A due giorni dalla sentenza riapplicate le misure cautelari

Vizio di forma, riapplicate le misure cautelari agli attivisti di Chiaiano

Cattiva interpretazione della sentenza del riesame

21 / 4 / 2010

Sembra una vicenda assurda, magari raccontata in qualche libro noir ed invece è quello che sta avvenendo agli attivisti del Presidio permanente contro la discarica di Chiaiano e Marano.
Lunedi’ 19 aprile presso il Tribunale del riesame si teneva l’udienza per decidere sulla scarcerazione dagli arresti domiciliari per Pietro Spaccaforno e per la cessazione dell’obbligo di firma quotidiano per gli altri attivisti tra cui Davide Brignola ed Egidio Giordano.
Nella serata di lunedi’ 19 aprile il commissariato di polizia di Secondigliano scarcerava Spaccaforno dopo l’arrivo della decisione del riesame. Stessa sorte toccava anche a Davide Brignola presso un altro commissariato di polizia presso il quale quotidianamente lo stesso andava ad ottemperare agli obblighi di firma.
La sentenza del riesame ridimensiona pesantemente tutto l’impianto accusatorio. Vengono cancellati infatti i reati di furto ed incendio in merito agli episodi del 23 maggio 2008 in cui migliaia di cittadini furono attaccati dalle forze dell’ordine presso il Presidio in rotonda Titanic.
Due capi d’accusa cancellati ! Resta in piedi solo l’interruzione di pubblico servizio e la violenza privata, che a due anni di distanza dai fatti non giustificherebbero in alcun modo delle misure di restrizione della libertà.
Ed invece due giorni dopo la sentenza il Tribunale del Riesame torna indietro, parlando di cattiva interpretazione dell’ordinanza emessa. Oggi Pietro Spaccaforno è stato rimesso nuovamente agli arresti domiciliari e gli altri attivisti sono tornati all’obbligo di firma ! Due giorni dopo una sentenza che di fatto smantella le principali accuse. Non c’e’ stato nessun furto e nessun incendio di autobus secondo il riesame, ciononostante il tribunale ha deciso di confermare lo stesso le misure cautelari per i capi d’imputazione minori ovvero l’interruzione di pubblico servizio, questo a due anni di distanza dai fatti e senza alcun oggettivo pericolo di reiterazione del reato !
Ancora una volta poniamo la domanda oggettivamente più legittima : Se non è persecuzione allora cos’e’ ?
Decine di cittadini avevano atteso lunedi’ mattina sotto il Tribunale la decisione del riesame esponendo una bilancia della giustizia in cui su un piatto c’erano le foto del 23 maggio del 2008 e su un altro le immagini di Guido Bertolaso e della Protezione Civile a testimoniare come la giustizia continui ad essere forte coi deboli e debole coi forti. Una persecuzione che mette in pericolo la tenuta del diritto al dissenso nella nostra città. Una persecuzione che si applica attraverso mezzi incredibili mettendo in libertà delle persone e riarrestandole due giorni dopo !
Centinaia di personaggi della cultura, della politica, delle scienze avevano firmato l’appello in solidarietà e sostegno agli attivisti colpiti dalle misure di restrizione della libertà, ed è a tutti loro, oltre che alle migliaia di persone che si mobiliteranno il 1°Maggio prossimo a Chiaiano che qualcuno dovrà spiegare come viene garantito il diritto al dissenso in questa città !
Il prossimo 1° Maggio i movimenti napoletani scenderanno in piazza a Chiaiano a difesa di tutte le lotte sociali per ribadire che nessuna intimidazione e nessuna repressione potrà impedire che in questa città si sviluppino forme di nuova democrazia come la lotta di Chiaiano ha dimostrato di essere.
Decine di artisti suoneranno al concerto che si terrà dopo la manifestazione dai 99 Posse ai Zezi per una manifestazione popolare che reclamerà a gran voce il diritto al dissenso a Napoli e nel paese.

Presidio permanente contro la discarica di Chiaiano e Marano