21 aprile 2015

1° Marcia delle donne native per il "buen vivir"

Appello dalla Patagonia argentina

9 / 12 / 2014

Continuano gli incontri e gli appelli in preparazione alla Marcia Nazionale delle Donne dei Popoli Originari dell'Argentina, anche durante la tournée argentina degli Ska-P, da anni particolarmente sensibili alla problematica del popolo Mapuche, un appello per iniziativa di una delle organizzatrici, la portavoce mapuche Moira Millan.

Per la prima volta nella storia di questo Paese le donne originarie hanno deciso di entrare al Congresso della Nazione per portare una loro proposta di legge alla fine di una marcia che definiscono non di protesta, ma di proposta, coscienti che già l'opinione pubblica è informata della loro situazione di donne originarie.

Portare un milione di firme al Congresso Nazionale, un progetto ambizioso, un sogno collettivo suscitato dall'esigenza di alzare la testa e la consapevolezza di avere qualcosa da dire al mondo.

Iniziato più di un anno fa con la realizzazione di laboratori di partecipazione presso le comunità delle 36 nazioni originarie dell'Argentina per ascoltare direttamente dalle sorelle delle comunità le loro valutazioni sulla situazione, le domande e le proposte, al fine di mettere assieme una proposta di legge: “Ley de Mujeres Originarias por el Buen Vivir”.

Un'elaborazione comune frutto del bilancio di distruzioni, genocidi e tutto quello che è successo in questo territorio in oltre 200 anni dalla costituzione dello stato, rivolta a promuovere stili di vita in relazione armonica con la terra, una convivenza migliore per tutti, 'un buen vivir entre todos'.

Alcuni aspetti del progetto sono interamente dedicati a coprire vuoti legislativi rispetto ai diritti delle donne native in questione e in generale ai diritti fondamentali dei popoli originari.

Particolare attenzione viene rivolta alla necessità che venga applicata una vera interculturalità dello stato verso tutta la società argentina, su come fare per pianificare l'accesso di argentini e argentine a una politica pubblica che tenga in considerazione il sapere ancestrale dei popoli originari.

Per quanto riguarda l'aspetto della salute la proposta è generalizzare a tutto il paese la 'medicina interculturale', ottenuta con anni di lotte e resistenza nella regione di Misiones, dove la sanità pubblica somministra negli ospedali medicina Guaranì: all'atto della diagnosi il medico non offre solo la medicina che elabora l'industria farmaceutica, ma anche quella prodotta sotto forma di pastiglie o erbe medicinali con la partecipazione della comunità locale.

Il progetto di ampia portata, finalizzato a far fronte allo stato di crisi che stiamo attraversando, comprende proposte su educazione, sviluppo economico, politica carceraria, amministrazione della giustizia e altri aspetti dell'ambito della vita con l'obiettivo di fare del 'buen vivir' un diritto di tutti.

Appello per la marcia 21 aprile 2015