Wikileaks e la libertà di parola

Appello di Michael Moore e Oliver Stone sul New York Times in favore di Julian Assange.

22 / 8 / 2012

The New York Times – Abbiamo speso le nostre carriere di registi nell’idea che i mezzi di informazione negli Stati Uniti spesso mancano di informare gli americani sulle peggiori azioni del nostro governo. 

Per questo motivo siamo stati profondamente grati dei risultati di Wikileaks, e abbiamo applaudito alla decisione dell’Ecuador di concedere asilo diplomatico al suo fondatore, Julian Assange, che ora risiede a Londra presso l’Ambasciata dell’Ecuador.

L’Ecuador ha agito in conformità con gli importanti principi dei diritti umani internazionali. In effetti, nulla potrebbe dimostrare l’adeguatezza dell’azione dell’Ecuador più della minaccia del governo Britannico di violare un sacrosanto principio delle relazioni diplomatiche invadendo l’ambasciata per arrestare il signor Assange.

Sin dalla sua fondazione WikiLeaks ha rivelato molti precisi dettagli sul vero volto delle guerre in Iraq e in Afghanistan; il filmato “Collateral Murder”, che mostra l’uccisione apparentemente indiscriminata di civili a Baghdad durante un attacco di un elicottero Apache degli Stati Uniti; la collusione degli Stati Uniti con la dittatura dello Yemen per nascondere la nostra responsabilità per i bombardamenti; le pressioni dell’amministrazione Obama su altre nazioni per non perseguire i funzionari dell’era Bush per le torture, e molto altro ancora.

Com’era prevedibile, la risposta da parte di chi preferisce che gli Americani rimangono all’oscuro è stata feroce.

Leader di entrambi i partiti hanno definito il signor Assange un “terrorista high-tech.” E la senatrice Dianne Feinstein, del partito democratico della California, che guida il Senate Select Committee on Intelligence, ha chiesto che venga perseguito ai sensi della legge sullo spionaggio.

La maggior parte degli americani, britannici e svedesi non sono a conoscenza del fatto che la Svezia non ha formalmente accusato Assange di alcun crimine.

Piuttosto, ha emesso un mandato di cattura per interrogarlo sulle accuse di violenza sessuale nel 2010. Tutte queste accuse devono essere oggetto di studi approfonditi prima che il signor Assange si trasferisca in un paese dove sarebbe al di fuori della portata del sistema giudiziario svedese.

Ma sono i governi britannico e svedese che ostacolano le indagini, non il signor Assange.

Le autorità svedesi si sono spostate in altri paesi per condurre interrogatori in caso di necessità, e il fondatore di WikiLeaks ha reso chiaramente la sua volontà di essere interrogato a Londra.

Inoltre, il governo ecuadoriano ha fatto un’offerta alla Svezia in cui acconsente a che il signor Assange sia interrogato all’interno dell’ambasciata dell’Ecuador.

In entrambi i casi, la Svezia ha rifiutato.

Assange si è inoltre impegnato a recarsi in Svezia immediatamente, se il governo svedese promette di non estradarlo negli Stati Uniti.

I funzionari svedesi non hanno mostrato alcun interesse ad esplorare questa proposta, e il ministro degli Esteri Carl Bildt ha recentemente dichiarato in modo inequivocabile a un consulente legale di Assange e Wikileaks che la Svezia non avrebbe fatto una tale promessa.

Il governo britannico avrebbe anche il diritto, in base al trattato applicabile al caso, di opporsi all’estradizione del signor Assange dalla Svezia negli Stati Uniti, ma ha rifiutato di impegnarsi ad utilizzare questo potere.

I tentativi dell’Ecuadordi facilitare un accordo con entrambi i governi sono stati respinti.

Nel loro insieme, le azioni dei governi britannico e svedese ci suggeriscono che il loro vero obiettivo è quello di portare il signor Assange in Svezia.

In base ai trattati e ad altre considerazioni, probabilmente da lì potrebbe essere più facilmente estradato negli Stati Uniti per affrontare le accuse.

Assange ha tutte le ragioni di temere un tale esito.

Il Dipartimento di Giustizia ha recentemente confermato di continuare a indagare su Wikileaks, e dei documenti appena divulgati del governo australiano dello scorso febbraio affermano che “le indagini degli Stati Uniti su una possibile condotta criminale di Mr. Assange sono in corso da più di un anno.”

La stessa WikiLeaks ha pubblicato delle e-mail di Stratfor, una società privata di intelligence, che affermano che un gran giurì ha già consegnato un atto d’accusa segreto nei confronti di Assange.

E la storia insegna che la Svezia cederebbe alle pressioni degli Stati Uniti per consegnare il signor Assange. Nel 2001 il governo svedese ha consegnato due egiziani richiedenti asilo alla CIA, che li ha restituiti al regime di Mubarak, dove sono stati torturati. 

Se il signor Assange venisse estradato negli Stati Uniti, le conseguenze si ripercuoterebbero per anni in tutto il mondo.

Il signor Assange non è un cittadino americano, e nessuna delle sue azioni hanno avuto luogo sul suolo americano.

Se gli Stati Uniti possono perseguire un giornalista in queste circostanze, i governi della Russia o della Cina potrebbero, seguendo la stessa logica, chiedere l’estradizione di giornalisti stranieri ovunque sulla terra per aver violato le loro leggi.

Un simile precedente riguarderebbe profondamente tutti, ammiratori di Wikileaks o meno. 

Facciamo appello al popolo della Gran Bretagna e della Svezia perché chieda che i loro governi rispondano ad alcune semplici domande: Perché le autorità svedesi si rifiutano di interrogare Assange a Londra?

E perché non possono nemmeno promettere che il signor Assange non sarà estradato negli Stati Uniti?

I cittadini della Gran Bretagna e della Svezia hanno la rara opportunità di prendere posizione per la libertà di parola a nome di tutto il mondo.

Michael Moore e Oliver Stone