Agenda Cancun - Tra circo e realtà

3 Dicembre 2010

4 / 12 / 2010

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Hasta lluego Japon: con una conferenza stampa la delegazione giapponese ha annunciato questa mattina di essere pronta a lasciare il Cop 16 minacciando di non apporre il proprio autografo al rinnovo del Trattato di Kyoto in scadenza nel 2012. Una mossa utile per raccogliere un briciolo di attenzione all'interno del circo mediatico che si è aperto in questi giorni nel quartiere hotelero di Cancun; ma, anche, il tentativo di ottenere un ruolo – il Giappone produce soltanto il 4% delle emissioni globali – nel gioco delle parti che stanno mettendo in scena le migliaia di delegati che affollano le trattative.

I quali, nel frattempo, hanno raggiunto la non indifferente cifra di 18 mila persone che si dividono tra meeting e spiagge bianche: 18 mila delegati di più di 190 paesi per un vertice che chiunque ha già riconosciuto come inutile, se non dannoso. Per ospitarli e farli sentire a proprio agio il governo messicano ha realizzato una sorta di “business area”, recintando interi isolati nel quale non è permesso entrare senza un apposito pass.

Il vicecoordinatore dell'Onu per l'acqua Tim Kasten, intanto, ha ricordato in un'intervista che in pochi anni le guerre per l'acqua, già oggi all'ordine del giorno, saranno tante e che per evitarle è urgente progettare un uso corretto delle risorse idriche. Peccato, ha sottolineato il giornalista autore dell'articolo, che questo è un vertice sui cambiamenti climatici che ha dimenticato di inserire nell'agenda ufficiale proprio il tema dell'acqua che, pure, ha tanto a che fare con i disastri che in questi giorni hanno colpito molti angoli del globo. E che anche Tim Kasten, così attento a questa questione, se ne è dimenticato.

Nel frattempo a Cancun hanno preso la parola quanti vogliono cambiare il sistema e non il clima. Questa mattina, infatti, la città è stata attraversata dalla prima iniziativa; “fuori la Banca Mondiale dal clima, fuori la Banca Mondiale dalla nostra vita” è stato lo slogan scandito per tutta la manifestazione, a ricordare il ruolo chiave di questi organismi internazionali nelle speculazioni legate ai “bonus del carbonio”. La manifestazione si è conclusa davanti agli ingressi di Walt Mart, nota catena statunitense di ipermercati, contestata per le responsabilità – condivise con tante altre multinazionali – nel sistema globale di gestione del commercio che moltiplica le emissioni nocive.

Intanto, all'interno del forum ufficiale - nell'hotel Moon Palace – le comunità indigene hanno manifestato per i propri diritti, portando a esempio l'estrazione petrolifera in Canada dove il greggio viene estratto dalla sabbia con procedure particolarmente devastanti per il territorio.

Domani, invece, inizierà il forum organizzato da Via Campesina: durante tutto il giorno si è lavorato al montaggio di tende e strutture, mentre nella notte sono giunti all'accampamento i primi pullman delle carovane che, partendo da diversi luoghi del Messico, si sono incontrate a Città del Messico il 30 novembre dove, con una manifestazione, hanno denunciato i tanti disastri del centro america: dalla costruzione di mega dighe alla devastazione della selva, dai conflitti minerari alla distruzione delle falde acquifere, dallo sfruttamento dei lavoratori all'assenza di diritti sociali.

L'otro mundo, insomma, si è messo in marcia, e se in tutta Italia sabato 4 dicembre si manifesterà a difesa dell'acqua come bene comune, in Messico ci si prepara alla manifestazione del 7 dicembre.

Marco Presidio No Dal Molin, Eugenio Associazione Ya Basta Italia, Niccolò Morion Venezia, Stella Esc Atelier autogestito, Angela Action

CONTATTO IN MESSICO 00521 5554966593

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