Comunicato - Ufficio stampa Arcigay

Violenta aggressione omofoba in una discoteca di Rimini

23 / 3 / 2010

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Denunciamo una grave aggressione omofoba, accaduta sabato notte 13 marzo 2010 nella discoteca Mon Amour di Rimini ai danni di un ragazzo 26enne marocchino residente in Italia.

Il ragazzo, che aveva scambiato un bacio con il suo compagno mentre ballavano, è stato avvicinato da un addetto alla sicurezza che lo ha invitato a seguirlo fuori dal locale e, una volta usciti, lo ha insultato con epiteti come Recchione di merda e minacce come Non farti più vedere perché se no ti faccio male. Successivamente il buttafuori ha chiamato un collega e insieme hanno colpito ripetutamente il giovane alla testa, al torace e alla mano, provocandogli tra l’altro un trauma cranico lieve. Solo grazie all’intervento di un terzo collega, i due hanno interrotto l’aggressione, lasciando la povera vittima inerme a terra.

La giovane coppia, terrorizzata dall’accaduto, per alcuni giorni si è rifugiata in casa dalla paura, ma è stata determinata a denunciare il fatto alla polizia e a contattare Arcigay per un sostegno. Quando venerdì 19 marzo si sono recati in Questura per la denuncia, sono stati vittime di una nuova violenza psicologica, in quanto l’agente di polizia gli ha detto Se avessi baciato una donna non ti sarebbe successo niente e soprattutto si è rifiutato di scrivere che la causa dell’aggressione è stata un bacio tra due uomini e di definire il fidanzato come compagno, parola sostituita da amico.

“Questa è una storia terribile di omofobia e pregiudizio” – dichiara Maura Chiulli, riminese componente della Segreteria nazionale Arcigay – “da alcuni giorni siamo vicini alla giovane coppia e daremo loro ogni possibile aiuto psicologico e giuridico per restituire giustizia e per proteggerli dopo quello che hanno vissuto.”

“L’omofobia si annida in ogni spazio sociale” – dichiara Paolo Patanè, presidente nazionale Arcigay – “alla base della cieca violenza in discoteca e del volgare rifiuto della polizia di definire un amore col proprio nome, ci sono la stessa ignoranza e lo stesso pregiudizio nel conoscere l’altro e nel rispettare la dignità di ogni cittadino. Questo grave episodio ci dimostra come non sia più rimandabile l’estensione della Legge Mancino per i reati d’odio anche ai casi che si basano sulla discriminazione per orientamento sessuale e identità di genere.”

“Siamo certi dell’impegno di tutte le istituzioni locali per sostenere i due ragazzi e ottenere giustizia dopo i gravi fatti accaduti” – aggiunge Alessandro Tosarelli, presidente Arcigay Rimini – “Mai come in questo momento l’ODG contro l’omofobia approvato dal Comune di Rimini proprio venerdì scorso attende di essere messo in pratica, per aiutare e ridare dignità ai due ragazzi aggrediti e a tutta la comunità lgbt.”