Partecipata mobilitazione il 28 marzo a Roma: accoglienza, diritti e dignità per tutti!

Welcome a Roma: i rifugiati manifestano sotto la Prefettura

29 / 3 / 2011

Ieri, 28 marzo, a Roma giornata di mobilitazione davanti alla prefettura: moltissim* migranti, associazioni, centri sociali, studenti hanno costruito un appuntamento, necessario, per chiedere al Prefetto di Roma trasparenza sul piano d’accoglienza a Roma in seguito agli sbarchi a Lampedusa, ai trasferimenti forzati dai Cara verso Mineo o ancora al fallimento del piano Rom del Comune di Roma, all’eventuale cambio di destinazione d’uso dei Centri di accoglienza per richiedenti asilo.

Piazza Ss Apostoli è stata invasa da un coro di voci diverse tra loro ma che parlavano un linguaggio comune: il linguaggio della solidarietà e dell’accoglienza, concreta, dal basso. Lo stesso dei racconti dei compagni che a Lampedusa hanno dato vita alla campagna Welcome e che ieri sono riusciti a far sentire la loro voce e la loro testimonianza alla piazza romana. Racconti che parlano dell’isola di “identificazione ed espulsione”, di condizioni degradanti per la dignità umana, di esasperazione degli isolani, che ieri hanno occupato il Comune, e rabbia nei confronti del governo.

A metà pomeriggio una delegazione di 16 persone, dunque effettivamente rappresentativa della piazza, è stata ricevuta dal Prefetto Pecoraro con il quale si è svolto un lungo incontro durante il quale sono state sollevate numerose questioni, specchio della complessità (e dunque non riducibilità a facili soluzioni poliziesche) della questione dell’accoglienza a Roma: l’utilizzo effettivo del C.a.r.a. di Castelnuovo di Porto e la competenza in merito del Prefetto; gli sviluppi del cosiddetto “piano Rom” dopo la recente e drammatica morte dei 4 bambini; i trasferimenti a Mineo e dunque il ruolo, puntuale, della straordinarietà nella gestione delle migrazioni; le risorse a disposizione delle Istituzioni locali per l’accoglienza di migranti e rifugiati e dunque la necessità di rafforzare lo Sprar (e l’eventuale possibilità di decentramento delle risorse disponibili a livello municipale); la necessità di istituire un piano di regolarizzazione "d’urgenza" per i nuovi arrivati, da contesti di guerra, come la Protezione temporanea umanitaria, prevista, tra l’altro, dall’articolo 20 del Testo Unico sull’Immigrazione.

L’incontro è terminato con l’impegno del Prefetto a farsi portavoce delle proposte delle associazioni presso il Governo individuando in particolare due date imminenti e fondamentali: la riunione straordinaria del Consiglio dei Ministri prevista per mercoledì prossimo sulla situazione di Lampedusa e l’incontro di giovedì tra il Ministro dell’Interno e i presidenti delle regioni per definire i numeri e i luoghi dell’accoglienza.

È stata dunque una giornata positiva ma che si colloca in un percorso, tutto da costruire, che ci vedrà in piazza nei prossimi giorni e con il fiato sul collo rispetto agli impegni del Prefetto per ciò che riguarda la città di Roma e, in generale contro i bombardamenti in Libia e per l’accoglienza dei migranti in arrivo sulle nostre coste.