Ascoltiamo, leggiamo,
vediamo, attoniti i commenti, le condanne, gli incredibili atti di accusa nei
confronti delle migliaia di persone che ieri hanno manifestato in Valle di Susa
contro i trafori della Tav, per difendere la propria terra, contro gli interessi
speculativi dei grandi potentati economici che improvvisamente riescono a
ricompattare Pd e Pdl.
Ieri sono scesi in
strada cittadini, comitati, e tante persone che hanno risposto all'appello
proveniente dalla Valle di Susa e dal movimento No Tav dopo gli atti di
violenza delle forze dell'ordine che come un esercito occupante hanno ripreso
il cantiere di Chiomonte. Tra le decine di migliaia di partecipanti una parte
generosa ha provato a riprendere il cantiere occupato militarmente dai
difensori delle lobby delle speculazioni. Una parte consistente dei
manifestanti che ha avuto la solidarietà di tutti e tutte quelli/e che erano
tra i monti della Valle di Susa nella giornata di ieri, e che da oltre 10 anni
si battono per difendere il territorio.
Abbiamo ascoltato, visto
e letto un'altra storia rispetto a quella raccontata dai media e ripresa da
Maroni, Bersani e da tutti i partiti fino allo showman Beppe Grillo che
continua a parlare di black block.
Una storia già vista in
questo paese, come 10 anni fa a Genova, come dopo le manifestazioni del 14
dicembre scorso in occasione della fiducia al governo Berlusconi.
Abbiamo visto ed
ascoltato i nostri compagni torturati dalla polizia, picchiati dopo il fermo e
massacrati di botte.
A loro va la nostra
vicinanza fraterna, la nostra solidarietà, la nostra disponibilità alla
mobilitazione. A tutto il movimento No Tav va tutta la nostra solidarietà e
soprattutto il rilancio di quel “Sarà Dura” che ha sempre riecheggiato
nella loro Valle e di rimbalzo il tutto il paese.
I violenti sono coloro
che occupano i territori militarmente, i violenti sono quelli che difendono esclusivamente
le speculazioni parlando di progresso e sviluppo, i violenti sono quelli che
torturano e massacrano di botte utilizzando i media per sovvertire il ruolo
delle vittime e dei carnefici.
Chiediamo la liberazione
immediata di tutti gli arrestati, chiediamo che venga fatta chiarezza
sull'operato delle forze dell'ordine in Val di Susa, chiediamo che si smetta
con la macchina del fango nei confronti dei movimenti e dei comitati.
Vicini a chi resiste.
Sempre.
Laboratorio Occupato Insurgencia