Protesta globale

30 Marzo: Giornata Mondiale Contro la Crisi

Mobilitazioni e proteste in tutto il Brasile

31 / 3 / 2009

Tra i giorni 28 di marzo e 4 aprile, movimenti sociali popolari, sindacali e degli studenti di tutto il mondo sono scesi in strada per protestare contro il capitalismo, la guerra e per gridare che i lavoratori e le lavoratrici non sono disposti a pagare l'attuale crisi mondiale.
La settimana di mobilitazione è stata convocata dall'Assemblea dei Movimenti Sociali, avvenuta a Belém (Brasil) durante il Forum Sociale Mondiale 2009, ed è caratterizata da tre grandi momenti.

- Il giorno 28 marzo le mobilitazioni sono avvenute contro il gruppo del G20;
- Il giorno 30 marzo è stato caratterizzato da manifestazioni contro la crisi le guerre e in solidarietà al popolo Palestinese;
- Il giorno 4 aprile le proteste si concentreranno contro la NATO.

Anche in America Latina si sono organizzate numerose proteste e  anifestazioni.

In Brasile:

I sindacati e i movimenti sociali che hanno organizzato la manifestazione nazionale di lunedì 30 marzo, in difesa della classe lavoratrice e contro la crisi economica, vogliono essere uniti contro la disoccupazione, per  conservare i diritti, per la riforma agraria e per cambiare la política  economica.

Per João Paulo Rodrigues, del cordinamento nazionale del MST, la mobilizzazione dovrà continuare dopo la manifestazione "Sognamo che il 1º
Maggio diventi un giorno di lotta di tutti i lavoratori", ha dichiarato.

Nivaldo Santana, vice-presidente di CTB (Centrale dei Lavoratori del Brasil), conferma che nel contesto della crisi "é strategica l'unità dei sindacati e dei movimenti sociali".
"Le manifestazioni del 30 possono essere il punto di partenza per
paralizzare il paese nel prossimo período", sostiene Luiz Carlos Prates, di Conlutas.

"Siamo riusciti in una cosa inedita: unire tutti i sindacati, movimenti  sociali e partiti legati ai lavoratori in questa manifestazione contro la disoccupazione e la crisi", ha dichiarato il presidente di Forza Sindacale, il deputato federale Paulo Pereira da Silva (PDT).
Per Pedro Paulo del cordinamento nazionale dell' Intersindicale: "Non
accetteremo la pressione per ridurre i salari in cambio del posto di lavoro".

Ubiraci Dantas de Oliveira, della CGTB (Centrale Generale dei lavoratori del
Brasile), ha sottolineato che la manifestazione nazionale prevede iniziative
di lotta in tutte le capitali del paese, dichiarando che "stamo facendo una
lotta per la riduzione dei tassi di interesse, che colpisce il nostro
sviluppo".

Sono già stati chiusi 730 mila posti di lavoro tra ottobre 2008 e febbraio
2009, secondo i dati della Caged (Registro generale degli Impiegati e
Disoccupati).
In totale la popolazione disoccupata ha raggiunto 2,62 milioni di
lavoratori.


João Paulo Mancha, dirigente del MST, ha difeso la statalizzazione delle imprese agroalimentari che hanno ricevuto finanziamenti statali e stanno
licenziando. "Vogliamo alzare la bandiera della ristatalizzazione di Embraer
per le imprese che stanno fallendo".
Antonio Carlos Spis, del direttivo della CUT (Central Única dos Trabalhadores), ha criticato i licenziamenti in massa da parte di imprese
che ricevono aiuti dal governo e hanno avuto alti guadagni negli ultimi
anni, come Embraer, Vale do Rio Doce e CSN.

Per impedire l'aumento della disoccupazione, difende l'adesione del Brasile
alla Convenzione 158 dell' OIT (Organizzazione Internazionale del Lavoro),
che garantisce il posto di lavoro contro i licenziamenti immotivati.
"Il reintegro dei lavoratori all' Embraer fa parte di questa lotta", affema
Mancha.
L'impresa che fabbrica aerei ha licenziato più di 4.200 persone a febbraio,
il 20% degli impiegati.

La Giustizia del Lavoro ha considerato abusivi questi licenziamenti
condannando l'impresa a indennizzare i lavorator e i licenziamenti sono
stati sospesi dal Tribunale Regionale della 15ª Regione.

Riforma Agraria

Una delle parole d'ordine della manifestazione brasiliana del 30 è stata "Riforma Agraria Ora", che appare come una forte alternativa alla crisi economica , per
garantire la produzione di alimenti e materie prime per l'industria,
rinforzando il mercato interno e promuovendo la giustizia sociale.

"La Riforma Agraria é una alternativa per la crisi perchè garantisce lavoro,
educazione e abitazioni ai contadini. Dobbiamo insediare le famiglie
accampate e fare un programma di industrie agricole per rinforzare la
produzione e garantire rendita alle famiglie", afferma João Paulo.

"Non c'è soluzione per il nostro paese senza Riforma Agraria. É stato un
grande errore del governo Lula non averla messa tra i suoi obiettivi
concreti. La democratizzazione della Terra garantisce una vera inclusione
sociale, garantendo lavoro e produzione", continua.

Vedi anche: 15mila lavoratori protestano a San Paolo (Brasile)