lopez Obrador si riunisce nuovamente coi familiari dei 43 studenti desaparecidos e rinnova l’impegno a risolvere il caso nel più breve tempo possibile.

26 settembre 2019

Quinto anniversario dalla sparizione forzata dei 43 studenti di Ayotzinapa. Prosegue la lotta dei genitori con una nuova Accion Global por Ayotzinapa, accompagnati delle organizzazioni di difesa dei diritti umani e dei movimenti per chiedere la restituzione con vita degli scomparsi, verità, giustizia e la fine del regime di impunità.

«Ayotzinapa è un simbolo perché è parte del genocidio dei los de arriba contro i los de abajo».