Zaia, la Chiesa, gli obiettori: la santa alleanza leghista!

A proposito di RU486e L. 194 nel Veneto.

14 / 4 / 2010

“Dalle promesse occorre passare ai fatti” dichiara senza mezzi termini il presidente del “Movimento per la vita” Carlo Casini sull'Avvenire del 8 aprile. E'  un messaggio rivolto direttamente ai neo-governatori e ai neo-consiglieri regionali. Ma quali erano le promesse?  Lo dice Casini: “Da 15 anni chiediamo la riforma dell'art. 1 della legge 194; abbiamo presentato un progetto di riforma dei consultori familiari; abbiamo chiesto alle regioni di  iscrivere nei rispettivi statuti la protezione del diritto alla vita fin dal concepimento deducendone poi le coerenti applicazioni amministrative”.

Non è un caso quindi che le primissime dichiarazioni di Zaia e Cota, a urne ancora calde, abbiano riguardato la RU486: è a tutti evidente che sul tappeto c'è la legge 194, l'interruzione volontaria di gravidanza e il diritto di scelta delle donne. Sono quindi intenzioni politiche le dichiarazioni del leghista cattolico Zaia “Ru486 mai negli ospedali veneti”. Non importa che una regione non possa  bloccare un medicinale approvato in sede nazionale, l'importante è dichiarare pubblicamente che si è disposti ad ostacolarne la diffusione con ogni mezzo necessario. Non importa che la 194 sia una legge nazionale valida anche nel Veneto, l'importante è rivendicare l' “identità” cattolica della regione. Non importa che un presidente regionale non possa non rispettare una legge, l'importante è far capire a tutti che il “federalismo” leghista metterà mano su regole, competenze, leggi, ecc.

La chiesa romana ha fatto un gran lavoro pre-elettorale, ora passa all'incasso e si aspetta dei risultati, ad esempio una bella corsia preferenziale per far entrare le associazioni cattoliche nei consultori, finanziate per fare il loro sporco lavoro: difesa della “vita” dal concepimento alla nascita, poi sono affari delle donne!

Se la RU486 può essere ora distribuita in Italia, è in commercio da più di vent'anni in molti paesi del mondo. Se negli altri paesi viene somministrata in day hospital, qui con un ricovero di tre giorni ordinato dal Consiglio Superiore di Sanità. Altro che risparmio sulla spesa sanitaria!!

Noi non sottovalutiamo certo l'attacco di Zaia alle donne e alla loro autodeterminazione: il suo “federalismo” incrementerà il turismo abortivo tra regioni, assieme a quello procreativo internazionale già in atto dalla Legge 40. 

Noi,  “Donne in Movimento” del Veneto ci stiamo già mobilitando (il primo presidio all'Ospedale di Padova  lo scorso 2 aprile) e il prossimo 26 aprile saremo in Regione in occaione del primo consiglio della giunta Zaia. Non saremo merce di scambio per nessuno, continueremo a  essere libere, indipendenti ed eretiche, a scegliere sulla nostra vita e sui nostri corpi. Gli   integralisti e i leghisti reazionari vogliono toglierci autonomia e diritti acquisiti; i medici obiettori tentano di riportarci alla clandestinità; il MPV dice che ci sono le maggioranze politiche per dare una spallata alla 194 ora che “davvero i tempi sono maturi ”.  Non ce la faranno

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