Fonte: La Repubblica.it 01.09.09

Zola, la crisi spinge gli operai sul tetto

Un gruppo di lavoratori di Disco Verde, Disco Verde servizi e Full Security da lunedì mattina occupano la sede aziendale. Da quattro mesi non ricevono gli stipendi e ora rischiano il posto

1 / 9 / 2009

Esasperati, da quattro mesi senza stipendio e dopo un' estate d' inferno, ieri hanno deciso di mettere in atto una forma di protesta "estrema", salire sui tetti dell' azienda per far sentire le loro ragioni, imitando in questo i colleghi di altre fabbriche italiane. Da ieri quattro dipendenti della Disco Verde di Zola Predosa, impegnata nel settore della vigilanza, stanno occupando l' azienda dopo una giornata passata sul tetto dello stabilimento. Un' azione decisa all' unanimità dopo che la proprietà ha comunicato il licenziamento di tutti gli 80 dipendenti, che sono senza stipendio da quattro mesi e hanno trovato i cancelli chiusi al rientro dalle ferie. «Resteranno dentro fino a che non riceveranno rassicurazioni economichee occupazionali certe da parte della proprietà», spiega Carmelo Massari della Uiltucs Uil di Bologna, in attesa di un incontro in Provincia previsto per oggi. La protesta è cominciata ieri mattina con un presidio di una trentina di lavoratori davanti all' entrata del capannone che ospita le tre aziende sorelle Disco Verde Servizi, Disco Verde e Full Security, che con le proprie guardie assicurano vigilanza, tra gli altri, a clienti come il Teatro comunale, l' Istituto di geofisica, Bruno Magli e Alleanza Assicurazioni. Senza stipendio da quattro mesi, e con alcuni di loro alle prese con mutui in scadenza, sfratti per morosità e nottate passate in macchina, a mezzogiorno quattro salgono sul tetto su mandato dei compagni e conrivano dunque anche nel nostro territorio azioni di questo tipo. «Il sindacato non appoggia le occupazioni ma le co mprende - tiene a precisare Massari - sono iniziative non di attacco ma di difesa prese a fronte di scelte fatte da padroni spregiudicati che non si rendono conto degli effetti devastanti che hanno sulle persone. I quattro sul tetto hanno tutti sui 40 anni - spiega - e hanno tutti famiglia. In queste condizioni il presidio non può che continuare ad oltranza».

E in tema di proteste continua da ormai una settimana lo sciopero della fame di Guido Barbieri, dipendente della Cnh di Imola che la Fiat ha annunciato di voler chiudere. Ieri, in concomitanza con l' inizio della cassa integrazione straordinaria, ha ricevuto la visita del candidato alla segreteria del Pd Ignazio Marino. tinuano da lì la loro azione per tutto il pomeriggio, incontrando anche il sindaco di Zola Stefano Fiorini che è riuscito a combinare un incontro con l' azienda per stamattina. «Le istituzioni si sono ovviamente attivate subito per fronteggiare la situazione - spiega - ho parlato con i lavoratori e li ho pregati per lo meno di evitare co mportamenti pericolosi».

di Marco Bettazzi