14 luglio «sconfitta nazionale»

17 / 7 / 2019

Abbiamo tradotto un commento di Cerveaux non disponibles sulla mobilitazione del 14 luglio in Francia da parte dei gilets jaunes senza gilets jaunes”, che ha sottratto a Macron la possibilità di trasformare le celebrazioni della “festa nazionale” francese nella vetrina del suo operato di governo.

Nonostante i dispositivi di ultra-sicurezza, nonostante l'arrivo di "figuranti in marcia" sugli Champs, nonostante le centinaia di arresti arbitrari fatti al mattino, Macron ha mancato la sua scommessa di avere un 14 luglio in modalità "cartolina"!

Al mattino presto, centinaia (se non migliaia) di gilets gialli senza gilets gialli riescono ad entrare nei Champs individualmente, come qualsiasi cittadino che voglia assistere alla sfilata. La prefettura ne è consapevole e cerca di fermare il maggior numero possibile di contestatori. Quasi 200 arresti vengono segnalati a Parigi, la maggior parte di loro prima dell'inizio della parata, per il semplice possesso di un gilet giallo nella sua borsa (o per aver cantato una canzone anti-Macron). Il governo ha anche deciso di colpire duramente all'inizio della giornata fermando i personaggi mediatici del movimento (Rodrigues, Drouet, Nicolle), sempre senza motivo legale.

In ogni caso, i GJ sono troppo numerosi e troppo "discreti" per la polizia per impedire a tutti loro di entrare in parata. Il risultato è impressionante: Emmanuel Macron viene fischiato e i fischi rimbombno su tutto il grande viale degli Champs Élysées. L'immagine è forte. E anche i mass media non possono nascondere la realtà del presidente contestato nel giorno della festa nazionale!

Un'altra immagine forte è quella di un commissario di polizia che perde totalmente il controllo (al punto da essere trattenuto da un suo stesso agente). Il commissario si scaglia violentemente contro una donna che era assolutamente pacifica,  ma che aveva sbagliato a chiederle: «Dov'è Steve?» (il riferimento è a Steve Maia Caniço, che risulta ancora desaparecido dopo le violente cariche della polizia a Nantes durante le manifestazioni dello scorso 23 giugno, ndr).

Più che mai, il governo sta dimostrando di non tollerare alcuna contestazione e che, violenti o meno, i resistenti saranno tutti trattati come criminali. Come prova, le immagini di manifestanti feriti (compresa una donna a rischio di perdere un occhio) intorno agli Champs.

L'altro fallimento del governo è stata la “conquista” della Bastiglia, ma soprattutto degli Champs Elysée, da parte dei Gilets Jaunes! Se la prima parte del pomeriggio ha vistoalcune piccole manifestazioni selvagge che partivano dai dintorni degli Champs, molto rapidamente travolte o disperse da una tattica molto aggressiva della polizia (in particolare con i voltigeur e la BAC, Brigade anti-criminalitè), il GJ riescono finalmente ad invadere gli Champs Elysées, in particolare grazie a barricate composte da decine di barriere (presenti per la marcia stessa). Anche in questo caso, l'immagine è forte. Il prefetto Lallemand e la sua strategia del terrore (voltigeur , cani, attacco della minima manifestazione non autorizzata) non sono riusciti a impedire a una parte degli peuple en colère di tornare sugli Champs Elysées, che erano diventati il simbolo della lotta di coloro che sono esclusi dai Foquet’s (storico ristorante situato proprio sugli Champs ndr) e dall’aragosta.

Non è possibile fare una cifra sul numero di GJ presenti a Parigi il 14 luglio a causa dell'alta dispersione dovuta alle tattiche della polizia, ma anche ai diversi punti d'incontro nel corso della giornata. Ci possono essere state meno persone rispetto ai primi due ultimatum del 2019 (16 marzo e 20 aprile), ma quello che è certo è che diverse migliaia di GJ hanno risposto all'appello. La determinazione, la motivazione e la gioia erano intatte in tutti questi manifestanti. E che, nonostante le enormi misure di sicurezza, questi GJ sono riusciti a far deragliare il sistema ed a impedire a Macron di negare la realtà sociale e il movimento di protesta ancora esistente.

E' la sua sconfitta nazionale. Ed è già una grande vittoria per tutti coloro che continuano a resistere.